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AFFAIRE MIGRANTI E ASSUNZIONI CLIENTELARI: ASSOLTO MARIANI

Muro Lucano. Per l’ex sindaco e gli altri: «il fatto non sussiste»

Per l’ex sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, difeso dagli avvocati Loredana Satriani e Gervasio Cicoria, anche il processo sul presunto affaire migranti si è concluso, ieri, con esito favorevole. Il Tribunale di Potenza lo ha assolto con la formula «perchè il fatto non sussiste». Così come sono stati assolti, sempre con la formula «perché il fatto non sussiste», anche Pietro Farenga (ex assessore) e Giuseppe Scoini (ex assessore), entrambi difesi dall’avvocato Giuseppe Mariani, Vincenzo Caputi (ex vice sindaco), Giuseppe Savastano (ex assessore), e gli altri due ex imputati, rispettivamente nella veste di segretario comunale, Luigi Cavalieri, e di responsabile della Cooperativa un Sorriso e del progetto operativo di accoglienza su Muro Lucano, Gabriella Errico. Il Pubblico ministero, al termine della requisitoria, aveva invocato la pena di 4 anni di reclusione per Mariani, e di 2 anni di reclusione per gli altri. Da ricordare che Carmela Olivieri, quale responsabile della banca dati della Cooperativa un Sorriso, era stata già assolta a seguito di accesso al rito del giudizio abbreviato in sede di udienza preliminare. Ad ogni modo, come da castello accusatorio, ai citati veniva, principalmente contestato, in concorso e a vario titolo, di aver turbato, con collusioni e mezzi fraudolenti, il procedimento di affidamento del servizio sociale di assistenza integrata dei richiedenti asilo inerente il progetto Sprar eludendo l’obbligo di svolgere una gara pubblica per l’affidamento. Di conseguenza, la Procura, gli atti incriminati, quello della Giunta comunale e la stipula della Convenzione tra Comune e Cooperativa, risalgono al 2014, inquadrò l’affidamento diretto come atto contrario ai doveri d’ufficio. La seconda direttrice lungo la quale si sviluppò la prospettazione accusatoria, introduce a un perimetro, rispetto a quello delle normative, più labile. Secondo l’accusa, tra Amministrazione e Cooperativa c’era stato una sorta di do ut des, ovvero l’assunzione da parte della Cooperativa sociale un Sorriso di soggetti legati all’ex sindaco Mariani da rapporti personali e di partito, nonché privi delle specifiche competenze professionali richieste dal relativo Decreto ministeriale del 2014. Su questo versante, le difese oltre a dimostrare che, complessivamente, il numero degli assunti dalla Cooperativa risultasse maggiore di oltre la triplice misura rispetto ai pochi soggetti individuati dall’accusa come “sponsorizzati”, venendo meno, pertanto, a livello generico, l’ipotizzato controllo politico, hanno evidenziato l’insussistenza di presunte ingerenze politiche, dato che la Cooperativa sulla base dei curricula vitae scelse, previo colloquio, con iter autonomo e separato, il personale da impiegare nel progetto. Il nodo figure professionali si ricollega in parte anche al primo fronte dell’accusa. Secondo la Procura, il Ministero dell’Interno era stato indotto in errore n merito alla sussistenza dei requisiti per l’ammissione al “Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’Asilo”, poichè nella domanda di contributo, erano stati fatti risultare operatori con specifiche competenze nella materia sociale, che, per l’accusa, erano «inesistenti al Centro Sprar di Muro Lucano». La Cooperativa, in tal modo, aveva ottenuto oltre all’autorizzazione ministeriale a procedere, fondi pari ad 292mila e 760 euro per l’anno 2014 e 319 mila e 375 euro per gli anni 2015 e 2016. Anche normativamente, come sul do ut des, smontate le accuse inerenti ai reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso e turbata libertà di scelta del contraente, e assoluzione per Mariani e gli altri, «perchè il fatto non sussiste». Le vicissitudini giudiziarie dell’ex sindaco di Muro Lucano, ebbero ripercussioni sul prosieguo amministrativo del Comune. L’allora primo cittadino, eletto nel 2014, così come Farenga, Savastano e Caputi, nel 2017, furono sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora con conseguente nomina, da parte del Prefetto, del Commissario. Alle comunali dell’anno successivo, nel 2018, stravinse l’attuale sindaco Setaro che si impose sull’altra candidata alla carica, Barbara Mariani, con la percentuale del 70,1% a 29,9%.

Ferdinando Moliterni

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