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SI ACCENDE UNA SPERANZA PER LE EX LAVORATRICI CON LA NOMINA DEL TERZO COMMISSARIO LIQUIDATORE

Le dipendenti della Rsa a Baragiano Villa Platano a Cronache: «La redazione dello “stato passivo” ci consentirebbe tramite l’Inps di ricevere stipendi e Tfr dovuti»

Nel mese di giugno ascoltammo le ex lavoratrici della Cooperativa “Più sani e più belli” presso Villa Platano a Baragiano Scalo, le quali agguerrite dichiaravano: «Non ci fermeremo finché non otterremo ciò che ci spetta dal lavoro svolto, è un nostro diritto». A distanza di 3 mesi torniamo ad incontrarle perché dicono esserci novità: «Dopo tutti questi mesi e tante peripezie, finalmente è giunta la nomina del terzo commissario liquidatore. Adesso siamo qui che ricominciamo questa strada, questo percorso tutto in salita, fatto di burocrazia, di incartamenti che vanno e che vengono, e soprattutto di incognite, non riuscendo a capire questa storia dove e come andrà a finire». La nomina del commissario liquidatore è cardine all’interno del più ampio discorso che portano avanti le ex lavoratrici della cooperativa, in quanto «la redazione dello “stato passivo” è lo strumento che ci consentirebbe l’accesso al Fondo di garanzia dell’Inps che erogherebbe le somme di stipendi e Tfr da noi mai ricevuti. Ecco perché è così importante per noi». Tanti sacrifici per queste donne, come racconta Milena: «Quando lavoravo con la cooperativa sono stati tanti i sacrifici: facevo le notti per poter gestire poi con mio marito, l’ambito familiare e dei figli. Tanti sacrifici per dare loro un futuro migliore. La cooperativa, parlo per me, ha garantito lo stipendio, ma ora non è giusto che non mi venga liquidato il Tfr per questioni burocratiche. Il lavoro l’ho svolto, come dicevo tra sacrifici e rinunce. Sei anni non sono un giorno o due – sottolinea Milena- sono molto, molto tempo in cui noi non abbiamo potuto avere retribuzione del lavoro svolto, inoltre 6 anni fa l’Iva era al 19%, e man mano che andiamo avanti, con il rispettivo aumento, perdiamo sempre più soldi, è tutto ingiusto». Carmelina: «Un lavoro gravoso ed anche delicato. Lavorare con persone anziane implica tante accortezze, vuol dire essere professionali ma avere anche calore e passione in ciò che si fa. Mettevamo nel nostro lavoro tutto l’amore possibile, svolgendo ognuna le proprie mansioni col massimo impegno e dedizione ed oggi ci troviamo così, a chiedere insistentemente di ricevere i nostri stipendi arretrati e Tfr». Ripercorrendo la vicenda le ex lavoratrici raccontano: «La nostra è una storia particolare, sicuramente non l’unica, chissà quante a livello nazionale ve ne sono. La battaglia che facciamo è sì per noi, ma anche per tutti coloro che vivono la nostra stessa situazione. Per un senso di giustizia. Abbiamo lavorato per molti anni con questa cooperativa, finché un giorno del 2016, ci viene comunicato che la cooperativa ha qualche problema. Quando la situazione è però peggiorata ci siamo messe in azione, siamo andate dai legali, abbiamo attivato tutta la procedura fino a giungere al maggio 2018, quando finalmente, il tribunale fallimentare di Potenza dichiara lo stato di insolvenza della cooperativa, dando al competente Ministero disposizioni per la messa in liquidazione co- atta amministrativa della cooperativa. Nel dicembre 2019 il Ministero dello sviluppo economico nomina un liquidatore, che però nel giro di un anno si dimette. La partita burocratica quindi si riapre. Nel maggio 2021 viene nominato il secondo liquidatore, ma giunge febbraio in totale silenzio, così ci attiviamo e veniamo a sapere che anche questo secondo commissario si è dimesso». Sono coinvolte nella vicenda quasi tutte donne che, come raccontano, «con la cooperativa “Più sani e più belli”, inizialmente i pagamenti avvenivano mensilmente e puntuali, successivamente hanno cominciato a slittare, prima di una settimana, poi di due settimane e così via sino ad avere accumulato tre mesi di ritardo. Infine giunse la chiusura della cooperativa nell’anno 2016».

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