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«L’USCITA DALL’AULA DELLA MOGLIE DEL SINDACO NE CONFERMA L’INCOMPATIBILITÀ A VOTARE»

Dall’opposizione Morelli di FdI, dopo l’ultima Assise, torna a parlare dell’opportunità delle relazioni parentali tra componenti del Consiglio comunale

L’ Italia non è certo nuova a esperienze di amministrazioni comunali in cui un marito e una moglie si sono ritrovati entrambi a ricoprire cariche pubbliche nello stesso consesso amministrativo. Addirittura qualche tempo fa in un paesino in provincia di Viterbo moglie e marito decisero di candidarsi entrambi alle elezioni per ricoprire la carica di sindaco e durante i comizi se ne dissero di tutti i colori, ma la loro vita privata coniugale proseguì più armoniosa che mai. Ma venendo alla vicenda prettamente domestica del “voto parentale” che è tornato ad appassionare la politica materana, va detto come premessa che essere per la consigliera De Palo del M5S la moglie del sindaco Bennardi, per gli addetti ai lavori “non costituisce una violazione della legge”, ma rappresenta una posizione che in più di una occasione ha suscitato da parte dell’opposizione alcune riflessioni di “opportunità” politica. Nel caso specifico, va detto che durante l’ultimo Consiglio comunale, tra i provvedimenti approvati c’è stata anche la variazione di bilancio e in particolare “l’aumento delle indennità di carica di sindaco e assessori”. Ebbene la questione di “legittimità del voto parentale” da parte della consigliera De Palo, ha riguardato la particolare natura del provvedimento votato. Il consigliere di fratelli d’Italia Mario Morelli, infatti sempre durante l’ultima assise comunale ha detto: «Sollevo un dubbio giuridico sul fatto che la consigliera De Palo, in quanto moglie del sindaco Bennardi, voti. Noi – ha aggiunto Morelli – dobbiamo approvare un bilancio di assestamento che prevede l’aumento dello stipendio del sindaco. Ora – ha incalzato Morelli – voglio capire se c’è incompatibilità in questo provvedimento da parte della consigliera De Palo». In sostanza l’aumento di stipendio di un sindaco, è senz’altro una questione strettamente attinente alla sua figura istituzionale, ma è anche inerente a un provvedimento economico di entità maggiorativa che produce effetto diretto nella sfera giuridica del sindaco. «E dunque cosa fare – si chiede Morelli – se a decidere in merito a ciò è anche il voto della moglie del sindaco stesso?». Successivamente a tale questione sollevata in consiglio comunale dal consigliere Morelli, non ci sono state delle risposte, ma si è registrato un “comportamento” che a detta di Morelli è “concludente”, vale a dire, al momento del voto, la consigliera De Palo ha abbandonato l’aula. «Il fatto che la consigliera De Palo, moglie del sindaco, non ha partecipato alla votazione sul bilancio in quanto è uscita dall’aula – ha precisato Morelli – ciò ha determinato che ella è risultata assente. E ciò significa – ha aggiunto Morelli – che De Palo si è sottratta confermando lei stessa una eventuale incompatibilità a votare il bilancio di assestamento che prevedeva anche l’aumento di stipendio a sindaco e Giunta ». La variazione di bilancio come noto alla fine è stata approvata e in attesa che maggiori delucidazioni giuridiche vengano fornite al consigliere Morelli, è venuto in considerazione il “parere” dato in merito alla questione dal Dipartimento Ministeriale per gli Affari Interni e Territoriali che ha parlato del: “Dovere di imparzialità degli stessi amministratori nell’espletamento del mandato, nonchè il dovere di astensione dal prendere parte alla discussione ed alla votazione, nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti ed affini sino al quarto grado”.

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