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BRACCIO DI FERRO DI FIENGO IN REGIONE IL LIQUIDATORE INIZIA AD ALLENTARE LA PRESA

Zes e altri progetti milionari, incontro sul passaggio di proprietà delle aree ad Apibas: la “trappola” dell’Asi in liquidazione s’inceppa

Se il liquidatore dell’Asi di Potenza, l’avvocato romano Giuseppe Fiengo con al seguito la segretaria capitolina «dipendente del Consorzio» che smista la posta dallo studio legale associato Campagnola-Fiengo-Galano, ha davvero un piano per terminare la procedura Commissariale, lo stesso è, però, ignoto alla Regione Basilicata.Non a caso, Fiengo continua a scrivere che l’attuale situazione, «è destinata a permanere». Considerando che come da relativa legge regionale, il termine della liquidazione è previsto al 27 maggio 2024, è già, inoltre, contemplata la possibilità di proroga per ulteriori anni 2, la fine appare lontana più che mai. Se a ciò si aggiunge che proprio in questi giorni, il liquidatore è stato protagonista a via Verrastro di un braccio di ferro sui generis, allora, paradossalmente, appare fuori luogo interrogarsi su quando si verificherà la chiusura della procedura di liquidazione. Titoli di coda non pervenuti neanche in via previsionale, ma costi commissariali noti. Tralasciando gli incarichi legali, soltanto tra lo stipendio di Fiengo, più le retribuzioni dei 2 dirigenti non transitati, come gli ex dipendenti consortili, presso Apibas e Aql, Guido Bonifacio e Angelo Marzano, nonchè quella dell’esterna commercialista  Domenica Cristina Tripaldi, 84mila euro annui oltre spese forfettarie in misura del 12,5%, cassa ed Iva, segretaria e altre 2 assunzioni, la liquidazione, secondo una stima approssimativa, brucia quasi mezzo milione di euro all’anno. Data la non già florida situazione di cassa, l’Asi che non può fare attivo derivante da attività, ha un patrimonio disponibile interamente ed esclusivamente destinato al soddisfacimento dei creditori, necessita di introiti l’Asi e Fiengo una mezza idea pare avercela avuta: vendere alla Regione. Unico, e in parte teorico, punto di forza il seguente: la gestione e la manutenzione delle aree industriali della provincia di Potenza già non è più in capo ad Asi, la proprietà, invece e in estrema sintesi, sì. Quelle proprietà, però, servono alla Regione, con ciò intendendo anche Apibas e Enti strumentali interessati dalla competenza su determinati progetti. Proprio Apibas, per esempio, è l’individuato soggetto attuatore della Zona econica speciale Interregionale Puglia-Basilicata, che, come da decreto istitutivo, interessa, tra le altre, l’area Asi di Sani Nicola di Melfi e, a titolo non esaustivo, le Aree Asi di Tito e Balvano e Baragiano. Senza il passaggio delle aree da parte del Consorzio in liquidazione, ci sarebbe incertezza, ovvero imprecisione tra l’annullabilità e il nullo, giuridica. Il braccio di ferro del liquidatore Fiengo, consisteva nel battere cassa per il passaggio delle proprietà. Assenti, la “pezza” normativa giustificativa ed anche il quantum. Probabilmente neanche lo stesso liquidatore conosce con precisione il vero valore del patrimonio da trasferire. Per beghe liquidatorie, il rischio figuraccia della Basilicata col  Commissario straordinario della Zes jonica interregionale di Puglia e Basilicata, Floriana Gallucci. Ieri, l’incontro in Regione e causalità o casualità cronologica in riferimento agli articoli di Cronache Lucane sull’Asi, Fiengo pare aver mutato atteggiamento. Sarebbe stata proficua la riunione e a breve, il trasferimento delle aree ad Apibas si dovrebbe sbloccare. Sono in ballo, per fare un esempio, circa 20 milioni del Pnrr gestiti dal Commissario Gallucci, che ha demandato lo studio fattibilità proprio ad Apibas. Non solo Zes. Pochi giorni fa,  il varato, dalla Giunta regionale, “Piano di interventi per il rilancio, la messa in sicurezza delle nove aree industriali della provincia di Potenza”. Anche in questo caso, il soggetto attuatore del Piano, lo stanziamento complessivo è di 8milioni e 818mila euro, sarà Apibas. In Regione, riportano i rumors, ormai l’unico e ultimo baluardo di Fiengo, è il suo strenuo difensore assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Cupparo, già assessore alle attività produttive. C’è chi inizia a ritenere quasi fondata l’ipotesi che si voglia portare per le lunghe la liquidazione. Finchè c’è, ci sarà anche Fiengo.

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