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TROVATA MORTA LA PICCOLA ELENA

A quanto si apprende è stata la madre a fare trovare il corpo della bambina.
La donna è uscita poco fa dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri del comando provinciale di Catania che stanno indagando

#ègiustoinformare
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Trovato cadavere della piccola Elena, la bimba di 5 anni rapita nel Catanese: fatto trovare dalla madre

Purtroppo è stata trovata morta la piccola Elena del Pozzo la bimba di 5 anni rapita nel Catanese.

❇️ Purtroppo è stata trovata senza vita la piccola Elena del Pozzo, la bimba di 5 anni rapita nel Catanese.
Il cadavere di Elena, la bambina di cinque anni rapita ieri a Tremestieri Etneo, è stato trovato oggi nella stessa zona della scomparsa.
I Carabinieri del comando provinciale di Catania si stanno recando sul posto.
Per gli inquirenti la piccola Elena Del Pozzo non si sarebbe allontanata molto dal luogo del rapimento a Tremestieri etneo, nella città Metropolitana di Catania, e qui si stavano concentrando le ricerche che purtroppo sono finite nel peggiore dei modi.

❇️ Secondo le prime notizie è stata la madre a fare trovare il corpo di Elena, la figlia di 5 anni di cui aveva denunciato ieri il sequestro da parte di uomini armati.

✳️ La donna è uscita poco fa dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri.

❇️ Gli inquirenti infatti avevano confermato che le ricerche della bimba si stavano concentrano proprio nella zona del Catanese.
“Noi riteniamo che il caso sia limitato alla zona del Catanese e che la piccola sia in zona”
avevano spiegato fonti vicine alle indagini, anche se come da prassi i dati della piccola erano stati diffusi a tutti i comandi dei carabinieri ed era stata allertata anche la Prefettura per coinvolgere il resto delle forze dell’ordine, sia in Sicilia che nel resto d’Italia.

❇️ Trovata morta Elena, la bimba rapita da un gruppo di incappucciati
Il tragico ritrovamento a poche ore dal sequestro.
Avrebbe compiuto cinque anni a luglio

Si sono concluse nel più drammatico dei modi le ricerche di Elena, la bambina di cinque anni rapita ieri a Tremestieri Etneo, in provincia di Catania.

La piccola, che avrebbe compiuto cinque anni a luglio, è stata trovata morta.

A quanto si apprende è stata la madre a fare trovare il corpo della bambina

La donna è uscita poco fa dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri del comando provinciale di Catania che stanno indagando.

È stata la madre a fare trovare il corpo di Elena, la figlia di 5 anni di cui aveva denunciato ieri il sequestro da parte di uomini armati. Lo apprendono le agenzie di stampa. La donna è uscita attorno alle 11 dalla sua casa di Mascalucia (Catania), con la sua auto, accompagnata dai carabinieri. La notizia del ritrovamento del cadavere è stata confermata dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

La svolta è arrivata in una mattinata di interrogatori serrati, dopo una notte di raccolta di prove e verifiche, da parte dei carabinieri e della Procura di Catania.

Ai militari dell’Arma della tenenza di Mascalucia la madre di Elena aveva raccontato ieri, in lacrime, che mentre stava rientrando a casa, dopo avere preso la figlia all’asilo, tre persone incappucciate e una armata di pistola avevano aperto la portiera prelevando e portando via Elena.

Una ricostruzione più volte analizzata dagli investigatori.

Procura e carabinieri avevano escluso la mano della criminalità organizzata. I genitori, che sembra non siano conviventi, e i familiari della piccola sono stati sentiti nuovamente stamani dai militari dell’Arma.

Il sindaco di Mascalucia, Enzo Magra, aveva detto:

“Mi sono messo a disposizione dei carabinieri per aiutare le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari”

“C’è un angelo in paradiso e poi c’è o una mamma che non stava bene psicologicamente o qualcuno ha combinato qualche pasticcio. La nostra società ha gli eroi e i disgraziati”

afferma il parroco di Massannunziata e rettore del santuario di Monpilieri, padre Alfio Privitera 

“Che questa vicenda diventi un motivo per riflettere sul valore della vita e sull’assistenza da dare alle persone che non stanno bene con la testa”

E così gli inquirenti sono tornati a lavorare sulle sue responsabilità, dopo aver individuato alcune anomilie nella sua deposizione.

Tra queste ci sono il fatto che la donna non avrebbe chiamato subito i carabinieri al momento del sequestro ma sarebbe tornata a casa per poi presentare la denuncia con tutta la famiglia.

A confermare questa pista anche Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania:

«La madre era stata lungamente sentita e nell’interrogatorio le erano state contestate varie incongruenze. Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie»

#sapevatelo2022

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