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VARATA LA LEGGE “SALVAMARE”

WWF: “Per rendere subito operativa la nuova normativa saranno centrali le campagne di sensibilizzazione”

La Camera dei deputati aveva già approvato il disegno di legge “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”, meglio conosciuto come legge “Salva Mare” ed ora si prosegue con le attività.

Il Wwf ricorda che la plastica “nel Mediterraneo è responsabile del 90% dei danni provocati alle specie marine” e che la Legge prevede “un pacchetto di norme che finalmente, cogliendo le richieste del Wwf e del mondo della pesca, classifica i rifiuti accidentalmente pescati come rifiuti solidi urbani, favorisce l’economia circolare e rafforza la collaborazione tra istituzioni e società civile nell’organizzazione di campagne di pulizia e di sensibilizzazione“.

 

Fino a mezzo milione di tonnellate di rifiuti di plastica finiscano nel Mar Mediterraneo ogni anno, con il rischio che rimangano per secoli: si stima che questo tipo di inquinamento sia destinato a crescere, in quanto la produzione di rifiuti di plastica nella regione potrebbe quadruplicare entro il 2050. Meno visibili, ma ancora più insidiose, sono le minuscole particelle note come microplastiche, che raggiungono concentrazioni record nei fondali del Mediterraneo di 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato“.

Prevista ora “la possibilità di organizzare campagne di pulizia, collaborazione tra i Comuni, i Ministeri competenti (Mite e Mipaaf), le associazioni ambientaliste, le organizzazioni dei pescatori, i diving club e i diportisti -aggiunge l’ong Wwf- Per rendere subito operativa la nuova normativa – prosegue l’associazione ambientalista –

sarà fondamentale l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione, promosse dalle autorità portuali e dai comuni, per i pescatori e gli operatori del settore sulle modalità di conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti.

Questo permetterà di rendere più semplici ed efficaci tantissime iniziative di cittadini, comunità locali, pescatori, sub che insieme al Wwf si attiveranno contro l’inquinamento da plastica in natura”.

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