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«VERITÀ E GIUSTIZIA PER LINDA»

Chieste indagini rapide, il padre Rocco Catalano: «Ci sono domande in attesa di risposta»


A Cronache l’appello della famiglia della 24enne potentina che ha perso la vita nell’incidente sulla Potenza-Melfi


POTENZA. La morte è un’esperienza che riguarda tutti, senza eccezione alcuna. Fa parte della vita: eppure, quando tocca gli affetti più cari, la morte non riesce mai ad apparirci naturale, soprattutto se avvenuta in circostanze tragiche.

La comunità Potentina deve ancora riprendersi dal terribile incidente stradale in cui ha perso la vita Linda Catalano. Sono passati appena 10 giorni da quando da queste colonne abbiamo dato la triste notizia che l’auto su cui viaggiava è andata a finire contro il guardrail e per la 24enne potentina, non c’è stato nulla da fare.

Un vuoto immenso per la comunità, non solo perché Linda aveva 24 anni e una intera vita ancora da vivere a pieno ma perché nel suo, se pur breve, cammino in questa esistenza aveva già lasciato una impronta importante.

Linda, infatti, era conosciuta nella comunità potentina per essersi dedicata al volontariato, per aver fatto parte della comunità dei salesiani a Don Bosco a Potenza dedicandosi sempre e solo agli altri. Oggi il ricordo di quella giovane donna sempre sorridente è però legato anche a quel 23 aprile.

La famiglia di Linda è ancora scossa da quel tragico evento. D’altronde come potrebbe essere diverso, lo stesso Papa Francesco in una delle sue ultime udienze toccando il tema della morte ha ricordato come «Per i genitori sopravvivere ai propri figli è straziante». È ancora più straziante se su quella morte davvero inaspettata si rincorrono diverse domande a cui per ora nessuno ha ancora dato risposte.

Risposte che certamente, va ricordato che è in corso una inchiesta della magistratura, i genitori di Linda meritano.

«La nostra vita è cambiata. Lo scopo di ora non può che essere quello di ricordare Linda e fare giustizia per lei» ci dice il papà Rocco. Una giustizia necessaria, considerato anche che inizialmente la notizia riportata da diversi organi di stampa non è stata data proprio in modo del tutto corretto. Le prime news sul tragico evento, avvenuto all’alba sulla Potenza Melfi, riportavano infatti che alla guida della Mercedes ci fosse proprio Linda. Cosa non vera. Alla guida vi era Canio Pace, il fidanzato di Linda che fortunatamente ha riportato solo traumi non ritenuti gravi.

L’automobile su cui viaggiavano i due ragazzi è rimasta come infilzata dal guardrail: i Vigili del Fuoco per tirare fuori i corpi di Linda e Canio hanno dovuto lavorare moltissimo. La protezione stradale, infatti, aveva attraversato la vettura per ben 40 metri uccidendo Linda che era seduta sul sedile dei passeggeri. L’incidente è avvenuto nei pressi di contrada San Francesco, per cause ancora da chiarire.

Questo chiarimento però ora è diventato importante e quasi vitale per la famiglia di Linda. I due giovani stavano rientrando da una festa di laurea, ancora oggi ci si chiede se il fidanzato della 24enne, Canio Pace, fosse nelle condizioni di guidare.

Stanchezza dopo una sera di baldoria? Eccessivo consumo di alcool? Forte velocità dell’autovettura considerata la cilindrata del mezzo? Certamente toccherà agli inquirenti fare queste domande (sempre che non siano già state fatte) ai presenti sul luogo dell’incidente. Infatti, fortunatamente prima dell’auto su cui viaggiavano Linda e Canio vi era un altro mezzo con gli amici della coppia a bordo.

La chiamata ai soccorsi sarebbe giunta proprio da questi. Probabilmente anche grazie alle loro dichiarazioni, gli inquirenti riusciranno a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Una dinamica che ora però agli occhi dei genitori di Linda resta ancora avvolta in un mistero, ricoperta da mille domande e che necessita di una sola parola: verità.


 

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