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NESSUNO LO VUOLE, TUTTI LO VOTANO

Re Carmine a un passo dalla conferma. Così Cariello diventa capogruppo e Aliandro supplente semplice


Non è da escludere però un blitz dei dissidenti della maggioranza facendo fronte con l’opposizione


POTENZA. A prendere in mano le redini del gruppo della Lega in Regione Basilicata, come capogruppo, sarà Pasquale Cariello. Il consigliere regionale del Metapontino subentra a Nario Aliandro che prendendo il posto di Tommaso Coviello (passato a Fratelli d’Italia) si è visto a capo del gruppo del Carroccio per neanche un anno.

Cariello subentra certamente in un momento non del tutto facile per il Consiglio regionale e per la stessa Lega. Il prossimo 26 aprile il parlamentino lucano è di fatti chiamato al rinnovo dell’Ufficio di presidenza. A minare però le ambizioni di un secondo mandato per Carmine Cicala sono le tensioni proprio all’interno del suo partito.

ARRIVA IL SUCCESSORE DI ALIANDRO

Il voto per il rinnovo dell’Ufficio di presidenza, previsto martedì prossimo, non sarà dei più semplici. Sono ancora diversi i veti sulla rielezione del leghista Cicala. A farsi da parte per la presidenza, probabilmente dopo aver valutato più che bene i pro e i contro della situazione, è stato Pasquale Cariello. Il consigliere regionale più giovane di questa legislatura ha deciso di proseguire questa seconda parte del mandato elettorale nelle vesti di capogruppo del Carroccio.

Cariello ha infatti accettato la proposta giunta dai vertici del partito qualche settimana fa, estromettendosi così dalla partita per la presidenza del parlamentino lucano. Probabilmente il consigliere del Metapontino ha compreso bene che il voto per il rinnovo dell’Udp non sarà di facile soluzione.

Non solo. A Cariello certamente ora toccherà un ruolo da protagonista in questa importante partita, considerato che dovrà tentare il tutto per tutto per ricompattare il gruppo per questa elezione.

La Lega infatti nell’accordo del rimpasto di Giunta, lo ricordiamo, oltre alla riconferma degli assessori Francesco Fanelli e Donatella Merra ha ottenuto anche la presidenza del Consiglio regionale. Cariello, insieme ai vertici del partito, dovrà ora impegnarsi affinché tocchi nuovamente a un leghista occupare quella casellina che sia di Cicala o di un altro del partito.

Conoscendo le doti di Cariello non è detto che non riesca addirittura a ottenere appoggio anche da qualche membro dell’opposizione.

SCRICCHIOLA IL VOTO SU CICALA

Anche se Cariello ha preferito farsi da parte, accettando la nomina a capogruppo, la rielezione di Cicala alla presidenza continua a scricchiolare. Il leghista Massimo Zullino avrebbe reso noto, cosa che era nell’aria da tempo, di non voler votare a favore del collega Cicala.

I numeri sono così ancora una volta contro il presidente uscente. Perchè oltre all’ipotetico voto mancante di Zullino, Cicala deve fare i conti con la contrarietà del capogruppo di Forza Italia Francesco Piro e dei due “battitori liberi” Vincenzo Baldassarre (IDeA) e Dina Sileo (Gruppo Misto). Tolti Zullino, Baldassarre e Sileo il presidente uscente rischia di fermarsi (anche al quarto scrutinio che richiede non più 16 voti ma solo 11 per l’elezione) a 9 voti. A questo gruppetto di “indecisi” potrebbe aggiungersi anche un quarto uomo: il leghista Giovanni Vizziello.

L’ex meloniano entrato da poco a far parte della Lega ha molto legato con Zullino e non è detto, quindi, che non possa seguire le indicazioni del fedele collega di partito e perciò astenersi anche lui dal votare Cicala. In questo modo i voti scenderebbero ad 8, un numero decisamente troppo basso per poter anche chiedere (in una lontanissima eventualità) il sostegno di qualcuno dell’opposizione.

Trovare 4 voti nella minoranza è una operazione assurdamente complicata anche per il più bravo degli strateghi politici. In una eventualità del genere la Lega potrebbe quindi cambiare il candidato in corso optando per un altro consigliere che potrebbe essere proprio Zullino.

FINE SETTIMANA DI TRATTATIVE

In questi pochi giorni prima della riunione del Consiglio regionale il centrodestra dovrà provare a fare sintesi. Anche perchè se i veti su Cicala non dovessero sciogliersi andrebbe rivisto anche l’ipotetico schema sulle Commissioni consiliari. Infatti, se la nomina di Zullino a presidente del parlamentino lucano dovesse concretizzarsi, Cicala potrebbe subentrargli alla presidenza della IV Commissione.

Andrebbe poi visto anche lo scelta della vicepresidenza dell’UdP che al momento con Cicala presidente vede in predicato Piro, ma con un cambio su Zullino potrebbe rivedere Baldassarre in pole. Ovviamente se l’accordo non dovesse raggiungersi entro martedì il rischio è che venga meno il numero legale durante l’Assise.

Con il risultato di allungare considerevolmente i tempi della ripresa sulla macchina regionale, ormai ferma da diversi mesi con le Commissioni in stand by. Questo a cascata si ripercuoterebbe sull’approvazione della manovra finanziaria ben oltre il termine del primo maggio, quando scatterà il passaggio in gestione straordinario limitando considerevolmente le spese della Regione Basilicata.


 

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