DI GUSTAVO LIMONE
Nuova udienza nel procedimento penale nei confronti di Slobodan Mijalovic, Deni Mijailovic e Danjel Plavsic, i tre slavi residenti nel napoletano ed accusati, oltre che di furto e ricettazione, anche di aver provocato l’incidente occorso all’auto dei carabinieri di Marsiconuovo durante il tentativo di fuga a seguito di razzie ai danni di abitazioni di Paterno.
I tre, difesi dagli avvocati Antimo Castiello e Aurelio Ruggiero, secondo quanto dichiarato dai militari dell’Arma, nella fase di allontanamento da Paterno, avrebbero imboccato contromano una strada periferica e in prossimità di una rotonda, tra viale Giustino Fortunato e via Ponte delle Chianche, avrebbero urtato il mezzo dei carabinieri che procedeva in senso opposto.
Di quì l’ipotesi del tentativo di omicidio, ma stando alle memorie difensive e alle perizie, si sarebbe invece trattato solo di un incidente.
L’impatto tra le due auto ha fatto evidenziare solo segni laterali a destra, compatibili con una manovra azzardata presumibilmente da parte dei militari nel tentativo di fermare i ladri. Gli stessi carabinieri a bordo del veicolo avrebbero riportato solo ferite lievi guaribili in tre e cinque giorni.
Alla luce di quanto emerso nella perizia e nelle memorie difensive presentate dall’Avvocato Castiello di Santa Maria Capua Vetere, nell’udienza dinnanzi al Gip Lucio Setola, si è tenuta la requisitoria del Pm Antonella Mariniello che nella richiesta di condanna non configura più il tentato omicidio per Slobodan Mijailovic e Danjel Plavsic, escludendo per Mijailovich anche la resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo le accuse, avrebbe ingaggiato una colluttazione con uno dei militari nei cui confronti avrebbe scagliato un cacciavite prima di aggredirlo con calci e pugni nel tentativo di divincolarsi. Ma questo reato è stato escluso dal Pm, le cui richieste sono state quindi di 3 anni per Slobodan Mihailovic, 3 anni e 8 mesi per Daniel Blavsic.
Per Deni Mijailovic, invece, contestato il tentato omicidio e richiesta la condanna a 5 anni e 8 mesi. Nella prossima udienza, si procederà con le arringhe difensive. Il caso dei tre slavi fece clamore e venne rimbalzato sulla cronaca locale per le modalità di custodia di Slobodan Mijailovic che venne ammanettato ad un palo della luce in attesa di rinforzi e nel tentativo di evitarne la fuga. Una situazione che avrebbe portato il serbo ad esser preso di mira da alcuni cittadini che si sarebbero scagliati contro di lui con violenza e con insulti.