LA CISL, «FIN DALLA SUA FONDAZIONE, HA FATTO DEL PRAGMATISMO LA SUA CIFRA DISTINTIVA»
Il segretario lucano Cavallo risponde a “Tacco&Spillo”: « Gli interventi dei delegati e di molti ospiti sono stati tutt’altro che accomodanti con l’operato largamente insufficiente della Giunta regionale»
DI VINCENZO CAVALLO*
Cara direttrice, ho letto con interesse il divertissement dedicato al nostro congresso dal vostro corsivista, ma qualche precisazione di sostanza alla ricostruzione è pur necessaria per rendere più chiara ai lettori la nostra posizione dei critica costruttiva nei confronti del governo regionale. In premessa, mi preme sottolineare che è del tutto priva di fondamento la notizia (?) di applausi organizzati al presidente della Regione Bardi.
È vero, al contrario, che gli interventi dei delegati e di molti ospiti sono stati tutt’altro che accomodanti con l’operato largamente insufficiente della giunta regionale.
È noto che la Cisl, fin dalla sua fondazione nel 1950, ha fatto del pragmatismo la sua cifra distintiva. Pragmatismo significa essere focalizzati sui problemi e non sul colore della casacca dei governi di turno, nazionali o regionali che siano.
Al presidente Bardi abbiamo ribadito ciò che abbiamo detto nella manifestazione unitaria di Piazza Bon Bosco e prima ancora nella conferenza stampa di presentazione del Patto per il lavoro e la crescita: serve un patto sociale perché la politica – come raccontate anche voi quotidianamente da mesi – non ha spinta propulsiva per fare le riforme che servono al rilancio del nostro territorio. E le fibrillazioni di questi giorni sono lì a dimostrarlo in maniera plastica.
Nella mia relazione ho messo in guardia la politica anche dal rischio di un ulteriore scollamento tra cittadini e istituzioni e sottolineato la necessità di un metodo di governo fondato sul dialogo sociale.
Si può certamente criticare l’idea del patto sociale e sostenere che la via maestra per lo sviluppo è invece una conflittualità senza sbocco politico, ma è una forzatura derubricare la nostra posizione ad “accomodamento istituzionale”.
Le dico la verità: se ci fosse anche la più remota possibilità che le proposte della Cisl e di tutto il sindacalismo confederale lucano diventassero il cavallo di battaglia del governo regionale, cosa di cui è lecito dubitare, ebbene, ciò segnerebbe una discontinuità profonda rispetto alla prassi consolidata degli ultimi governi regionali, pur con qualche differenza di sfumatura.
Tuttavia, temiamo che non sarà così, e sarà una sconfitta per la Basilicata.
*SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL BASILICATA