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FANELLI E GUARENTE, GEMELLI DIVERSI

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Per chi volesse farsi un’idea sul modo con cui da queste parti il partito di Salvini è abituato a governare, basterà guardare quello che sono stati capaci di combinare Francesco Fanelli e Mario Guarente, gemelli diversi del disastro politico e dell’incapacità amministrava che Lega, è proprio il caso di dirlo, i destini della Basilicata e di Potenza verso lo spettacolo tragico dell’insignificanza istituzionale che hanno massimamente offerto e da cui, c’è da giurare, non ci sarà per entrambi più alcuna possibilità di riscatto. Ora lasciamo stare come, aizzati dal solito Luigi Modrone, abbiano coltivato l’arte infida del parricidio verso Pasquale Pepe che invece li ha tirati sù a voti e poltrone facili, ma che dire del loro egotismo trascendentale con cui hanno alimentato il  nulla, tanto nell’improvvisazione sulle principali questioni di merito, ancora tutte lì a morire d’afasia, quanto sulle più banali ordinarietà delle cose da fare. Eppure c’è da dire che non serve abbellire mancanze e cattivi risultati per alleggerire il peso di coscienza e l’insufficienza politica quando davanti ci sono le vicende di futuro della Basilicata e di Potenza e la mano d’inerzia con cui si guidano. Cantano i Gemelli Diversi:“Restare immobili mentre il mondo gira”.

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