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TRAGEDIA DI BALVANO: “MAI DIMENTICARE”

Il commento di Di Carlo e Trerotola sulla sciagura del treno 8017, accaduta nello scenario di guerra del 1944

Mentre negli occhi abbiamo le immagini della guerra in atto nel cuore dell’Europa, tra feriti, vittime, e famiglie smembrate, ci accingiamo oggi a ricordare un altra tragedia, quella della Galleria Delle Armi di Balvano e del treno 8017, evento luttuoso si inserisce in una pagina di storia flagellata dalla guerra, e per questo motivo per molto tempo accantonata, sepolta da storie più truci.

Cronache non ha mai abbassato i riflettori su questa sciagura ed ogni anno riprende il ricordo delle sue vittime.

1944, da oltre cinque mesi la Basilicata era stata conquistata dagli Alleati, che continuavano l’avanzata verso Nord. Per alcune zone, in quei giorni confusi, era difficile garantire l’approvvigionamento di viveri sul posto; per cui, come succedeva nel Napoletano, ogni giorno centinaia di persone partivano verso la Lucania, dove il raccolto offriva farina e prodotti alimentari non disponibili altrove.

Una sorta di “baratto” in cui i contadini lucani cedevano generi alimentari ricevendo in cambio vestiario, posate, lenzuola, coperte. L’unico mezzo per arrivare sul posto era il treno: gli affamati si riversavano sui vagoni merce. Anche per questi motivi, quella tragica notte viene spesso ricordata come “la strage degli affamati”.

Il convoglio, partito da Napoli e diretto a Potenza entrò nella galleria poco dopo la stazione di Balvano, per non uscirne mai più. Incominciò a slittare nel tunnel ferrato, lungo 1692 metri: chi vi stava viaggiando morì avvelenato dalle esalazioni delle due locomotive a vapore. La lunghezza eccezionale del convoglio composto da 47 vagoni, per un totale di 479,30 metri, fu deleteria e finì la sua lenta processione a un chilometro e mezzo dall’uscita del tunnel.

All’alba del 3 marzo 1944, il primo macchinista, Espedito Senatore, uomo che con il treno era un tutt’uno, fu ritrovato al suo posto di comando, con il regolatore aperto, nell’estremo tentativo di chiedere alla macchina il massimo sforzo. Aveva fatto appena in tempo a spingere Luigi Ronga, il fuochista, giù dal predellino, dicendogli di mettersi in salvo, e difatti quando arrivarono i primi soccorsi, lo trovarono stordito e accovacciato in una cunetta dove un miracoloso rigagnolo con un rivolo d’acqua, gli fu salvifico.

Poche ore dopo, accatastati sul marciapiede della stazione, centinaia di vittime, si parla di oltre 600, erano in fila, stesi, in attesa che in tutta fretta si scavassero le fosse comuni.

Sul “Times” di Londra, si parla di “guasto ad un treno nel centro-sud dell’Italia”, di “Disastro a sud est di Napoli” sulla Gazzetta del Mezzogiorno. La faccenda è liquidata e archiviata . Ancora oggi molti percorrono quella tratta, per studio o lavoro a bordo di un Intercity o Regionale, e le fermate sono le stesse di quel 3 marzo: Picerno, Baragiano, Bella-Muro, Balvano – Ricigliano e poi Eboli, Battipaglia, Salerno.

A Balvano anche quest’anno la giornata verrà celebrata alla presenza dell’Arcivescovo Salvatore Ligorio che presiede la Santa Messa presso la Chiesa Madre “Santa Maria Assunta” in occasione della commemorazione dedicata alle vittime. Balvano che ospita, per volere e impegno delle famiglie delle vittime, anche una cappella cimiteriale dedicata.

Il Sindaco Ezio Di Carlo a Cronache racconta: «È una giornata che non si deve e non si può far passare nel silenzio. Nella memoria delle generazioni è fortemente radicato quell’evento luttuoso. I familiari sono sempre venuti a Balvano, anche dal giorno precedente, o nella giornata di novembre dedicata ai defunti. Il Covid e l’avanzare delle generazioni, ha diradato le visite di quei discendenti delle vittime. Dall’80 in poi, con il sisma che colpì gravemente il nostro territorio, ci furono naturalmente delle battute di arresto, tra la distruzione del paese, le vittime locali, la paura e il tempo impiegato a rimettere in piedi la comunità, sono stati davvero tempi difficili, ma quella della Galleria delle Armi resta ugualmente la più grande tragedia ferroviaria, e come dico sempre, le vittime non sono solo dei familiari, ma di tutta la comunità: “Per ogni umano che muore, è una parte di noi che va via”. È questa una mia riflessione. Queste tragedie, il sisma e le morti nella galleria, non hanno distinzioni di paese o di vittime, siamo tutti fratelli, soprattutto nelle piccole comunità come le nostre, abituate a conoscersi, frequentarsi, condividere la quotidianità, ancor di più prima dell’avvento delle tecnologie che oggi ci mettono in contatto in modo virtuale, mentre prima il contatto umano era la naturalità. La vita era condivisa. Oggi però possiamo, e dobbiamo, condividere il ricordo. È un dovere come istituzioni, è un diritto come cittadini, è un sentire comune delle persone».

Sul ricordo della sciagura, anche il Consigliere regionale “Prospettive Lucane” Carlo Trerotola, che nel paese lucano è cresciuto e si è formato, lo scorso anno depositò una proposta di legge regionale per istituire in Basilicata il 3 marzo il “giorno della memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano”.

«In applicazione della Legge Regionale n. 33/2021, di cui sono stato il promotore, per la prima volta nella storia della Basilicata –spiega Trerotola- verrà celebrato il 3 marzo giorno della memoria in ricordo della tragedia ferroviaria del 1944. L’istituzione di questa peculiare giornata restituisce dignità e rispetto alle famiglie delle circa 600 vittime del più grave incidente ferroviario per numero di morti verificatosi in Italia e rende un doveroso riconoscimento a interi territori lucani e campani martoriati dalla immane tragedia del treno merci 8017 nella galleria “Delle Armi”. Una significativa cerimonia di commemorazione ha luogo oggi giovedì 3 marzo, con una solenne Messa presieduta dall’Arcivescovo di Potenza, Salvatore Ligorio, a cui segue un incontro con le istituzioni e la comunità. Nel ribadire la soddisfazione per aver contribuito a sottrarre all’oblio quella triste pagina di storia per troppo tempo dimenticata, sono lieto di annunciare che, a decorrere dal corrente anno 2022, la Regione Basilicata erogherà apposite borse di studio a favore di studenti lucani frequentanti le scuole secondarie di I e II grado allo scopo di alimentare e conservare nel futuro la memoria di quel tragico episodio, che ha sconvolto il tessuto umano e sociale di numerose comunità del Mezzogiorno d’Italia».

Tra le oltre 600 persone morte, quasi tutte campane, 82 erano di Ercolano. Per tale motivo, nella vicina Campania, sarà intitolato alla memoria delle vittime del disastro ferroviario di Balvano, lo spazio antistante l’ingresso del Cimitero di Ercolano. La cerimonia di intitolazione si terrà oggi, nel giorno del 78esimo anniversario della strage. “Mai come in questo momento storicoha asserito il sindaco Ciro Buonajutodobbiamo ricordare il passato per evitare di fare gli stessi errori”.

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