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QUELLE “FACCE DI BRONZO” DI TANTI ANNI FA

Matera, curiosità e busti dei personaggi celebri che fanno parte della storia e delle tradizioni della città

Attraversando un momento storico in cui troppo spesso i simboli che raffigurano taluni valori e i personaggi storici che li hanno incarnati e rappresentati, vengono dimenticati e trascurati fino a cadere nell’oblio, abbiamo pensato di fare un giro nella città dei Sassi alla scoperta di statue e busti raffiguranti i personaggi che nei vari settori dell’umanità rappresentano la nostra storia.
Ed eccolo il nonno di tutti i materani il simbolo della civiltà contadina e del duro lavoro della terra. Una vita di dignitosi sacrifici che ancora rimangono impressi sul volto bruciato dal sole e solcato dalle rughe, in testa l’inseparabile coppola il contadino materano se ne sta solo e pensoso meditando sui tempi che furono.
Tempi gloriosi come quelli che riviviamo nella villa comunale dove un piedistallo espone un busto del 1911 di Giuseppe Garibaldi l’Eroe dei due mondi, il grande condottiero e patriota italiano, uno dei personaggi più importanti del nostro Risorgimento e dell’unità d’Italia a cui appunto la storica villetta comunale materana è dedicata. Garibaldi, uno sguardo fiero che guarda avanti come per cercare un altro volto di bronzo.
E questo è il busto di un altro eroe del Risorgimento, ma questa volta è tutto materano. É Giambattista Pentasuglia nato nel 1821 nella città dei Sassi, un esperto telegrafista che amante delle idee di libertà e di autonomia trovò in Garibaldi un punto di riferimento importantissimo tant’è che Giambattista Pentasuglia combatté sia nell’esercito regolare che in quello volontario e inoltre, data la sua competenza nel campo delle telecomunicazioni, diede un apporto tecnico fondamentale allo sbarco dei piroscafi garibaldini in Sicilia.
Giambattista Pentasuglia ricevette anche la medaglia d’oro per le sue gesta patriottiche e Giuseppe Garibaldi gli scrisse : <>.
Ma l’Ottocento non fu soltanto un secolo di lotte, fu anche un secolo d’arte e soprattutto di poesia ed ecco che ci imbattiamo in un altro busto celebre di Matera. È quello del grandissimo poeta Giovanni Pascoli che dal 1882 al 1884 insegnò nella citta dei Sassi componendo le sue indimenticabili poesie e soprattutto formando tanti studenti materani alla rettitudine, all’onestà e ai valori della cultura. I suoi versi più belli ancora oggi risuonano nella citta dei Sassi.
Da un busto a una statua alla quale i materani sono particolarmente legati che è quella di Alcide De Gasperi e che sembra quasi dare il benvenuto a tutti coloro che raggiungono Matera. Fu proprio il primo ministro De Gasperi che dopo aver visitato Matera realizzò un disegno di legge per favorire il risanamento dei Sassi, aprendo così una nuova pagina nella storia cittadina. E come non ricordare le parole del celebre statista del Trentino: <>. Non poteva mancare il bersagliere materano combattente delle glorioso corpo ideato da Alessandro La Marmora famoso in tutto il mondo per essere l’espressione tipica del soldato italiano. Ed eccolo impugnare il suo fucile munito di baionetta, le sue fiaschette con la polvere da sparo e soprattutto la sua gloriosa tromba.
Ma sulle fanfare di guerra prevale sempre l’amore, ed eccola una delle opere in bronzo più bella di Matera. Siamo arrivati alla “Fontana dell’amore” circondata dall’atmosfera romantica dei sassi. Un ragazzo d’altri tempi pensoso se ne sta seduto su un muretto contemplando i Sassi. Un altro invece con maggiore discrezione volge lo sguardo altrove quasi per lasciare in intimità il suo amico che sta timidamente corteggiando una giovane donna in procinto di riempire l’acqua alla fontana. Qui vi è anche un’altra donna che pazientemente è in attesa di riempire la grande brocca e aspetta il suo turno paziente.
D’improvviso il gesto del ragazzo che trova un po’ di coraggio e fa comparire una rosa come una magia d’amore per donarla alla ragazza. Ella è timida sorpresa dal gesto d’amore e fa quasi per coprirsi le labbra con la mano e nascondere un tenero sorriso, mentre silenziosi i Sassi la osservano.

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