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POTENZA, IMMOBILISMO DA VERGOGNA

Non c’è intesa sul rinnovo del presidente del Consiglio, spuntano nomi a caso: scena peggio dell’elezione del Quirinale

 


DOPO IL “FINTO” VOTO IL CENTRODESTRA ABBANDONA I LAVORI, LA MACCHINA AMMINISTRATIVA SI IMBALLA: E GUARENTE GUARDA


POTENZA. Si è tenuto ieri mattina il Consiglio comunale che ha per l’ennesima volta evidenziato uno stallo amministrativo che sta danneggiando la città. Le beghe di partito hanno la meglio su tutto e il Consiglio comunale che resta ostaggio dei desiderata del centrodestra. Su tutti, il gruppo di “Fratelli d’Italia” che finchè non avrà la certezza di avere il terzo assessorato pare voglia mettere i bastoni tra le ruote ai lavori amministrativi.

UNO SPETTACOLO “IMBARAZZANTE”

Lo spettacolo a cui i cittadini hanno dovuto assistere ieri durante la diretta streaming dell’Assise, rende bene l’idea dell’andamento politico che compone il Consiglio comunale. La votazione per il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza è stata “imbarazzante”, molto probabilmente peggiore di quella a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane per eleggere il presidente della Repubblica.

Trenta i consiglieri che hanno espresso il loro voto di questi 10 schede erano bianche, 4 a favore del consigliere Michele Napoli di Fratelli d’Italia, 2 per Fabio Dapoto di Forza Italia, 1 per Roberto Falotico del centrosinistra, 1 per Valerio Tramutoli di “La Basilicata Possibile” e poi una serie di voti a persone che nulla c’entrano con il Consiglio comunale e per questo ritenute nulle: Spuntano nomi come: Greta, Segre, Teresa Noce e Angela Davis.

Insomma, un voto non solo perso ma quasi a voler prendere in giro quei cittadini che restano in attesa che l’azione amministrativa riparta per risolvere i problemi del capoluogo. Analizzando i voti è chiaro che emerge una maggioranza completamente spaccata, con i partiti che hanno espresso chiaramente la loro posizione.

Un quadro a dir poco desolante quello che emerge: se, infatti, da una parte ci sono alcuni esponenti dei partiti di maggioranza, come ad esempio il gruppo che fa capo all’ex presidente del Consiglio Francesco Cannizzaro, che hanno preferito non prendere parte alla votazione “farsa” di ieri, evitando così che scattasse il gettone di presenza, per poi abbandonare i lavori, dall’altra parte ci sono gli esponenti degli altri partiti della coalizione di centrodestra che, in realtà, non hanno fatto altro che dimostrare di rimanere fermi sulle proprie posizioni. All’interno della maggioranza dunque non è stato raggiunto l’accordo e sicuramente la questione per Guarente non sarà facilmente risolvibile a meno che non sia proprio il sindaco leghista a prendere posizione e far si che la macchina amministrativa torni a funzionare.

In fondo era stato proprio lui, durante il Consiglio comunale boicottato dai consiglieri di Fratelli d’Italia, ad affermare che non avrebbe ceduto ai ricatti. Bene questo è il momento di darsi da fare, parlare con i partiti e trovare una soluzione a questo impasse. Questa, va detto, è la prima votazione per eleggere il nuovo Ufficio di Presidenza dopo la scadenza del mandato a Francesco Cannizzaro e non avendo raggiunto il quorum dei 3/4 dell’Assise, la votazione va ripetuta al prossimo Consiglio comunale che attualmente è presieduto dal consigliere di Fratelli d’Italia Rocco Bernabei.

Dopo la votazione, l’Assise avrebbe potuto continuare con la discussione degli altri punti all’Ordine del giorno ma gran parte della maggioranza ha deciso di abbandonare l’aula, facendo cadere il numero legale. La maggioranza ha messo ancora una volta in stand by l’azione amministrativa e il bene della città.


 

Rosamaria Mollica

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