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“PETROLGATE 2”, SIA GHELLER CHE PALMA A PROCESSO PER DISASTRO INNOMINATO

Accusa ridimensionata e diverse prescrizioni. Rinviati a giudizio anche i componenti del Ctr


A marzo ci sarà una nuova udienza del processo “Petrolgate 2” relativamente alla posizione dell’imputato Enrico Trovato, direttore del distretto meridionale dell’Eni dal 2014 al 2017. Ieri, invece, il Gup del Tribunale di Potenza, Antonello Amodeo, per Ruggero Gheller ed Andrea Palma ha disposto il rinvio a giudizio rigettando però l’imputazione aggravata di nuovo disastro ambientale e qualificando l’imputazione stessa nel più lieve reato di disastro innominato.

Gheller e Palma sono imputati il primo in qualità di responsabile del Distretto meridionale di Eni (Dime) nel periodo dal 2011 al 2014, e, di gestore dello stabilimento “Centro Olio Val D’Agri” (Cova), e Palma in qualità di Operation manager del Dime dal febbraio 2011 al luglio 2013, nonché in veste di responsabile tra l’altro del coordinamento delle attività di manutenzione del Cova. Come prevedibile le date sono risultate fondamentali perché il reato di “disastro ambientale” è stato definito in giurisprudenza solo nel 2015 e come già evidenziato nella genetica ordinanza del Gip, risultava pacifico che Gheller e Palma cessarono di operare nel 2014 e nel luglio 2013.

La perdita di petrolio, che l’accusa ha definito uno «stillicidio di idrocarburi dai serbatoi A,B,C e D» del Cova, dovuto alla presenza di fori passanti sui fondi dei serbatoi, fu accertata ufficialmente nel febbraio del 2017. Il Gup ha deciso anche in merito alle posizioni di Antonio Tuzzolo, Mario Carmelo De Bona , Saverio Laurenza, Mariella Divietri, Giambattista Vaccaro e Antonella Amelina.

Tutti indagati in qualità di componenti del Comitato tecnico regionale che espleta funzioni di vigilanza sulle installazioni a “rischio di incidente rilevante”, tra cui, per l’appunto, il Cova. Nei loro confronti, è stata dichiarata la prescrizione in relazione al reato di abuso d’ufficio.

Non lo stesso, però, per la contestata falsità ideologica. Per l’accusa, con condotte casualmente concorrenti tra loro e per colpa consistita in imprudenza, negligenza, imperizia e inosservanza delle norme finalizzate a prevenire il rischio di incidenti rilevanti, come lo sversamento di idrocarburi nel sottosuolo, non avrebbero, in estrema sintesi, segnalato idoneamente la mancata ottemperanza da parte dell’Eni di determinate prescrizioni tecniche strutturali e impiantistiche. Anche loro, a processo. L’udienza si svolgerà il prossimo 27 giugno


 

Ferdinando Moliterni

3807454583

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