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VACCINAZIONE “OBBLIGATORIA” PER TUTTI: CICLO COMPLETO È DI 3 DOSI

Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, 7 dicembre 2021

Studi e Analisi

Covid. Iss: “Con terza dose la prevenzione dal contagio risale al 76,7%, ai livelli della 2ª dose”

Migliora anche la copertura da malattia severa e per un no vax il rischio di morte rispetto a chi ha fatto il booster è di 16,6 volte più elevato

11 dicembre – Lo sottolinea il rapporto settimanale sull’andamento della pandemia dell’Iss che ha rilevato che dopo la dose di richiamo l’efficacia del vaccino per prevenire l’infezione torna ai livelli rilevati nei primi cinque mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale primario. Dopo i 5 mesi, senza booster, l’efficacia scende invece al 39,6%. Confermato poi il rischio molto più elevato di infettarsi, ammalarsi e morire per i non vaccinati rispetto ai vaccinati in tutte le classi di età.

Buone notizie dall’ultimo report epidemiologico dell’Iss: con la dose di richiamo (booster) effettuata dopo la conclusione del ciclo primario di vaccinazione, l’efficacia nella prevenzione dall’infezione risale ai livelli della copertura originaria raggiungendo una media del 76,7%.
 
Migliora anche la difesa dalla malattia severa che arriva al 93,3% a fronte di un livello di copertura che resta comunque alto anche in chi non ha ancora fatto la terza dose passati i cinque mesi (83,7%).
 
Nel dettaglio l’Iss rileva che dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età.
 
Su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa infatti dal 74,3% nei vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi, al 39,6% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi.
 
L’efficacia, però, come abbiamo visto, risale nei soggetti vaccinati con la dose aggiuntiva/booster a livelli simili a quelli osservati nei soggetti che hanno completato il ciclo entro cinque mesi (76,7%).

Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi rispetto ai vaccinati da meno di cinque mesi risulta minore.
 
Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa nove punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di 5 i mesi è pari al 92,6%, mentre risulta pari all’83,7% per i vaccinati con ciclo completo da oltre 5 i mesi, rispetto ai non vaccinati.
 
Come nel caso delle diagnosi, l’efficacia risale nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster a un livello (93,3%) leggermente più alto di quella osservata nei vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi.
 

 
Dall’Iss poi si conferma il rischio molto maggiore sia di infezione che di malattia severa e decesso tra vaccinati e no vax.
Il confronto è fatto calcolando i tassi di infezione, ospedalizzazione, terapia intensiva e morte ogni 100mila vaccinati (sia entro che oltre i 5 mesi) e i non vaccinati.
 
L’esito del confronto è netto (vedi tabella) e in tutte le classi di età il rischio di infettarsi, ammalarsi e morire è sempre molto più elevato tra i no vax.
 
Ad esempio, prendendo in considerazione la classe più fragile quella degli over 80, il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati (325 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi (43 ricoveri per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (53 ricoveri per 100.000).
 
Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi, sempre negli over 80, si osserva che nel periodo 22/10/2021 – 21/11/2021 il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (19 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa nove volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da oltre di cinque mesi (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e sei volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) mentre, nel periodo 15/10/2021 – 14/11/2021, il tasso di decesso nei non vaccinati (127,5 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto sia ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi che entro i cinque mesi (14 per 100.000).
 
Con la terza dose poi il divario tra vaccinati e no vax aumenta ancora di più,con un rischio di morte ben 16,6 volte maggiore
 

IL RAPPORTO.

Epidemia COVID-19
Aggiornamento nazionale
7 dicembre 2021 – ore 12:00
DATA PUBBLICAZIONE: 10 DICEMBRE 2021
2021

EPIDEMIA COVID-19
Aggiornamento nazionale
7 dicembre 2021 – ore 12:00
Nota di lettura: Questo bollettino è prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale e coordinata dall’ISS ai sensi dell’Ordinanza n. 640 del 27 febbraio 2020. Il conteggio dei casi viene effettuato attraverso la somma di tutti i casi di infezione da virus SARS-CoV-2 confermati da uno dei laboratori di riferimento individuati dalle Regioni e
Province Autonome tramite positività ai test molecolari e antigenici e segnalati al sistema di Sorveglianza Integrato Covid-19 attraverso una piattaforma web dedicata. Il database nazionale è quindi la somma dei casi presenti nei 21 sistemi informativi regionali/PPAA costruiti ad hoc per la pandemia. I soggetti a cui, per qualsiasi motivo, non viene effettuato
il test non vengono conteggiati perché non rispondono alla definizione di caso di Covid-19 riportata nella circolare del Ministero della Salute n.705 dell’8 gennaio 2021. Inoltre, si sottolinea che un test sierologico positivo e il conseguente test molecolare o antigenico negativo attesta una pregressa infezione; questi casi pregressi, se non hanno mai effettuato un test molecolare o antigenico con risultato positivo non rientrano nella casistica dei casi positivi.
I dati vengono aggiornati giornalmente da ciascuna Regione/PA anche se alcune informazioni possono richiedere qualche giorno per il loro inserimento e/o aggiornamento.
Per questo motivo, potrebbe non esserci una completa concordanza con quanto riportato attraverso il flusso informativo del Ministero della Salute che riporta dati aggregati.

I dati raccolti sono in continua fase di consolidamento e alcune informazioni sono incomplete. In particolare, si segnala la possibilità di un ritardo di alcuni giorni tra il momento della esecuzione del tampone per la diagnosi e la segnalazione sulla piattaforma dedicata. Pertanto, il numero di casi che si osserva nei giorni più recenti, deve essere interpretato come provvisorio.

Il bollettino descrive, con grafici, mappe e tabelle, la diffusione nel tempo e nello spazio dell’epidemia di COVID-19 in Italia. Fornisce, inoltre, una descrizione delle caratteristiche dei casi segnalati. Il formato del presente report è stato modificato più volte nel tempo al fine di renderne più facile la lettura.

In evidenza
Nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia:
▪ In forte aumento l’incidenza settimanale a livello nazionale: 162 casi per 100.000 abitanti rispetto a 140 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente. Leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,18 (range: 1,06-1,24) e sopra la soglia epidemica. In diminuzione ma ancora sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, Rt=1,07 (IC95%: 1,03-1,11).
▪ In aumento l’incidenza a 14 giorni in 18 Regioni/PPAA su 21. Durante il periodo 22 novembre – 5 dicembre 2021, le Regioni/PPAA hanno segnalato 180.914 nuovi casi confermati di infezione (in aumento rispetto ai 151.475 nuovi casi segnalati tra nel periodo 15 – 28 novembre 2021).
▪ In aumento l’incidenza in tutte le fasce di età, in particolare nella popolazione 0-19 anni caratterizzata da una maggiore variazione dell’incidenza a 14 giorni. Stabile l’età mediana dei soggetti che hanno contratto l’infezione da virus SARS-CoV-2 negli ultimi 14 giorni (41 anni).
▪ Nella popolazione in età scolare si osserva un forte aumento dell’incidenza nella fascia di età 6-11, dove si osserva all’incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19.
Impatto della malattia COVID-19:
▪ Dall’inizio dell’epidemia, sono stati segnalati al sistema di sorveglianza 5.134.508 casi confermati di COVID-19 diagnosticati in Italia dai laboratori di riferimento regionali e 133.689 decessi.
▪ La letalità del COVID-19 cresce con l’aumentare dell’età ed è più elevata in soggetti di sesso maschile a partire dalla fascia di età 30-39 anni.
Impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi:
▪ Negli ultimi 30 giorni in Italia si si continua ad osservare una maggiore incidenza di casi diagnosticati nella popolazione non vaccinata.
▪ Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% a 39%.
▪ Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’84% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi.

Premessa: Contesto europeo
Al 9 dicembre 2021, il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Infezioni (ECDC)1, riporta un tasso di incidenza di casi COVID-19 segnalati nell’Unione Europea (EU) e nell’Area Economica Europea (EEA) nella settimana 48 (29 novembre – 5 dicembre 2021) pari a 797 per 100.000 abitanti, in aumento da otto settimane (nel rapporto precedente l’incidenza era pari a 742 per 100.000). Il tasso di positività scende leggermente a 9,2%, con una variabilità che va dallo 0,8% a Cipro al 25% in Ungheria; in Italia si attesta all’1,8% in aumento rispetto alla scorsa settimana (1,6%). Il tasso di mortalità per COVID-19 a 14 giorni risulta stabile rispetto alla settimana precedente (55,9 decessi per milione di abitanti verso 46,7 decessi per milione nella settimana precedente).
La situazione epidemiologica attuale è caratterizzata da livelli di incidenza elevati e in rapida crescita, mentre il tasso di mortalità continua a crescere lentamente. Nelle prossime due settimane è previsto un aumento del tasso di notifica, stabili tassi di ospedalizzazione e di ricovero in terapia intensiva ma tassi di mortalità in aumento. Attualmente l’incidenza più elevata si osserva nella popolazione con età < 50 anni, ma sta crescendo rapidamente anche nei gruppi di età più avanzata. Il quadro varia fortemente fra i diversi. I Paesi con coperture vaccinali più basse sono quelli più severamente colpiti, ma ci sono evidenze dell’aumento della preoccupazione anche nei Paesi con coperture vaccinali più elevate. La variante B.1.1.529 (Omicron) viene rilevata in numero crescente di paesi dell’UE/SEE, alcuni dei quali ora segnalano la trasmissione comunitaria. Il sequenziamento rimane mirato nella maggior parte dei paesi.
FIGURA 1 – INDICATORE COMBINATO: TASSO DI NOTIFICA, PERCENTUALE TAMPONI EFFETTUATI E TASSO DI POSITIVITÀ DEGLI ULTIMI 14 GIORNI, PUBBLICATO IL 9 DICEMBRE 2021 (ECDC)
1https://qap.ecdc.europa.eu/public/extensions/COVID-19/COVID-19.html#global-overview-tab

Nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia

Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 7 dicembre 2021, sono stati diagnosticati dai laboratori di riferimento regionali e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 5.134.508 casi confermati e 133.689 decessi.
Nell’ultima settimana (nonostante il dato sia ancora da consolidare) si è osservato un ulteriore aumento dei casi e dell’incidenza in tutto il territorio italiano (Figura 2). Da circa due mesi si osserva anche un forte incremento dei tamponi effettuati, verosimilmente dovuto ad un intensificarsi dello screening necessario per il rilascio della certificazione sanitaria a fini lavorativi (dal 15 ottobre è entrato in vigore l’obbligo di possedere il Green Pass per tutti i lavoratori). Come evidenziato in Figura 2, la capacità diagnostica è aumentata da inizio pandemia, passando da un numero medio giornaliero di tamponi effettuati pari a 3.110 a febbraio 2020 a 502.659 nel mese di novembre, il numero massimo raggiunto.

FIGURA 2 – CASI SETTIMANALI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER DATA PRELIEVO/DIAGNOSI (A SINISTRA) (N=5.134.508) E NUMERO DI TAMPONI SETTIMANALI EFFETTUATI

(A DESTRA)
Nota: All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio. La linea tratteggiata nera indica la data di adozione della nuova definizione di caso. La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì).

FIGURA 3 – INCIDENZA PER 100.000 ABITANTI DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA DI NOTIFICA (PERIODO: 22 NOVEMBRE – 5 DICEMBRE 2021)
FIGURA 4 – CONFRONTO TRA IL NUMERO DI CASI DI COVID-19 (PER 100.000 AB.) DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA (PERIODO:22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021E15-28NOVEMBRE2021)

Durante il periodo 22 novembre – 5 dicembre 2021 sono stati segnalati 180.914 nuovi casi, di cui 251 deceduti (tale valore non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 22 novembre).
L’incidenza per regione/PA è mostrata in Figura 3. L’incidenza a 14 giorni aumenta in tutte le regioni (Figura 4) ad eccezione della Calabria, del Molise e della PA di Bolzano (il numero di casi notificati dalla regione Calabria e dalla PA di Bolzano nell’ultima settimana risentono di un ritardo di notifica). Il Friuli-Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Valle d’Aosta e il Veneto registrano un’incidenza a 14 giorni superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti, i valori più alti attualmente registrati in Italia. L’analisi dell’incidenza a 7 giorni per provincia (Figura A5 nei Materiali Supplementari), evidenzia valori particolarmente elevati nelle provincie di Trieste e Treviso. Si osserva un’incidenza maggiore di 300 casi per 100.000 abitanti anche nelle provincie di Aosta, PA di Bolzano, Forlì-Cesena, Gorizia, Imperia, Padova, Rimini, Venezia e Vicenza.
Il 36,4% dei casi di Covid-19 segnalati in Italia nel periodo 22 novembre – 5 dicembre 2021 è stato sottoposto ad accertamento diagnostico a causa della presenza di sintomi. Nelle ultime due settimane, la percentuale di casi di COVID-19 autoctoni è in leggera diminuzione (83,7% vs 86,8% riportati nel periodo 15 – 28 novembre 2021); in lieve diminuzione anche la percentuale di casi importati dall’estero (0,2%).
L’11,8% dei casi segnalati nelle ultime due settimane è di sesso maschile e di età compresa tra 10 e 29 anni, simile alla percentuale di soggetti di sesso femminile nella stessa fascia di età (Figura 5). In totale, nel periodo 22 novembre – 5 dicembre 2021, il 51,8% dei casi di COVID-19 segnalati sono di sesso femminile. La percentuale di casi di COVID-19 rilevati in persone con età >60 anni è in lieve diminuzione (20,0% vs 21,1% rispetto alla settimana precedente). Stabile l’età mediana dei casi (41 anni, range: 0-105 anni).
FIGURA 5 – DISTRIBUZIONE PER ETÀ E SESSO DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA (PERIODO:22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021)

FIGURA 6 – INCIDENZA SETTIMANALE PER 100.000 ABITANTI PER FASCIA DI ETÀ A PARTIRE DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). Il dato relativo agli ultimi 15 giorni è non consolidato e verosimilmente sottostimato.
Nelle ultime tre settimane si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale in tutte le fasce d’età (Figura 6). Dalla seconda decade di ottobre si osserva un aumento dell’incidenza nelle fasce di età 0-9 e 10-19 che nell’ultima settimana ha raggiunto valori superiori a 250 casi per 100.000 abitanti per la fascia di età 0-9 anni, sebbene il dato sia ancora da consolidare. Oltre alla fascia di età 40-49, anche per la fascia di età 30-39 anni l’incidenza sale a valori compresi tra 150 e 200 casi per 100.000 abitanti. Solo nelle fasce di età sopra gli 80 anni nell’ultima settimana l’incidenza rimane compresa tra i 50 e i 100 casi per 100.000 abitanti.
Analizzando la variazione dell’incidenza a 7 e 14 giorni (Figura 7), si conferma il maggiore aumento delle diagnosi di COVID-19 nella popolazione di 0-19 anni, verosimilmente dovuta anche alla maggiore attività di screening nelle scuole. Un forte aumento dell’incidenza a 14 giorni è osservato anche in corrispondenza delle altre fasce di età, ad esclusione degli 80+

FIGURA 7 – VARIAZIONE INCIDENZA A 7 (SOPRA) E A 14 GIORNI (SOTTO) PER 100.000 ABITANTI PER FASCIA DI ETÀ (PERIODO DI 7 GIORNI: 29 NOVEMBRE – 5 DICEMBRE 2021 E 22-28 NOVEMBRE 2021; PERIODODI14GIORNI:22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021E15-28NOVEMBRE2021)

Nell’ultima settimana, si osserva una lievissima diminuzione del numero di casi diagnosticati tra gli operatori sanitari2 (1.072 vs 1.083 della settimana precedente) e un aumento di casi nella popolazione generale; la percentuale di operatori sanitari scende al 1,9% (rispetto al 2,1% della settimana precedente) evidente comunque la diminuzione della percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione dopo la somministrazione della dose booster (Figura 8).
FIGURA 8 – CONFRONTO TRA L’ANDAMENTO SETTIMANALE DALL’INIZIO DELLA CAMPAGNA
VACCINALE (LINEA GRIGIA TRATTEGGIATA) E DOPO L’INIZIO DELLA SOMMINISTRAZIONE DELLA DOSE
BOOSTER (LINEA NERA TRATTEGGIATA) DEL NUMERO DI CASI FRA GLI OPERATORI SANITARI E NELLA
RESTANTE POPOLAZIONE DI ETÀ COMPRESA TRA 20-65 ANNI
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio.
2 Sono stati considerati solo gli operatori sanitari tra i 20 e i 65 anni

Trasmissibilità
La Figura 9 riporta l’andamento nazionale di Rt dal primo giugno 2021. I valori stimati più recenti sono: Rt sintomi= 1,18 (IC95%: 1,18-1,19) al 23 novembre 2021, Rt ospedalizzazioni= 1,07 (IC95%: 1,03-1,11) al 29 novembre 2021, e Rt augmented= 1,07 (IC95%: 1,06-1,07) al 29 novembre 2021. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione di questi parametri si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/open-data/rt.pdf)3.
Questa settimana l’Rt augmented risulta leggermente in diminuzione rispetto ai valori osservati nella settimana precedente ma ancora sopra la soglia epidemica, 1,07 vs 1,12 (IC95%: 1,12-1,12). Con un andamento leggermente posticipato rispetto all’Rt sintomi, l’Rt ospedalizzazioni risulta in lieve diminuzione rispetto al valore osservato nella settimana precedente, 1,07 vs 1,09 (IC95%: 1,05-1,12) e ancora sopra la soglia epidemica. La differenza nell’andamento dell’Rt ospedalizzazioni e Rt sintomi che talvolta si riscontra verosimilmente riflette la diversa tempistica che intercorre tra la data di inizio dei sintomi e la data di ricovero usualmente osservata nelle persone diagnosticate con Covid-19 che poi sono state ricoverate. L’elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità.
FIGURA 9 – ANDAMENTO GIORNALIERO DI RT SINTOMI, RT OSPEDALIZZAZIONI E RT AUGMENTED NAZIONALE, CALCOLATO IL 7/12/2021
Ogni settimana vengono calcolati diversi Rt: Rt sintomi (basato sulle date di inizio sintomi), Rtmedio14gg (media degli Rt di 14 giorni, meno influenzato da variazioni di breve periodo) e Rt ospedalizzazioni (basato sulle date di ricovero e che fornisce quindi un indice di trasmissibilità dei casi più gravi). Tuttavia, per la scelta della data più recente alla quale si può considerare sufficientemente stabile ciascuno di questi Rt bisogna tener conto del consolidamento dei dati. L’acquisizione dei dati epidemiologici sulle infezioni è infatti affetta da una serie di ritardi, alcuni dei quali non comprimibili: in particolare, il tempo tra l’evento infettivo e lo sviluppo dei sintomi (tempo di incubazione), quello tra i sintomi e l’esecuzione del tampone, quello tra l’esecuzione del tampone e la conferma di positività, e quello tra la conferma di positività e l’inserimento nel sistema di sorveglianza integrata ISS. Il ritardo complessivo tra infezioni e loro rilevamento nel sistema di sorveglianza è valutato e aggiornato settimanalmente. Per il presente bollettino, ad esempio, si considera il 2 novembre come data ultima per valutare la stima di Rt medio dei casi sintomatici. Viene inoltre calcolato l’Rt “augmented” sui casi sintomatici. Questo è basato su una tecnica di “data imputation” che permette di fornire una stima più recente (questa settimana 23 novembre); tuttavia, va tenuto in considerazione che sebbene più “tempestivo” è al tempo stesso potenzialmente meno affidabile in quanto basato su dati ancora non completi e maggiormente dipendente dal ritardo di notifica che potrebbe essere aumentato con l’incremento dell’incidenza di casi.

Nel periodo 16 – 29 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range: 1,06-1,24), leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,20, range: 1,12-1,28) e sopra la soglia epidemica.
La stima per Regione/PA del numero di riproduzione netto Rt sintomi al 23 novembre è riportato in Figura 10.
Abruzzo Basilicata Calabria Campania
Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia
Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto
1.2 Rtpuntuale 1.5
1.8 2.1
FIGURA 10 – STIMA DELL’RT SINTOMI PER REGIONE/PA AL 23 NOVEMBRE 2021, CALCOLATO IL 7/12/2021

Impatto della malattia COVID-19 in Italia
Il Case Fatality Rate (CFR) a 28 giorni dalla diagnosi di COVID-19, grezzo e standardizzato rispetto alla popolazione italiana (2021) e alla popolazione europea standard (2013), per mese di diagnosi a partire da inizio pandemia è riportato in Figura 11. Il CFR grezzo è diminuito dal 19,6%, rilevato all’inizio della pandemia, allo 0,4% a novembre 2021. Osservando i valori del CFR standardizzato rispetto alla popolazione italiana, si nota una diminuzione di approssimativamente 8 punti percentuali fra febbraio 2020 e agosto 2021. Lo stesso andamento decrescente è osservato in corrispondenza del CFR standardizzato rispetto alla popolazione europea. Si osserva, in particolare, una diminuzione continua del CFR (sia grezzo che standardizzato) da gennaio 2021 in poi. Gli alti valori del CFR osservati nella prima fase pandemica potrebbero essere spiegati dal ridotto numero di tamponi che venivano effettuati, e dal fatto che venivano testati prevalentemente i casi sintomatici.
I valori del CFR standardizzato utilizzando come riferimento la popolazione europea (mediamente più giovane della popolazione italiana) risultano sempre più bassi rispetto ai valori del CFR standardizzato che ha come riferimento la popolazione italiana. Questo suggerisce che le differenze con gli altri Paesi europei, in termini di letalità, siano in parte dovute alla struttura per età della popolazione italiana, relativamente più anziana.
FIGURA 11 –ANDAMENTO PER MESE DI DIAGNOSI DEL CASE FATALITY RATE (CFR) GREZZO E STANDARDIZZATO RISPETTO ALLA POPOLAZIONE ITALIANA (2021) E ALLA POPOLAZIONE EUROPEA STANDARD (2013)
La Tabella 1 riporta la distribuzione dei casi e dei decessi segnalati4 e la letalità per sesso e fasce di età decennali. Come ormai ben noto, si osserva che la letalità del COVID-19 cresce con l’aumentare dell’età dei pazienti ed è più elevata nei soggetti di sesso maschile a partire dalla fascia di età 30-39 anni.
4 https://www.iss.it/covid-19-primo-piano/-/asset_publisher/yX1afjCDBkWH/content/come-si-calcola-la-mortalit%25C3%25A0- associata-al-covid-19

TABELLA 1 – DISTRIBUZIONE DEI CASI (N=5.134.508) E DEI DECESSI (N=133.689) PER COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER FASCIA DI ETÀ E SESSO DA INIZIO EPIDEMIA
Soggetti di sesso maschile
Soggetti di sesso femminile
Casi totali
Classe di età (anni)
N. casi
% N. % Letalità casi deceduti deceduti %
N. casi
% N. % casi deceduti deceduti
Letalità %
% del N. casi totale casi
N. deceduti
% del totale deceduti
Letalità %
0-9 10-19
168.296 286.452
7 10
20-29 30-39 40-49 50-59 60-69
319.623 314.444 389.623 419.107 279.492
49 191 866 3.515 10.037
70-79 80-89
≥90
Età non nota
197.562 116.299 23.587
47
22.672 29.052 9.017
1
Totale
2.514.532
75.417 56,4 3,0
2.619.957 51,0 58.272 43,6
2,2
5.134.508 – 133.689
– 2,6
6,7 11,4 12,7 12,5 15,5 16,7 11,1
7,9 4,6 0,9
<0,01
<0,1 <0,01 <0,1 <0,01 <0,1 <0,1
0,3 0,1 1,1 0,2 4,7 0,8 13,3 3,6 30,1 11,5 38,5 25,0 12,0 38,2
<0,01 2,1
157.374 262.883 304.375
333.114 430.848 436.647
263.127 193.108 166.216
72.213 52
6,0 7 10,0 10 11,6 31 12,7 112 16,4 387 16,7 1.404 10,0 3.892 7,4 10.947 6,3 24.582 2,8 16.899
<0,01 1
<0,1 <0,01 <0,1 <0,01 <0,1 <0,1
0,2 <0,1 0,7 0,1 2,4 0,3 6,7 1,5
18,8 5,7 42,2 14,8 29,0 23,4
<0,01 1,9
325.670 6,3 549.335 10,7 624.002 12,2 647.562 12,6 820.472 16,0 855.756 16,7 542.620 10,6 390.670 7,6 282.522 5,5 95.800 1,9
99 <0,01
14 20 80
303 1.253 4.919 13.929 33.619 53.634 25.916
2
<0,1 <0,01 <0,1 <0,01 <0,1 <0,1
0,2 <0,1 0,9 0.2 3,7 0,6 10,4 2,6 25,1 8,6 40,1 19,0 19,4 27,1
<0,01 2,0
49,0
NOTA: LA TABELLA NON INCLUDE I CASI PER CUI NON È NOTO IL SESSO

Focus età scolare
Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 7 dicembre 2021, nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19, 875.005 casi confermati di cui 34 deceduti5 (Tabella 2).
Nel periodo 22 novembre – 5 dicembre 2021, in questa popolazione sono stati segnalati 48.503 nuovi casi, di cui 167 ospedalizzati e 2 ricoverati in terapia intensiva (i valori riportati non includono le persone ospedalizzate, ricoverate in terapia intensiva e decedute diagnosticate prima del 22 novembre).
TABELLA 2 – DISTRIBUZIONE DEI CASI (N=875.005) E DEI DECESSI (N=345) DIAGNOSTICATI NELLA POPOLAZIONE 0-19 ANNI PER FASCIA DI ETÀ, IN ITALIA

La Figura 12 riporta l’incidenza per 100.000 abitanti nella popolazione in età scolare, suddivisa in due fasce di età (<12, 12-19) confrontata con la popolazione di età ≥20 anni, a partire da inizio gennaio 2021. Nell’ultima settimana si osserva un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età; in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni, attualmente non eleggibile per la vaccinazione e che mostra un’incidenza più elevata rispetto alle altre fasce d’età.
Un maggiore dettaglio dell’incidenza settimanale per 100.000 abitanti nella popolazione 0-19 è rappresentato in Figura 13 e del tasso di ospedalizzazione settimanale per 1.000.000 di abitanti nella Figura 14. Nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane. Si osserva inoltre, nelle ultime settimane, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia <3 anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti), mentre nelle altre fasce di età risulta stabile.
La Figura 15 rappresenta la distribuzione percentuale dei casi nella popolazione 0-19 anni, suddivisa in cinque fasce di età, da inizio anno. Nell’ultima settimana, si conferma l’andamento osservato nella precedente settimana, con il 27% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (<20 anni). Il 51% dei casi in età scolare è
5 I dati riportati sono aggiornati a mercoledì 7 dicembre 2021. Rispetto al Bollettino del 1 dicembre 2021 il numero dei decessi è diminuito per aggiornamento del dato (data di nascita).
stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 10% e il 6% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.

FIGURA 12 – INCIDENZA SETTIMANALE DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI PER DATA DI PRELIEVO/DIAGNOSI PER POPOLAZIONE TARGET DELLA CAMPAGNA VACCINALE (12-19 E ≥ 20
ANNI) E NON (< 12 ANNI) A PARTIRE DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio,
FIGURA 13 – INCIDENZA SETTIMANALE PER 100.000 ABITANTI PER DATA DI PRELIEVO/DIAGNOSI NELLA POPOLAZIONE 0-19 ANNI PER FASCIA DI ETÀ A PARTIRE DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio,
Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, 7 dicembre 2021
13

FIGURA 14 – TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE SETTIMANALE PER 1.000.000 ABITANTI PER DATA PRELIEVO/DIAGNOSI NELLA POPOLAZIONE 0-19 ANNI PER FASCIA DI ETÀ A PARTIRE
DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). Il dato relativo alle ultime due settimane non è consolidato.
FIGURA 15 – DISTRIBUZIONE PERCENTUALE SETTIMANALE DEI CASI COVID-19 PER DATA DI PRELIEVO/DIAGNOSI NELLA POPOLAZIONE 0-19 ANNI PER FASCIA DI ETÀ A PARTIRE
DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio,
Impatto delle vaccinazioni nel prevenire nuove infezioni, infezioni gravi e decessi

La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre 2020. Al 7 dicembre 2021, sono state somministrate 100.083.572 (44.376.477 prime dosi, 45.835.370 seconde/uniche dosi e 9.871.725 terze dosi) delle 105.174.735 dosi di vaccino finora consegnate (https://github.com/italia/covid19-opendata-vaccini).
Al 7 dicembre, in Italia, la copertura vaccinale per due dosi o vaccino monodose nella popolazione di età > 12 anni è pari a 84,8%, mentre la copertura vaccinale relativa alla dose aggiuntiva/booster è pari al 18,3%. Nelle fasce di età 70-79 e 80+ la percentuale di persone che hanno completato il ciclo vaccinale è rispettivamente 91,5% e 93,8%, mentre la percentuale di vaccinati con la dose aggiuntiva/booster si attesta rispettivamente al 31,1% e al 58,6%.
Nelle fasce di età 20-29, 30-39; 40-49, 50-59 e 60-69 la percentuale di persone che hanno ricevuto due dosi è superiore all’80%, mentre nella fascia 12-19 risultano completamente vaccinati il 70,6% dei bambini (Tabella 3).
TABELLA 3 – COPERTURA VACCINALE NELLA POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ >12 ANNI PER CLASSE D’ETÀ
Classe di età (anni)
Vaccinati con prima dose (%)
Vaccinati con due dosi/unica dose (%)
Vaccinati con dose aggiuntiva/booster (%)

Quasi in tutte le Regioni/PA la copertura vaccinale completa della popolazione con età compresa fra i 12 e i 59 anni è maggiore del 70%, con una variabilità che va dal 67% in Basilicata all’85,2% in Toscana e Lazio. La copertura vaccinale nazionale per “tre dosi” (richiamo o dose addizionale) della popolazione di età > 12 anni è pari al 18,3%, con una variabilità che va dal 11,2% in Sicilia al 23,7% nella PA di Trento.
Sulla base del Decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2, che disciplina i sistemi informativi funzionali all’implementazione del piano strategico dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 (comma 7, art 3), viene effettuata periodicamente una analisi congiunta dei dati dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata COVID- 19, di cui di seguito sono riportati i principali risultati. Le analisi di seguito riportate riguardano quindi tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 per i quali è disponibile il codice fiscale, utilizzato come identificativo
univoco per il record linkage con l’anagrafe nazionale dei vaccini del Ministero della Salute.

Al fine di analizzare la distribuzione dei casi per stato vaccinale e l’efficacia del vaccino si definiscono come:


casi non vaccinati: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che:
▪ non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, oppure
▪ sono stati vaccinati con prima dose o con vaccino mono dose nei 14 giorni precedenti la diagnosi stessa, ovvero che abbiano contratto l’infezione prima del tempo necessario per sviluppare una risposta immunitaria almeno parziale al vaccino
casi con ciclo incompleto di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2
▪ avvenuta almeno 14 giorni dopo la somministrazione della prima dose, in soggetti che hanno ricevuto un vaccino che prevede un ciclo vaccinale a due dosi (vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria).
▪ avvenuta entro 14 giorni dalla somministrazione della seconda dose. Si ricorda che un ciclo di vaccinazione incompleto fornisce una protezione inferiore rispetto ad un ciclo di vaccinazione completo.
casi con ciclo completo di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 dopo almeno 14 giorni dal completamento del ciclo vaccinale (14 giorni dalla somministrazione della seconda dose per i vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria o 14 giorni dalla somministrazione dell’unica dose per il vaccino Janssen/Johnson&Johnson).

Per maggiore completezza i casi con ciclo completo di vaccinazione sono stati distinti in tre categorie differenti:
• casi con ciclo completo di vaccinazione effettuato da meno di cinque mesi: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 documentata a partire dal quattordicesimo giorno dopo il completamento del ciclo vaccinale e per i successivi 150 giorni
• casi con ciclo completo di vaccinazione da oltre cinque mesi: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 effettuata più di 150 giorni dopo il quattordicesimo giorno successivo al completamento del ciclo vaccinale che non hanno ricevuto la dose aggiuntiva/booster nei 14 giorni precedenti
• casi con ciclo completo di vaccinazione più dose aggiuntiva/booster: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 documentata almeno 14 giorni dopo la somministrazione della dose aggiuntiva o booster.

TABELLA 4 – POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ >12 ANNI E NUMERO DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI PER STATO VACCINALE E CLASSE D’ETÀ* VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
GRUPPO
Popolazione (20/11/2021)
Diagnosi di
Sars-CoV-2 (5/11/2021-5/12/2021)
Ospedalizzazioni (22/10/2021- 21/11/2021)
Ricoveri in Terapia Intensiva (22/10/2021- 21/11/2021)
Decessi (15/10/2021- 14/11/2021)
*La copertura vaccinale qui indicata fa riferimento al 20 novembre 2021 perché corrisponde ad una media di copertura vaccinale nel periodo. Il numero di eventi riportati in questa tabella potrebbe non essere allineato con il numero di eventi riportato nel bollettino quotidiano COVID-19 prodotto da Ministero della Salute/Protezione Civile (MdS/PC). Le differenze si devono, principalmente, a due fattori: a) gli eventi riportati da MdS/PC sono per data di notifica, mentre questa tabella usa la data di prelievo/diagnosi e b) ritardi di notifica nel flusso ISS più complesso ed articolato.
**Ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi qui riportati riferiscono al periodo della diagnosi per tener conto del tempo necessario all’aggravamento dopo la diagnosi e del ritardo di notifica. I dati sono aggiornati al 7 dicembre 2021 e il numero di eventi riportati potrebbe differire, nel tempo a causa del continuo consolidamento dei dati .
Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, 7 dicembre 2021
FASCIA DI NON VACCINATI VACCINATI CON CICLO VACCINATI CON CICLO VACCINATI CON CICLO VACCINATI CON CICLO COMPLETO + ETÀ INCOMPLETO COMPLETO ENTRO 5 MESI COMPLETO DA >5 MESI DOSE AGGIUNTIVA/BOOSTER

La Tabella 4 riporta la popolazione di età superiore a 12 anni, suddivisa per fasce di età e il numero assoluto di casi di infezione da SARS-CoV2, di casi ospedalizzati, ricoverati in terapia intensiva e deceduti per stato vaccinale negli ultimi 30 giorni. Complessivamente sono stati notificati 93.220 casi fra i non vaccinati, 6.181 casi fra i vaccinati con ciclo incompleto, 102.245 casi fra i vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi, 57.054 fra i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi e 2.652 casi fra i vaccinati con ciclo completo con dose aggiuntiva/booster.

È noto che, quando le coperture vaccinali nella popolazione sono elevate, si verifica il cosiddetto “effetto paradosso” per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile, se non maggiore, tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi. Si osserva, per esempio, che al 29 novembre l’11,4% della popolazione nella fascia 80+, ha completato il ciclo con la dose aggiuntiva/booster, mentre la percentuale di popolazione sempre nella fascia 80+ che ha completato il ciclo vaccinale negli ultimi cinque mesi e da oltre cinque mesi è pari rispettivamente al 5,8% e al 61,5%. Complessivamente più del 90% degli ultraottantenni ha completato il ciclo vaccinale. Il numero di ospedalizzazioni, fra il 22/10/2021 e il 21/11/2021, fra i vaccinati con ciclo completo da meno e da oltre cinque mesi è pari rispettivamente a 213 e 1.697, mentre nei non vaccinati il numero di ospedalizzazioni è pari a 728. Tuttavia, non è possibile confrontare i numeri in valore assoluto (Tabella 4) degli eventi nei diversi stati vaccinali all’interno della stessa fascia d’età, in quanto fanno riferimento a popolazioni diverse e per rendere possibile il confronto è necessario considerare il tasso specifico (Tabella 5), ovvero il numero di eventi in ciascuna fascia d’età diviso la popolazione di ciascuna fascia d’età nel periodo di riferimento per 100.000 (Figura 16 e Tabella 5). Al fine di calcolare i tassi relativi alla popolazione complessiva (oltre i 12 anni) è stato utilizzato il tasso standardizzato che permette di pesare i tassi specifici di ciascuna fascia d’età rispetto alla distribuzione per età della popolazione (fonte ISTAT al 1 gennaio 2021).
In Tabella 5 è riportata l’incidenza dei casi di COVID-19 diagnosticati per 100.000 abitanti e i tassi di ospedalizzazione, di ricovero in terapia intensiva e di mortalità per 100.000 abitanti e il rischio relativo per stato vaccinale e classe d’età negli ultimi 30 giorni. L’incidenza, il tasso di ospedalizzazione e di ricoveri in terapia in terapia intensiva sono calcolate per i non vaccinati, i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi e entro cinque mesi e con dose aggiuntiva/booster. È necessario ricordare che la somministrazione della dose aggiuntiva/booster è iniziata recentemente e nella prima fase ha coinvolto principalmente solo le categorie a rischio.
Calcolando il tasso di ospedalizzazione (nella fascia 80+) per i non vaccinati (325 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi (43 ricoveri per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (53 ricoveri per 100.000).
Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80, si osserva che nel periodo 22/10/2021 – 21/11/2021 il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (19 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa nove volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da oltre di cinque mesi (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e sei volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) mentre, nel periodo 15/10/2021 – 14/11/2021, il tasso di decesso nei non vaccinati (127,5 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto sia ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi che entro i cinque mesi (14 per 100.000) 

TABELLA 5 – INCIDENZA CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, TASSO OSPEDALIZZAZIONI, TASSO RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E MORTALITÀ PER 100.000 ABITANTI E RISCHIO RELATIVO PER STATO VACCINALE E CLASSE D’ETÀ *VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
Gruppo
Diagnosi 5/11/2021- 5/12/2021
Ospedalizzazioni 22/10/2021- 21/11/2021
Ricoveri in TI 22/10/2021- 21/11/2021
Decessi 15/10/2021- 14/11/2021
*Ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi qui riportati riferiscono al periodo della diagnosi per tener conto del tempo necessario all’aggravamento dopo la diagnosi e del ritardo di notifica ** I vaccinati con ciclo completo da oltre 5 mesi non includono i casi nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster da più di 14 giorni.
***Il denominatore usato per il calcolo dei tassi è costituito dalla copertura vaccinale nei periodi di riferimento di ciascun outcome
****Il tasso relativo alla popolazione complessiva (‘Totale’) equivale al tasso standardizzato
Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, 7 dicembre 2021
Fascia anagrafica
Tasso (per 100,000)
Rischio Relativo
Non vaccinati
Vaccinati con ciclo completo da >5 mesi
Vaccinati con ciclo completo entro 5 mesi
Vaccinati con ciclo completo + dose aggiuntiva/booster
Non vaccinati rispetto a vaccinati con ciclo completo da >5 mesi
Non vaccinati
Non vaccinati rispetto a vaccinati con dose aggiuntiva/booster
rispetto a vaccinati con ciclo completo da entro 5 mesi

FIGURA 16 – INCIDENZA CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI (A), TASSO OSPEDALIZZAZIONI (B), TASSO RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA (C) E MORTALITÀ (D) PER 100.000 ABITANTI NEGLI

ULTIMI 30 GIORNI* PER STATO VACCINALE E CLASSE D’ETÀ VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
**Il denominatore usato per il calcolo dei tassi è costituito dalla copertura vaccinale nei periodi di riferimento di ciascun outcome ***Il tasso relativo alla popolazione complessiva (‘Totale’) equivale al tasso standardizza

Per la fase epidemica con circolazione della variante delta (B.1.617.2) sono riportate in Tabella 6 e in Figura 18, le stime dell’efficacia vaccinale nel prevenire casi di COVID- 19, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi, per ciascuna fascia di età. L’efficacia stimata6 misura la riduzione percentuale del rischio di osservare un certo evento tra le persone vaccinate con ciclo completo, rispetto alle persone non vaccinate. L’efficacia complessiva della vaccinazione completa nel prevenire l’infezione nel periodo con circolazione dominante della variante delta è pari al 65,1% (95% IC: 64,9%- 65,2%), vale a dire che in questa fase si osserva una riduzione del rischio per i vaccinati, rispetto ai non vaccinati, pari a circa il 65%. Siccome le stime riportate sono basate su un modello statistico, ciascuna stima ha un livello di incertezza espresso dall’intervallo di confidenza, il quale indica che verosimilmente (con il 95% di probabilità) il valore reale dell’efficacia è compreso tra 64,9% e 65,2%. Si osserva invece che l’efficacia del vaccino nel prevenire i ricoveri (88,7%), i ricoveri in terapia intensiva (93,5%) e i decessi (89,2%) rimane elevata.
TABELLA 6 – STIMA EFFICACIA VACCINALE [IC 95%] NELLA POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ >12 ANNI NEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI NEL PERIODO CON VARIANTE DELTA PREVALENTE (5 LUGLIO – 5 DICEMBRE 2021) VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
*In tabella sono riportate le stime dell’efficacia (%) con intervallo di confidenza al 95%. nei vaccinati con ciclo completo rispetto ai non vaccinati. I vaccinati con ciclo completo in questa analisi comprendono anche i soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Per maggiori dettagli metodologici fare riferimento a quanto riportato nella nota Tabella 3.
**stime non calcolabili per bassa frequenza di eventi in alcuni strati
FASCIA DI
DIAGNOSI DI SARS-
OSPEDALIZZAZIONI
RICOVERI IN TERAPIA
DECESSI
ETÀ
COV-2
INTENSIVA
12-39 40-59 60-79 80+
71 [70,7 – 71,2] 61,2 [60,9 – 61,5] 60,8 [60,3 – 61,3] 46 [44,5 – 47,5]
93,4 [92,8 – 94]
93,6 [93,3 – 94] 89,2 [88,8 – 89,6] 78,8 [77,7 – 79,9]
97,4 [94,9 – 98,6] 96,4 [95,5 – 97,1] 93,7 [93,1 – 94,4] 83,2 [79,4 – 86,4]
-**
94,3 [92,5 – 95,7] 92,3 [91,5 – 93,1] 87,1 [86,1 – 88,1]
Totale
65,1 [64,9 – 65,2]
88,7 [88,4 – 88,9]
93,5 [93 – 94]
89,2 [88,5 – 89,8]
6 L’efficacia del vaccino è stimata usando il modello lineare generalizzato ad effetti casuali con distribuzione di Poisson, considerando il numero di eventi per giorno come variabile dipendente, lo stato vaccinale come variabile indipendente, le fasce di età decennali come variabile di aggiustamento e includendo la regione di somministrazione come effetto casuale. All’interno del modello è inserita come variabile offset il numero giornaliero di persone esposte per stato vaccinale, fascia anagrafica e regione/PA. Attraverso questo modello è possibile stimare il rischio relativo (RR), ossia il rapporto fra l’incidenza dell’evento tra i vaccinati completi rispetto alla incidenza dello stesso evento tra i non vaccinati. Le stime di efficacia vaccinale in termini percentuali sono calcolate sulla base degli RR come (1-RR)*100. Più il valore è vicino a 100 e più alta è l’efficacia vaccinale (100 valore massimo possibile)

FIGURA 18 – STIMA DELL’EFFICACIA NEI SOGGETTI VACCINATI CON CICLO COMPLETO RISPETTO AI NON VACCINATI PER DIAGNOSI, OSPEDALIZZAZIONE, RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA E DECESSI, NELLA POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ > 12 ANNI, PER CLASSE D’ETÀ, NEL PERIODO CON VARIANTE
DELTA PREVALENTE 05 LUGLIO – 5 DICEMBRE 2021
Nota: A causa del basso numero di ricoveri in terapia intensiva e di decessi nella fascia di età 12-39, le stime di efficacia vaccinale in questo gruppo non sono riportate in quanto non calcolabili. VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
Al fine di valutare l’andamento nel tempo dell’efficacia vaccinale durante la fase epidemica con circolazione della variante delta sono state riportate in Tabella 7 e in Figura 19 le stime dell’efficacia del vaccino nel prevenire casi di COVID-19 e malattia severa (caso di infezione da SARS-CoV2 con successiva ospedalizzazione e/o ricovero in terapia intensiva e/o decesso) nei soggetti vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi, da meno di cinque mesi e nei soggetti che hanno ricevuto la dose aggiuntiva/booster rispetto ai non vaccinati. Dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età. In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 74,3% nei vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi, al 39,6% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi. L’efficacia, però, risale nei soggetti vaccinati con la dose aggiuntiva/booster a livelli simili a quelli osservati nei soggetti che hanno completato il ciclo entro cinque mesi (76,7%). Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi rispetto ai vaccinati da meno di cinque mesi risulta minore. Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa nove punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di 5 i mesi è pari al 92,6%, mentre risulta pari all’83,7% per i vaccinati con ciclo completo da oltre 5 i mesi, rispetto ai non vaccinati. Come nel caso delle diagnosi, l’efficacia risale nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster a un livello (93,3%) leggermente più alto di quella osservata nei vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi.

È necessario evidenziare che le stime di efficacia riportate non prendono in considerazione diversi fattori che potrebbero influire sul rischio di infezione/ricovero/morte e sulla probabilità di essere vaccinato da un periodo più o meno lungo. Infatti, la campagna vaccinale inizialmente ha coinvolto la popolazione più a rischio (operatori sanitari, residenti nelle RSA, persone con più di 80 anni e persone estremamente vulnerabili) e solo successivamente è stata aperta al resto della popolazione. Si può quindi supporre, per come è stata pianificata e attuata la campagna vaccinale, che attualmente i soggetti che risultano vaccinati da oltre cinque mesi sono individui con un rischio di infezione/ricovero/morte maggiore rispetto al resto della popolazione vaccinata, in quanto sono coloro che hanno avuto un accesso prioritario alla vaccinazione poiché maggiormente a rischio. Nell’analisi proposta si corregge per classi di età decennali ma non si considera all’interno del modello come fattore di correzione la categoria di rischio. Tale limite potrebbe attualmente portare a sottostimare l’efficacia vaccinale nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi e quindi a sovrastimare l’impatto del tempo sull’efficacia vaccinale.

TABELLA 7 – STIMA EFFICACIA VACCINALE [IC 95%] NEI SOGGETTI VACCINATI CON DOSE AGGIUNTIVA/BOOSTER, CON CICLO COMPLETO DA MENO DI 5 MESI E DA OLTRE 5 MESI RISPETTO AI NON VACCINATI NEL PERIODO
(26 LUGLIO – 5 DICEMBRE 2021) VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
Diagnosi di Sars-CoV-2
Malattia Severa
*In tabella sono riportate le stime dell’efficacia (%) con intervallo di confidenza al 95%. Per dettagli metodologici vedi nota 5.

FIGURA 19 – STIMA DELL’EFFICACIA NEI SOGGETTI VACCINATI CON DOSE AGGIUNTIVA/BOOSTER, CON CICLO COMPLETO DA OLTRE 5 MESI E CON CICLO COMPLETO DA MENO DI 5 MESI RISPETTO AI NON VACCINATI PER DIAGNOSI E MALATTIA SEVERA, NELLA POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ > 12 ANNI, PER CLASSE D’ETÀ, NEL PERIODO CON VARIANTE DELTA PREVALENTE (25 LUGLIO – 5
DICEMBRE 2021)
Nota: A causa del basso numero di eventi, le stime di efficacia vaccinale per dose aggiuntiva/booster nelle fasce di età minore di 80 anni non sono riportate.
VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI
Materiale supplementare

FIGURA A1 – TREND SETTIMANALE PER AREA GEOGRAFICA DEL NUMERO DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA
Nota: All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio, La linea tratteggiata nera indica la data di adozione della nuova definizione di caso, La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì),
FIGURA A2 – ETÀ MEDIANA DEI CASI DI COVID-19 ALLA DIAGNOSI, AL PRIMO RICOVERO, AL RICOVERO IN TERAPIA INTENSIVA E AL DECESSO IN ITALIA PER SETTIMANA DI DIAGNOSI
La linea tratteggiata nera indica la data di adozione della nuova definizione di caso, La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì),

TABELLA A1 –MOTIVO DEL TEST NEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA 22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021
Motivo del test
Casi
N%
Screening 35.871 19,8
Contact tracing
Pazienti con sintomi
Non noto
Totale 180.914 –
TABELLA A2 – ORIGINE DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA 22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021
53.323 29,5 65.846 36,4 25.874 14,3
Origine dei casi
Casi
N%
Autoctoni 151.498 83,7
Importati dall’estero
Provenienti da Regione diversa da quella di notifica
Non noto
Totale 180.914 –
395 0,2 372 0,2 28.649 15,8
FIGURA A3 – PROPORZIONE DI CASI DI COVID-19 (PER 100,000 AB) PROVENIENTI DA ALTRA REGIONE/PA O STATO ESTERO SUL TOTALE DEI CASI DIAGNOSTICATI DA CIASCUNA REGIONE/PA22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021

FIGURA A4 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER COMUNE DI DOMICILIO/RESIDENZA, 22NOVEMBRE-5DICEMBRE 2021(5.909COMUNICONALMENOUNCASO)
FIGURA A5 – INCIDENZA PER 100.000 CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER PROVINCIA DOMICILIO/RESIDENZA,
29 NOVEMBRE – 5 DICEMBRE 2021

FIGURA A6 – TASSO RICOVERI SETTIMANALE PER 1.000.000 ABITANTI A LIVELLO NAZIONALE, PER
FASCIA DI ETÀ, DA GENNAIO 2021
Nota: La data riportata si riferisce all’inizio della settimana (lunedì). Il dato relativo agli ultimi 30 giorni è non consolidato e verosimilmente sottostimato. .
FIGURA A7 – COPERTURA VACCINALE PERCENTUALE PER FASCIA D’ETÀ

FIGURA A8 –CONFRONTO POPOLAZIONE ITALIANA E CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI PER SETTIMANA DI DIAGNOSI E PER STATO VACCINALE, NELLA CLASSE D’ETÀ 12-39 ANNI* VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI

FIGURA A9 – CONFRONTO POPOLAZIONE ITALIANA E CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI PER SETTIMANA DI DIAGNOSI E PER STATO VACCINALE NELLA CLASSE D’ETÀ 40-59 ANNI* VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI

FIGURA A10 – CONFRONTO POPOLAZIONE ITALIANA E CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI PER SETTIMANA DI DIAGNOSI E PER STATO VACCINALE NELLA CLASSE D’ETÀ 60-79 ANNI* VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI

FIGURA A11 – CONFRONTO POPOLAZIONE ITALIANA E CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI PER SETTIMANA DI DIAGNOSI E PER STATO VACCINALE NELLA CLASSE D’ETÀ 80+ ANNI* VEDI GLOSSARIO PER DEFINIZIONI

TABELLA A3 – NUMERO ASSOLUTO E INCIDENZA (PER 100,000 AB) DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA (INCIDENZA CUMULATIVA) E NEI PERIODI 29/11-5/12/2021 E 22/11-5/12/2021
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania Emilia-Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio
Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte
PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto ITALIA

INCIDENZA CUMULATIVA (PER 100.000 AB)
N. CASI TRA IL 29/11- 5/12/2021
REGIONE/PA
NUMERO DI CASI TOTALE
INCIDENZA 7GG (PER 100.000 AB)
N. CASI TRA IL 22/11-5/12/2021
INCIDENZA 14GG (PER 100.000 AB)

Glossario

Caso: attualmente la definizione di caso si basa sulla Circolare del Ministero della Salute “Definizione di caso” pubblicata il 9 Marzo 2020 (disponibile al seguente link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLe g=73669&parte=1%20&serie=null) e aggiornata l’8 gennaio 2021 con la pubblicazione della Circolare del Ministero della Salute “Aggiornamento della definizione di caso COVID-19 e strategie di testing” (disponibile al seguente link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLe g=78155&parte=1%20&serie=null
Casi non vaccinati: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che non hanno mai ricevuto una dose di vaccino SARS-CoV-2 o che sono stati vaccinati con prima o mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria almeno parziale al vaccino.
Casi con ciclo incompleto di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che hanno ricevuto solo la prima dose di un vaccino, che prevede una seconda dose a completamento del ciclo vaccinale (vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria), documentata dopo 14 giorni dalla prima dose.
Casi con ciclo completo di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 documentato dopo 14 giorni dal completamento del ciclo vaccinale (quindi 14 giorni dal completamento della seconda dose per i vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria o 14 giorni dalla somministrazione dell’unica dose per il vaccino Janssen/Johnson&Johnson).
Casi con ciclo completo di vaccinazione effettuato da meno di sei mesi: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 documentata a partire dal quattordicesimo giorno successivo al completamento del ciclo vaccinale e entro 180 giorni
Casi con ciclo completo di vaccinazione da oltre sei mesi: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 effettuata più di 180 giorni dopo il quattordicesimo giorno successivo al completamento del ciclo vaccinale
Casi con ciclo completo di vaccinazione più dose aggiuntiva/booster: tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 documentata almeno 14 giorni dopo la somministrazione della dose aggiuntiva o booster.
Decesso: decesso risultante da una malattia clinicamente compatibile in un caso probabile o confermato di COVID-19, a meno che non vi sia una chiara causa di morte alternativa non correlabile al COVID-19 (per esempio, trauma).
Efficacia vaccinale: misura la riduzione proporzionale dei casi tra le persone vaccinate. L’efficacia del vaccino è stimata calcolando il rischio di malattia fra le persone vaccinate e non vaccinate. Il complemento ad 1 del rapporto fra queste due misure equivale alla riduzione percentuale del rischio di malattia tra le persone vaccinate rispetto alle persone non vaccinate. Maggiore è la riduzione percentuale della malattia nel gruppo vaccinato, maggiore è l’efficacia del vaccino. Una stima dell’efficacia del vaccino pari al 90% indica una riduzione del 90% dell’insorgenza della malattia nel gruppo vaccinato (una riduzione del 90% rispetto al numero di casi attesi se non fossero stati vaccinati).

Età mediana: misura della tendenza centrale che indica l’età che divide la popolazione ordinata rispetto all’età stessa in due gruppi numericamente uguali.
Incidenza: proporzione di nuovi casi di malattia che si verificano in una popolazione in un dato lasso di tempo.
Intervallo di confidenza: insieme di valori che verosimilmente include il valore reale della popolazione con un certo grado di confidenza. L’intervallo di confidenza al 95% indica l’intervallo di valori che contiene il valore reale della popolazione con probabilità pari al 95%.
Letalità: il numero di persone che sono morte a causa della malattia diviso per il numero totale di persone ammalate di quella malattia.
Malattia severa: condizione clinica di soggetti con storia di ricovero (in terapia intensiva e non) o deceduti.
Mortalità: il numero di persone che sono morte a causa della malattia diviso per la popolazione totale.
Rischio Relativo: confronta il rischio di osservare un certo evento (per esempio un’infezione, un ricovero in ospedale dovuto ad una malattia o un decesso) in un gruppo con il rischio di osservare lo stesso evento in un altro gruppo.
Stato clinico asintomatico: assenza di segni o sintomi apparenti di malattia in persona positiva al test per SARS-CoV-2.
Stato clinico critico: chiari segni e sintomi di malattia (ad esempio, malattia respiratoria) e abbastanza gravi da richiedere il ricovero in Terapia Intensiva, riscontrati in una persona positiva al test per SARS-CoV-2.
Stato clinico lieve: chiari segni e sintomi di malattia (malattia respiratoria) ma non abbastanza gravi da richiedere il ricovero ospedaliero, riscontrati in una persona positiva al test per SARS-CoV-2.
Stato clinico pauci sintomatico: con sintomi lievi (ad esempio malessere generale, lieve rialzo della temperatura corporea, stanchezza, ecc.) riscontrati in persona positiva al test per SARS-CoV-2.
Stato clinico severo: chiari segni e sintomi di malattia (malattia respiratoria) abbastanza gravi da richiedere il ricovero ospedaliero, riscontrati in una persona positiva al test per SARS-CoV-2.

Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma
A cura di: Martina Del Manso, Chiara Sacco, Flavia Riccardo, Antonino Bella, Alberto Mateo Urdiales, Massimo Fabiani, Stefano Boros, Fortunato (Paolo) D’Ancona, Maria Cristina Rota, Antonietta Filia, Matteo Spuri, Sara Antignani, Marco Bressi, Maria Fenicia Vescio, Daniele Petrone, Corrado Di Benedetto, Marco Tallon, Alessandra Ciervo, Paola Stefanelli, Patrizio Pezzotti per ISS;
Giorgio Guzzetta, Valentina Marziano, Piero Poletti, Filippo Trentini, Marco Ajelli, Stefano Merler per Fondazione Bruno Kessler;
e di: Antonia Petrucci (Abruzzo); Michele La Bianca (Basilicata); Anna Domenica Mignuoli (Calabria); Pietro Buono (Campania); Erika Massimiliani (Emilia-Romagna); Fabio Barbone (Friuli Venezia Giulia); Francesco Vairo (Lazio); Camilla Sticchi (Liguria); Danilo Cereda (Lombardia); Marco Pompili (Marche); Raffaele Malatesta (Molise); Annamaria Bassot (P.A. Bolzano); Pier Paolo Benetollo (P.A. Trento); Chiara Pasqualini (Piemonte); Lucia Bisceglia (Puglia); Maria Antonietta Palmas (Sardegna); Salvatore Scondotto (Sicilia); Emanuela Balocchini (Toscana); Anna Tosti (Umbria); Mauro Ruffier (Valle D’Aosta); Filippo Da Re (Veneto).
Citare il documento come segue: Task force COVID-19 del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica, Istituto Superiore di Sanità. Epidemia COVID-19.
Aggiornamento nazionale: 7 dicembre 2021
Prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, 7 dicembre 2021

11 dicembre 2021

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