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SUMMA RILANCIA L’APPELLO:«ORA L’ISTITUZIONE DELLA DIA»

Il Segretario generale Summa si unisce all’appello di Curcio e ribadisce di passare dalle parole ai fatti: «La politica deve essere compatta»

POTENZA

Dopo l’operazione della Dda e della Polizia di Stato che ha permesso di liberare la città di Potenza dai tentacoli della malavita con gli arresti degli affiliati e dei capi storici del clan Martorano-Stefanutti, si alzano ancora voci unanime che chiedono per la Basilicata l’istituzione dell’ufficio Dia ritenendo che la presenza della Direzione Distrettuale Antimafia possa essere da deterrente per i gruppi criminali.Ad intervenire su tutti, ma già lo aveva fatto in altre occasioni, il Segretario generale regionale della Cgil Angelo Summa che a Cronache evidenzia la gravità dei fatti emersi con l’inchiesta recente.

Segretario Summa, alla luce dell’operazione ‘Lucania Felix’ come occorre rispondere istituzionalmente alla Basilicata?

«La situazione in Basilicata è sempre più preoccupante per cui impone in tempi anche celeri di istituire la Dia, motivo per cui la Cgil sarà ancora protagonista verso i livelli istituzionali anche nazionali affinché la nostra regione sia dotata di questo ufficio e siano rafforzate le azioni di contrasto a quelli che sono fenomeni endemici e strutturati in maniera preponderante, tale da preoccupare tutto il tessuto sociale lucano. La presenza di questi gruppi criminali di grande portata, capaci di stringere patti e alleanze anche con cosa nostra e con la ‘ndrangheta, deve far riflettere e deve spingere anche il Presidente Bardi a farsi promotore e portavoce presso il Ministro degli Interni affinché questa istanza comune di un intero territorio venga posta quanto prima all’ordine del giorno del Governo Nazionale»

Proprio a margine dell’operazione, il Ministro potentino Lamorgese ha intessuto lodi alla Polizia e alla magistratura per un’operazione che è un duro colpo alla criminalità.

«Proprio per questo motivo la Basilicata non può sottovalutare il fenomeno: è un allarme che coinvolge tutte le forze politiche lucane a partire dai Parlamentari che devono far diventare il tema del contrasto al crimine e all’illegalità il baluardo delle loro battaglie e della loro azione politica.

Non c’è nessuna possibilità di sviluppo in questo territorio se non si pone al centro la questione del contrasto al crimine. Quella di avere la Dia in Basilicata deve essere una battaglia di tutti i partiti politici, a prescindere dalla bandiera e dall’idea. Ne va della valenza e della sicurezza di un territorio. Chi vuole dare priorità ad altre regioni per l’istituzione della Direzione Distrettuale Antimafia deve capire però che la nostra è una regione talmente piccola che non può essere pervasa costantementedai fenomeni mafiosi che altrimenti ne comprometterebbero il tessuto socio economico ».

Oggi è una necessità ulteriore alla luce dell’arrivo delle risorse del Pnrr?

«Assolutamente si perché le risorse che arriveranno in Basilicata saranno ingenti ed interesseranno proprio il mondo degli appalti, in cui serve trasparenza e una grande vigilanza. Il controllo è la prima cosa fondamentale perché se sugli appalti si innescano meccanismi deviati di criminalità organizzata, la nostra regione finisce per essere una bomba ad orologeria perché non ha più gli anticorpi per salvarsi.

Se pensiamo ad una Basilicata schiacciata dalle forze criminali, perdiamo la dignità di gente per bene e la volontà di crescita. Il Pnrr deve essere un’occasione di sviluppo territoriale, non l’occasione per i gruppi malavitosi di mettere le mani su fette importanti dell’economia locale. E solo un controllo serrato e assiduo, con mezzi adeguati e molteplicità di uomini a può evitare che ciò avvenga ».

Emerge dall’inchiesta che per lavorare occorreva rivolgersi alla malavita. Il lavoro non era quindi tutelato come si conviene in atto di legalità.

«Erano questioni già note da molto tempo, ma pur esprimendo un parere critico su questo aspetto, mi sento solo di dire che il lavoro è la prima cosa che va tutelata assieme ai lavoratori».

Gli auspici della Cgil quanto al futuro della regione?

«Come sindacato auspichiamo che si intensifichino i controlli anche da parte dell’Ispettorato del Lavoro e che si verifichi che ai lavoratori vengano riconosciuti i diritti e che essi stessi non siano oggetto di vessazione. Sul piano della legalità in termine stretto, speriamo come Cgil che la Basilicata incrementi i propri presìdi di tutela contro il crimine perché in un territorio vasto come il nostro si sconta purtroppo anche la carenza di luoghi a salvaguardia e a tutela dei diritti».

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