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INFERMIERI, EMILIANO AL TRAGUARDO MENTRE BARDI ATTENDE LO STARTER

Sul «concorso unico regionale» i lucani in massa in Puglia: mentre il Gen fa slogan, il vicino collega fa i fatti

Nel mentre il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, continua a distrarsi esibendo slogan di ogni sorta, tanti i lucani in cerca di lavoro che nè si fidano del governatore, né tantomeno possono accontentarsi degli spot politici diramati da via Verrastro.
Così capita, come è accaduto, che mentre il «commendatore» di Filiano prosegue nelle autocelebrazioni di ciò che non c’è, una massa di lucani, armata di cognizioni e speranze, con in tasca, in più, la tassa di concorso pagata, è andata in Puglia. Mentre Bardi decantava, l’omologo Emiliano face-va. Il riferimento è al concorso unico regionale per infermieri.
Finita l’ultima sessione delle prove orali, una decina di giorni fa, in Puglia, l’Avviso per l’assunzione, a tempo indeterminato, di 566 unità è formalmente già concluso.
Nella circostanza, sono stati resi noti anche detta-gli statistici tra cui quelli relativi alla provenienza geografica degli oltre 4mila partecipanti. La prova è stata superata per per quasi il 92% dei 4mila e641 candidati ammessi all’orale.
Oltre alla Puglia, rappresentata da 3mila e 275 candidati, il 70,6% del totale, pure partecipanti di altre regioni italiane. Considerata «nutrita», la rappresentanza proveniente da Campania (458) e Basilicata (160).
Per cui 160 lucani in attesa della Regione hanno bussato alle porte della vicina Puglia per poter ave-re la possibilità di ottenere un contratto di lavoro. Per avere un dato che restituisce più agevolmente l’entità della «nutrita rappresentanza» lucana, numericamente sono di più i partecipanti lucani al concorso pubblico pugliese che le assunzioni previste con l’Avviso della Basilicata che è per la copertura di 142 posti di infermiere, di cui «42 riservati al personale delle FF.AA. (Forze armate, ndr)».
Numeri a parte, mentre la Puglia termina, la Basilicata inizia.
Il concorso pubblico unico regionale lucano è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione il 1° luglio scorso, in Gazzetta ufficiale ad agosto ed è scaduto, in riferimento alla finestra temporale utile per l’invio della candidatura, il 5 settembre. Poi c’è un classico lucano ormai, nel Bando regionale, inoltre, è spuntata la precisazione che «l’Amministrazione, in base al numero delle domande pervenute, si riserva la facoltà di effettuare una preselezione, con l’eventuale ausilio di aziende specializzate in preselezione del personale». L’ossessione lucana di inserire quel frammento a connotazione privatistica, tramite le «aziende specializzate», all’interno dell’iter amministrativo di una procedura pubblica. Ad ogni modo, in Puglia si taglia il traguardo, in Basilicata s’attende lo sparo dello starter.
In Regione tanto, tra un Piano dei fabbisogni di personale della Regione per il triennio 2021-2023 con conti funambolici, la “lista della spesa” del capo di Gabinetto di Bardi, Michele Busciolano, che si sostituisce all’Ufficio del personale retto da Gerardo Travaglio, si campa a slogan e paradossi.
A quelli già messi in evidenza, come apice ne va aggiunto un altro. Ricordando che tra stabilizzazioni, progressioni verticali, scorrimento di graduatorie, la «stagione dei concorsi» decantata da Bardi, risulta, dallo slogan politico ai fatti, fortemente mutilata, negli ordini di Busciolano a Travaglio, oltre, per esempio, l’esplicita indicazione di prevedere l’assunzione per 1 profilo amministrativo contabile, «con iscrizione all’albo dei giornalisti», anche il non pienamente comprensibile “indirizzo” di «2 posti a profili sanitari».

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