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FIGC, LA BASILICATA È A RISCHIO ACCORPAMENTO ALLA CAMPANIA

Mentre i vecchi si azzuffano per il post Rinaldi il comitato rischia di sparire: un passo indietro per un nuovo slancio?

A breve dovrebbero indirsi le elezioni per la nuova presidenza della Figc lucana. Ancora pochi giorni per scoprire se il calcio lucano sarà in grado di compiere un passo avanti o se annegherà nelle solite agitate e livorose acque. La sensazione è che nessuno tra i gruppi dirigenti se ne ponga il problema. Nessuno che abbia il buon senso di fare un passo indietro. Si rischia la solita disfida, condita da esposti, ripicche, denunce. Il solito circo, scadente mercato, a cui toccherà assistere.

NON SI È COMPRESO IL MESSAGGIO DI DISCONTINUITÀ DI GRAVINA
E mentre Esposito, ma soprattutto il vicario del defunto Rinaldi, Fittipaldi, contano già uomini fidati e società compiacenti, deleghe alla mano, il calcio lucano rischia di morire accorpa-to a quello campano. Mancate iscrizioni ed ulteriori rinunce, infatti, porterebbero a questo. D’altro canto il messaggio di discontinuità che Gravina ha voluto dare con la nomina di Colonnese al settore giovanile e scolastico pare non essere stato compreso. E questo certamente porterà a delle conseguenze, soprattutto sul dialogo con Roma in vista anche purtroppo di un ipotetico accorpamento alla Campania.
Un’offesa continua a quei presidenti e dirigenti che investono, fanno sacrifici, provano a mantenere qualcosa di socialmente vivo nelle proprie comunità sottraendo tempo e soldi alle proprie famiglie. Un possibile continuo depauperamento in una regione già fortemente provata ed in difficoltà.

LE GUERRE TRA VECCHIE BANDE FANNO MALE AL MOVIMENTO

Il calcio è gioco, divertimento, passione, lealtà, generosità, educazione. Tutti valori che sembrano non esserci in questa nuova, già purtroppo vis-suta, elezione per la presidenza del comitato regionale. Per cambiare le cose non ci vogliono soldati, ci vogliono esempi. I contendenti, notoriamente ai ferri corti tra loro, si impegnino a mettere le proprie esperienze al servizio del comitato e favoriscano nuovi pro-getti, nuovi protagonismi. Serve una Figc rinnovata, negli animi e negli intenti, unita, forte. Il calcio lucano frana e loro non se ne accorgono. Si vota ad occhi chiusi, per militanza, appartenenza ad una fazione o altra, non per un progetto, per una visione. Si naviga a vista. La federazione lucana ha gli stessi protagonisti da decenni, non ci sono giovani, non c’è entusiasmo. Peggio. Ogni riunione, ogni consiglio direttivo, ogni occasione federale, diventa terreno di litigi, urla, accuse, minacce. Anche pesanti.

IL COMITATO RISCHIA DI MORIRE TRA CALUNNIE E DOSSIER
Ancora non c’è la data delle elezioni e già circolano indiscrezioni e retroscena pesanti sulla candidatura di Fittipaldi o di Esposito. Si lavora reciprocamente ai veti, ai cavilli burocratici, ai sotterfugi, alle incompatibilità e mai nessuno che si ponga il problema che ci sia solo da ricostruire. Nemmeno la morte del Presidente Rinaldi ha insegnato qualcosa. Ed è la cosa peggiore. Era ed è il momento del cambiamento, del rinnovamento, del superamento di storiche incancrenite ruggini. La sanno bene le società di calcio a 5 ed 11 perennemente strattonate in questa guerra nevrotica fatta solo di firme, deleghe e spionaggio. Fittipaldi ed Esposito se ne rendano conto e diano un segnale di amore vero verso una federazione che da molti anni ed a vario titolo hanno rappresentato.
Valutino un passo indietro. Non serve altra benzina sul fuoco, le ustioni del movimento calcisti-co lucano sono già ben visibili e senza una vera novità, l’impressione è che, comunque vada, non guariranno.

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