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SFATATO IL MITO “NEMO PROPHETA IN PATRIA” IN CONSIGLIO ISCRITTA LA MOZIONE POSTIGLIONE

REGIONE Passa all’unanimità la richiesta di Vizziello, Baldassare e Polese per discutere sull’intitolazione del Mediafor al pioniere dell’etere

Ci sono voluti dei mesi ma alla fine anche dal Consiglio regionale di Basilicata arriva il sì all’iscrizione della mozione per intitolare la saletta Mediafor al pioniere dell’etere, Bonaventura Postiglione. Una scelta bipartisan tanto da maggioranza che da opposizione che i membri del Consiglio lucano hanno votato a maggioranza (15 su 15). Certamente un attestato di stima per chi negli anni si è battuto per una libera informazione. Non a caso la mozione presentata dal capogruppo in Regione di FdI, Giovanni Vizziello, e dal suo collega di partito Vincenzo Baldassarre, firmata anche dal consigliere di Italia Viva Mario Polese ha proposto l’intitolazione di qualcosa destinato a rimanere nel tempo come segno tangibile di un uomo che ha fatto la storia di questa regione e non solo, nelle radiocomunicazioni. Nino Postiglione è stato infatti definito dal Rea di Roma (Radio Televisioni Europee Associate), presieduta da Antonio Diomede, che raggruppa ben 420 Radio Tv in tutta la Penisola il primo pioniere d’Italia dell’etere. La Rea, dopo aver spulciato numerosi documenti, sostiene che la prima radio libera in Italia è quella registrata presso la camera di Commercio di Potenza da Nino Postiglione e dalla moglie Palmina Tortorelli in data 26 gennaio nel 1973, tre anni prima della storica sentenza della Corte Costituzionale del 1976. L’anno della svolta si potrebbe definire che concede ai privati la facoltà di trasmettere, anche se solo via cavo, programmi in ambito locale, emanando quindi la prima storica sentenza contro il monopolio statale. Un passaggio storico importante che rappresenta la battaglia di un uomo in un particolare momento in cui la comunicazione radiofonica era gestita solamente dal monopolio Rai. All’impegno del “ribelle” Postiglione che pur di trasmettere i suoi pensieri trasmetteva dalla sua auto, il Comune di Cittiglio nel Varesotto ha voluto intitolargli un largo nel centro storico.
Nasce da qui l’impegno dei politici lucani di rendere omaggio a Postiglione nella sua regione d’origine, la Basilicata, da lui tanto amata e divenuta patria dell’informazione plurima.
Dopo numerose sollecitazioni in tal senso è giunta l’iniziativa concreta anche di Vizziello, Baldassarre e Polese che il primo Consiglio regionale, dopo la pausa estiva, ha deciso di votare all’unanimità.
La scelta di intitolare la saletta Mediafor a Postiglione non è certo un caso. Si tratta di una sala importante situata al piano terra del Palazzo della Giunta regionale che gestisce l’aspetto comunicativo, neanche a farlo a posta, dell’assemblea regionale a pochi passi dall’importante aula di Nardo. Una sala utilizzata per anni non solo come centro per le conferenze stampa ma anche come regia per trasmettere la radio situazionale della Regione Basilicata. Una sala che parla la stessa “lingua” del pirata Postiglione è che portando il suo nome certamente potrà rendere meglio l’idea di una comunicazione plurima e libera da vincoli.
Un atto importante quello dell’intero Consiglio regionale di ieri che dal sì del presidente Bardi fino a quello dei consiglieri, tanto di maggioranza quando di opposizione, è riuscito a sfatare il mito del “nemo propheta in patria”, cioè nessun profeta è bene accetto tra la sua gente, che lo ha visto crescere.
Molte volte le “intitolazioni” sono percorsi luoghi da perseguire, pensate e volute da uomini proiettati verso il futuro, che spesso non so pongono il problema del passato, sanno che le scommesse che bisogna vincere sono da giocare sul tavolo del presente. Ma questo Consiglio è riuscito a riannodare i fili del ricordo, riuscendo a compilare il disegno delle ambizioni, dei sogni, delle realizzazioni di un’idea. Intitolare la sala Mediafor a Postiglione non è un semplice atto dovuto, ma è il percorso che pone le tracce della propria memoria storica. La Basilicata mai come ora ha bisogno di ricordare i nomi che hanno permesso al futuro di crearsi e alla regione di essere riconosciuta come terra di poeti e pirati. Perciò chapeau ai consiglieri regionali che ieri hanno permesso al tempo e all’incuria degli uomini di non distruggere le testimonianze di quanti avevano intuito, creato e realizzato.

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