AttualitàBasilicataBlog

CASTELSARACENO SALUTA IL SUO PARROCO DON PAOLO PATARO, PRESENZA INDELEBILE NELLA COMUNITÀ

L’INTERVENTO Il prete ha arricchito la Chiesa di presenze storiche e artistiche. È stato un operatore onesto e sincero

La comunità di Castelsaraceno saluta vivamente il parroco don Paolo Pataro, che ha retto la parrocchia Santo Spirito per ben 16 anni. A settembre don Paolo approderà a Latronico, a reggere la parrocchia di S. Egidio, mentre nel paese natio tornerà don Vincenzo Iacovino, che ha esercitato il ministero sacerdotale negli ultimi anni a Lauria. Don Paolo lascia un segno indelebile della sua presenza: teologo raffinato, prete dirompente, al servizio della Verità. Don Paolo ha curato tantissimo la Chiesa, l’ha arricchita di presenze estetiche e storiche. Ha fatto il prete, nel vero senso della parola. Questo lo diciamo perché molto spesso oggi il prete pare che debba prestarsi a svolgere mille uffici, a curare l’animazione sociale. Ma chi si occupa, in verità, delle anime? Sulla cura delle anime don Paolo è stato un operatore efficace, sincero, onesto. Tanta è stata la sensibilità annoverata verso i defunti, i trapassati. Oggi siamo tutti presi nelle “teologie dell’al di qua”, di marxiana memoria. Ma leggete le “Omelie per le esequie” di don Paolo Pataro. Sono un esempio elevato di considerazione per il mistero della morte, che oggi è diventato un tabù sociale, insieme all’infermità, al dolore, alla croce, a tutto ciò che ci allontana dai sentieri di Dio. Don Paolo è uno studioso attento, un predicatore profondo, non banale. Ci lascia vari scritti, che rammentiamo velocemente: “A Rotonda clamantlapides” (2002); “Nomi sopra, nomi sotto. Soprattutto soprannomi… (2008); “Poiesis” (2012); “Più Parola, e meno parole. Raccolta di omelie” (2012); “Mons. Antonio Golia” (2013); “La suore della Sacra Famiglia di Spoleto a Rotonda (1922- 2012)” (2013); “Omelie per le esequie” (2014). Don Paolo è un topo di biblioteche, ha curato una cronotassi di tutti i parroci e gli ecclesiastici che hanno esercitato a Castelsaraceno dal secolo XVII fino ai giorni nostri. Per fare questa ricerca ha impiegato tante risorse e tempo. Ha fatto restaurare tutto il patrimonio iconografico della Chiesa locale: in particolare le statue dei Santi, presenti nella nostra comunità parrocchiale. Ha recuperato il patrimonio dei paramenti sacri. Oltre a questo ricco patrimonio culturale don Paolo ha curato anche il lato umano e civile: suona e canta ed è bravissimo. Così possiamo dire col Vangelo: «Vi abbiamo suonato con il flauto una musica allegra, e non avete ballato, vi abbiamo cantato un canto di dolore, e non avete pianto!» (Lc 7,32). Ci sentiamo in dovere di ringraziare, a nome dell’intera comunità di Castelsaraceno, don Paolo Pataro, per tutto ciò che ha fatto in questi anni per noi, per il ministero svolto con solerzia e dedizione, per i contributi culturali, per la sua presenza ironica ed allegra, che ci ha ravvivato e rincuorato, per le sue buone pacche sulle spalle, ma anche per i suoi schiaffi d’amore, che sono serviti certamente per far crescere questo paese. Il nostro saluto giunga a lui, assieme all’auspicio, accorato e sentito, che possa trovare nella nuova comunità parrocchiale un nuovo terreno fertile da seminare coi semi di quella “Più Parola, e meno parole”. Per quanto mi riguarda e per quello che ho constatato la partenza di don Paolo è certamente una perdita per tutta la comunità di Castelsaraceno.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti