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MATERA, NEL VIVO GLI ALLESTIMENTI PER IL G20 MA ALLE MAESTRANZE LOCALI SOLO “SPICCIOLI”

Forniture per il summit. Imprenditori  e cittadini: «Occorreva privilegiare eccellenze industriali e manodopera locale»

Si lavora ininterrottamente perfino nelle ore più calde del giorno e durante la notte per far sì che i luoghi prescelti per il G20 nella città dei Sassi siano pronti ed arredati ad arte per il grande forum internazionale del 29 giugno prossimo. Tutte le attività di allestimento e messa in opera delle infrastrutture, degli arredi e della fornitura dei servizi correlati al G20 è entrata dunque nel vivo ed è particolarmente concentrata su Palazzo Lanfranchi, luogo che farà da campo base per le 73 delegazioni internazionali e sarà la sede deputata allo svolgimento delle due sessioni del forum Esteri e Sviluppo. Stimolati da alcuni imprenditori e cittadini che continuano a sentirsi esclusi dalle ricadute economiche del G20 a Matera, noi di Cronache Lucane abbiamo documentata qualcuna delle istallazioni cercando di capire chi le effettua. Sulla terrazza del Museo Lanfranchi è quasi ultimata un’avveniristica tensostruttura dotata d’impianto di condizionamento d’aria e corredata da tendaggi e vetrate scorrevoli. Essa servirà per consentire ai ministri, tra un cocktail e una delizia culinaria locale, di ammirare indisturbati lo struggente panorama del Sasso Caveoso senza essere assediati da zanzare e pappataci che nel frattempo, a disinfezione urbana non avvenuta, continuano a martoriare i comuni cittadini. Un imprenditore materano si chiedeva chi fosse il fornitore della tensostruttura visto che il gruppo elettrogeno lo fornisce una ditta non materana così pure come non locale è la società che organizza il convegno. «Certo le gare d’appalto premiano la qualità prezzo più vantaggiosa  commenta un altro imprenditore del posto ma credo che bisognava, proprio per la crisi pandemica, limitare le richieste di forniture per il G20 alla sola area loca-le che vanta eccellenze in tutti i settori». In Piazzetta Pascoli invece, fervono gli allestimenti della cartellonista raffigurante la gigantografia del logo G20 e si sta montando un palchetto d’onore per la foto ricordo dei ministri. «Ma tutti questi operai parlano “straus”», cioè “straniero” ci dice un signore in pensione il cui figlio è disoccupato e infatti constatiamo dalla pronuncia che la provenienza di capomastri e manovalanza non è locale, e in alcuni casi l’accento è smaccatamente bergamasco. Fuor di campanilismo, sia chiaro, ma possibile che qui non ci siano validi manovali? Un operatore turistico poi ci tiene a farci nota-re che anche i driver e i servizi navette e perfino le guide al seguito delle delegazioni non sono materane. Eppure nella conferenza stampa dell’amministrazione si era parlato di 1,3milioni di euro di ricaduta locale, ora a meno che per “locale” non s’intendesse la Macro area di Barie e solo spiccioli per Matera, i conti a cittadini e imprenditori non tornano. In extremis una signora anziana ci chiede la parola e vorrebbe dire qualcosa ai potenti della Terra. Non possiamo negargliela: «Io quelli li dice Bruna li avrei mandati a fare il “rinfresco” nelle tendostrutture del Qatar così bollenti sotto il sole che hanno dovuto sospendere le vaccinazioni».

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