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PICERNO RICORDA I MARTIRI DEL 1799

Fu centro di raccolta dei repubblicani della Basilicata occidentale meritando l’appellativo di Leonessa della Lucania

Picerno ricorda i martiri della rivoluzione napoletana del 1799, deponendo una corona.

“Un omaggio alla memoria dei caduti e un dono ai nostri ragazzi -asserisce l’Amministrazione comunale- con l’auspicio che possano sempre lottare per i loro diritti e per tutelare i diritti dei più deboli. Un ringraziamento ai dirigenti Vasti e Gravante sempre estremamente sensibili su questi temi”.

La rivoluzione repubblicana del 1799 fu un importante momento storico per la Basilicata, perché per la prima volta il credo diventa protagonista della scena. L’insurrezione costò la vita a 70 persone, tra cui 19 donne. Picerno entra nella storia dell’Italia meridionale alla fine del XVIII secolo, quando in essa si raccolsero i repubblicani del dipartimento di Avigliano per organizzarvi, al comando dei fratelli Vaccaro, la resistenza contro le forze Sanfediste che avanzavano verso Potenza, guidati da Sciarpa e da William Harley, un ufficiale inglese sbarcato in Italia meridionale per organizzare e dirigere l’offensiva filo-borbonica contro i francesi.

L’avanzata dell’Esercito della Santa Fede si conclude il 10 maggio 1799 con la presa ed il sacco di Picerno, cui seguì la resa di Muro Lucano, poi quella di Avigliano e infine la conquista di Potenza. Tra le città Picerno fu il centro di raccolta dei repubblicani della Basilicata occidentale e, per l’eroismo mostrato, nel maggio 1799 meritò l’appellativo di “Leonessa della Lucania”.

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