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CONCORSO UNICO: LA REGIONE CHIAMA A COPPE, LE AZIENDE RISPONDONO A DENARI ECCO COME L’ASP NON RISPETTA GLI ORDINI

Nonostante le direttive dell’Ente, l’Asp sulla selezione per il dirigente amministrativo non molla: il 19 la prova

La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Questo è quello che accade nella Regione Basilicata e negli Enti da essa vigilati. Grande confusione. Destinata a diventare un caos ingovernabile. Cronache Lucane aveva già spiegato ai lettori la vicenda dei concorsi unici regionali. Ottima idea di razionalizzazione delle procedure per il reclutamento di personale delle aziende sanitarie. Maggiore speditezza e trasparenza dell’azione amministrativa, nonché efficacia garantita delle finalità. Bene. Chapeau a chi l’ha pensata. La Regione delibera il protocollo operativo con l’atto numero 53 del 4 febbraio 2021. Le aziende lo recepiscono con proprie deliberazioni.

Ma qualcosa non va. Tanto è vero che è costretto a scrivere una nota il dirigente dell’ufficio personale dell’assessorato alla salute, dr. Raffaele Rinaldi e il dirigente generale dello stesso assessorato, dr. Ernesto Esposito per chiarire, l’8 marzo 2021 ( prot. N.5379413A2), indirizzata a tutte le aziende sanitarie per ribadire che “non basta la semplice indizione di un concorso per escludere il ricorso alla procedura del concorso unico regionale, ma il punto dirimente è rappresentato dal mancato inizio delle prove di esame di un concorso pur sempre già bandito e pubblicato”. In italiano Rinaldi ed Esposito dicono ai direttori delle aziende sanitarie potete concludere solo i concorsi dove sono iniziate le prove. Che succede invece? Che per paura di perdere il pallino dalle mani, i direttori, fregandosene di dare esecuzione alle direttive regionali, stanno facendo a gara a convocare i candidati alle prove di concorso.

Per esempio l’Asp di Potenza per il giorno 19 aprile ha convocato per sostenere la prima prova,quella scritta, i candidati a numero 1 posto di dirigente amministrativo da assegnare all’Uoc Economato-Provveditorato. La domanda fa fare al Presidente Bardi viene spontanea ed è questa: ma questi Direttori generali da chi prendono disposizioni? Come mai le lettere che i vertici della burocrazia regionale mandano alle aziende vengono buttate nel tritacarte? Presidente Bardi, ma lei cosa ci sta a fare? Ma i suoi direttori e dirigenti controllano almeno che ciò che loro stessi dispongono venga poi eseguito? Presidente Generale applichi per cortesia il codice di guerra per i disertori. Te lo chiedono i lucani che ti hanno votato.

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