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Via Crucis: le sofferenze dell’umanità viste con lo sguardo dei bambini

Nel briefing per le mondovisioni dei riti pasquali, sottolineata la scelta del Papa di affidare ai più piccoli le meditazioni e lo svolgimento della Via Crucis in Piazza San Pietro. Oltre 170 gli enti collegati in tutto il mondo che seguiranno le celebrazioni di Pasqua

#VATICANO 

Via Crucis: le sofferenze dell’umanità viste con lo sguardo dei bambini

Cantalamessa: la Chiesa coltivi l’unità attraverso la fraternità
Per il secondo anno consecutivo, a causa della pandemia, Francesco presiede la celebrazione della Passione del Signore all’altare della Cattedra della Basilica Vaticana con circa 200 fedeli.
Nella sua omelia, il cardinale Cantalamessa parla della fraternità e delle divisioni nella Chiesa Cattolica, che vanno sanate cominciando da sé stessi e coltivando l’unità

{di Tiziana Campisi – Città del Vaticano}

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Passione del Signore e rivolge a Dio la grande Preghiera Universale perché “le conceda unità e pace” e “la protegga su tutta la terra”, il predicatore della Casa Pontificia, il cardinale Raniero Cantalamessa, sviluppa una profonda riflessione sulla fraternità, alla quale Cristo, sulla Croce, ha dato un nuovo fondamento.
E si sofferma, poi, sulla fraternità nella Chiesa Cattolica, oggi ferita dalle divisioni a causa dell’opzione politica che “prende il sopravvento su quella religiosa ed ecclesiale e sposa una ideologia, dimenticando completamente il valore e il dovere dell’obbedienza nella Chiesa
E invece, afferma il religioso cappuccino, è l’unità cui si deve puntare.

No alla polarizzazione politica nella Chiesa

“Dobbiamo imparare dal Vangelo e dall’esempio di Gesú – dice il porporato -. Intorno a lui esisteva una forte polarizzazione politica. Esistevano quattro partiti: i Farisei, i Sadducei, gli Erodiani e gli Zeloti.
Gesú non si schierò con nessuno di essi e resistette energicamente al tentativo di trascinarlo da una parte o dall’altra”

Padre Cantalamessa aggiunge che “la primitiva comunità cristiana” ha seguito fedelmente Gesù in tale strada e che “questo è un esempio soprattutto per i pastori che devono essere pastori di tutto il gregge, non di una sola parte di esso”.

“Sono essi perciò i primi a dover fare un serio esame di coscienza – prosegue il predicatore della Casa Pontificia – e chiedersi dove stanno portando il proprio gregge: se dalla propria parte o dalla parte di Gesù”

Quindi il porporato ricorda: “Il Concilio Vaticano II affida soprattutto ai laici il compito di tradurre le indicazioni sociali, economiche e politiche del Vangelo – e ci sono nel Vangelo! – in scelte anche diverse, purché sempre rispettose degli altri e pacifiche”

La celebrazione della Passione 
Coltivare l’unità

La Chiesa Cattolica deve coltivare l’unità “a beneficio di tutte le Chiese, rimarca, inoltre, padre Cantalamessa, osservando che il recente viaggio del Papa in Iraq “ci ha fatto toccare con mano cosa significa, per chi è oppresso o reduce da guerre e persecuzione, sentirsi parte di un corpo universale, con qualcuno che può far udire il tuo grido al resto del mondo e fare rinascere la speranza”. In quella visita apostolica, per il predicatore della Casa Pontificia “ancora una volta si è realizzato il mandato di Cristo a Pietro: ‘Conferma i tuoi fratelli’”.

Cantalamessa: la Chiesa e il carisma dell’unità
La Croce al centro della celebrazione

Francesco presiede la celebrazione nella Basilica di San Pietro, ancora una volta, a causa della pandemia di Covid-19, come lo scorso anno, all’altare della Cattedra, con la partecipazione di diversi cardinali e di circa 200 fedeli. La liturgia, che ricorda la morte di Cristo, si apre con la prostrazione del Pontefice sotto i gradini del presbiterio. Dopo le letture, l’omelia di padre Cantalamessa e la Preghiera Universale segue l’ostensione della Croce, cadenzata, per tre volte, dal canto “Ecce lignum”

Quindi la Croce viene adorata, baciata soltanto dal Papa, nel rispetto delle norme sanitarie, e posta davanti all’assemblea raccolta in preghiera.

Papa Francesco durante la celebrazione della Passione
Fratelli in Cristo

Il predicatore della Casa Pontificia inizia la sua omelia prendendo spunto dall’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, idealmente indirizzata all’umanità intera e che “ha rimesso in luce le tante ferite” nel mondo di oggi contro la fraternità, indicando alcune vie “per giungere a una vera e giusta fraternità umana”. Ma precisa, poi, che la Pasqua ha conferito un senso nuovo alla fraternità. “Cristo diventa ‘il primogenito tra molti fratelli’. I discepoli diventano fratelli in senso nuovo e profondissimo – rileva il religioso cappuccino – condividono non solo l’insegnamento di Gesú, ma anche il suo Spirito, la sua vita nuova di risorto”.  Il porporato evidenzia, poi, che “solo dopo la sua risurrezione, per la prima volta, Gesú chiama i suoi discepoli direttamente ‘fratelli’”. A Maria di Magdala, giunta al suo sepolcro nel giorno dopo il sabato, di buon mattino, dice infatti: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: ‘Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro’”. E allora, dopo la Pasqua, il termine fratello “indica il fratello di fede, membro della comunità cristiana”, continua il cardinale Cantalamessa, per cui siamo “fratelli ‘di sangue’”, “ma del sangue di Cristo!”, e “siamo fratelli non solo a titolo di creazione, ma anche di redenzione non solo perché abbiamo tutti lo stesso Padre, ma perché abbiamo tutti lo stesso fratello, Cristo, che è ‘primogenito tra molti fratelli’”.

Costruire la fraternità sanando le divisioni

Consapevoli di essere fratelli in Cristo, oggi siamo chiamati a costruire la fraternità “cominciando da vicino, artigianalmente”, “da noi, non con grandi schemi, con traguardi ambiziosi e astratti”, suggerisce il predicatore della Casa Pontificia” e “questo significa che la fraternità universale comincia, per noi, con la fraternità nella Chiesa Cattolica”. E invece, sottolinea il porporato “la fraternità cattolica è ferita! La tunica di Cristo è stata fatta a pezzi dalle divisioni tra le Chiese; ma – quel che non è meno grave – ogni pezzo della tunica è spesso suddiviso, a sua volta, in altri pezzi”. Questo vale per l’elemento umano della tunica di Cristo, specifica padre Cantalamessa, “perché la vera tunica di Cristo, il suo corpo mistico animato dallo Spirito Santo, nessuno la potrà mai lacerare”. “Agli occhi di Dio, la Chiesa è ‘una, santa cattolica e apostolica’, e tale rimarrà fino alla fine del mondo – spiega il porporato -. Questo, tuttavia, non scusa le nostre divisioni, ma le rende più colpevoli e deve spingerci con più forza a risanarle”.

La preghiera per il tempo della pandemia  

Non manca, neanche quest’anno, nella Preghiera Universale, l’invocazione per i tribolati nel tempo della pandemia, per i quali Francesco implora Dio dicendo: “Allevia il dolore dei malati, da’ forza a chi si prende cura di loro, accogli nella tua pace coloro che sono morti e, per tutto il tempo di questa tribolazione, fa’ che ciascuno trovi conforto nella tua misericordia”. E un’ulteriore preghiera è per quanti sono nella prova, perché Dio “purifichi il mondo dagli errori, allontani le malattie, vinca la fame, renda la libertà ai prigionieri, spezzi le catene, conceda sicurezza a chi viaggia, il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati e ai morenti la salvezza eterna”.

Photogallery

Celebrazione della Passione del Signore

 https://youtu.be/21OzmjN7CeY

VATICAN NEWS

Affidando a dei bambini le meditazioni della Via Crucis, Papa Francesco ci invita a guardare alle sofferenze dell’umanità – specie in questo tempo segnato dalla pandemia – attraverso gli occhi dei più piccoli. Ci chiede in qualche modo di abbassarci per guardare il mondo all’altezza del loro sguardo. E’ quanto sottolineato durante il tradizionale briefing per le mondovisioni tenuto nella Sala Marconi di Palazzo Pio dal vicedirettore editoriale dei media vaticani, Alessandro Gisotti, e da Roberto Romolo, responsabile dell’Ufficio Relazioni internazionali di Vatican Media. All’inizio del briefing è stato ricordato che oggi ricorre il 16.mo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II di cui resta indimenticabile l’ultima Via Crucis del 25 marzo 2005.

Come già nella Pasqua del 2020, è stato sottolineato, le celebrazioni sono fortemente influenzate dalle misure anti Covid19 in particolare per quanto riguarda la partecipazione delle persone agli avvenimenti. Anche quest’anno la Via Crucis si terrà in Piazza San Pietro: le stazioni saranno collocate attorno all’obelisco e lungo il percorso che conduce al sagrato. Particolarmente significativa la scelta quest’anno della collocazione delle torce che tracciano il percorso a terra: queste formeranno infatti una grande croce luminosa che si distende sulla piazza vuota. La Croce verrà portata da un gruppo di ragazzi ed educatori a cui sono state affidate le meditazioni che verranno lette dagli stessi autori. Ad ogni meditazione corrisponde un disegno che sarà mostrato nella diretta televisiva.

Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, è stato segnalato, non saranno amministrati battesimi, ma ci sarà il rinnovo delle promesse battesimali. La Messa di Pasqua si celebrerà all’Altare della Cattedra dove il Papa pronuncerà il messaggio pasquale e impartirà la benedizione Urbi et Orbi.
Il cardinale che annuncerà la concessione della indulgenza prima della Benedizione da parte del Papa sarà quest’anno il cardinale Mauro Gambetti, neo arciprete della Basilica Papale di San Pietro.
A Natale, si è ricordato, era stato il suo predecessore, il cardinale Angelo Comastri ad annunciarla prima della Benedizione Urbi et Orbi.

Come avviene da 35 anni, l’addobbo floreale in Piazza San Pietro in occasione della Pasqua viene curato da floricoltori olandesi, una tradizione che purtroppo è stata interrotta l’anno scorso a causa della pandemia.
In questa Pasqua, i floricoltori olandesi tornano a rendere omaggio al Papa, in particolare con delle rose Avalanche, destinate alla decorazione dell’Altare della Cattedra di San Pietro durante la Messa.
A questo si accompagna un segno di vicinanza a chi soffre a causa della pandemia: alcune di queste rose saranno infatti consegnate a delle residenze per anziani di Roma.

Si prevede che siano oltre 170 gli enti collegati a cui si aggiungono le sottodistribuzioni da parte delle grandi agenzie internazionali. Una copertura globale amplificata, ormai da molti anni, dalle trasmissioni in streaming via web che si avvarranno anche di un servizio in Lingua dei Segni, grazie al Progetto “Nessuno Escluso” avviato dal Dicastero per la Comunicazione.

Meditazioni e preghiere
proposte dal Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria)
e dalla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda


 

VIA CRUCIS
PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE
FRANCESCO

VENERDÌ SANTO
2 APRILE 2021
PIAZZA SAN PIETRO


Introduzione

Nel nome del Padre e del figlio
e dello Spirito Santo.

R/. Amen.

Caro Gesù,

Tu sai che anche noi bambini abbiamo delle croci, che non sono né più leggere né più pesanti di quelle dei grandi, ma sono delle vere e proprie croci, che sentiamo pesanti anche di notte. E solo Tu lo sai e le prendi sul serio. Solo Tu.

Solo Tu sai quanto è difficile per me imparare a non aver paura del buio e della solitudine.

Solo Tu sai quanto è difficile non riuscire a trattenermi e risvegliarmi ogni mattina tutto bagnato.

Solo Tu sai quanto è difficile non riuscire a parlare bene come gli altri, a pensare svelto e a fare i conti giusti.

Solo Tu sai quanto è difficile vedere i miei genitori litigare e sbattere forte la porta e non parlarsi per giorni.

Solo Tu sai quanto è difficile essere preso in giro dagli altri e accorgersi di venire escluso dalle feste.

Solo Tu sai che significa essere povero e dover rinunciare a quello che hanno i miei amici.

Solo Tu sai quanto è difficile liberarsi da un segreto che mi fa tanto male e non sapere a chi dirlo per paura di essere tradito, accusato o non creduto.

Caro buon Gesù, Tu sei stato bambino come me, anche Tu hai giocato e forse sei caduto e ti sei fatto male; anche Tu sei andato a scuola e forse qualche compito non è andato un gran che bene; anche Tu hai avuto una mamma e un papà e sai che qualche volta non ho molta voglia di obbedire quando mi dicono di fare i compiti, di portare via la spazzatura, di rifare il letto e di mettere a posto la cameretta; anche tu sei andato a catechismo e alla preghiera e sai che non sempre ci vado con tanta gioia.

Caro mio buon Gesù, Tu sai soprattutto che nel mondo ci sono bambini che non hanno da mangiare, non hanno istruzione, sono sfruttati e costretti a fare la guerra.

Aiutaci ogni giorno a portare le nostre croci come Tu hai portato la tua. Aiutaci a diventare sempre più buoni: ad essere come Tu ci vuoi. E ti ringrazio perché so che mi stai sempre vicino e che non mi abbandoni mai, soprattutto quando ho più paura, e perché hai mandato il mio Angelo Custode che ogni giorno mi protegge e illumina. Amen.

I stazione

Ponzio Pilato condanna a morte Gesù

Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, […] e consegnò Gesù al loro volere (Lc 23,20-21.24-25).

Quando ero in prima elementare, Marco, un bambino della mia classe, è stato incolpato di aver rubato la merenda del suo compagno di banco. Sapevo che non era vero, ma sono rimasto in silenzio, non era un mio problema, e poi tutti indicavano lui come il colpevole. Perché sarei dovuto intervenire?

Ogni volta che ci ripenso provo ancora vergogna, sento dolore per quella mia azione. Avrei potuto aiutare questo mio amico, dire la verità e aiutare a fare giustizia, invece mi sono comportato come Pilato e ho preferito far finta di niente. Ho scelto la strada più comoda e me ne sono lavato le mani. Oggi me ne pento tanto: avrei voluto avere un po’ di coraggio, seguire il mio cuore e aiutare il mio amico in difficoltà.

A volte sentiamo solo la voce di chi fa e vuole il male, mentre la giustizia è una strada in salita, con ostacoli e difficoltà, ma abbiamo Gesù al nostro fianco, pronto a sostenerci e aiutarci.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, donami un cuore semplice e sincero, così avrò il coraggio e la forza anche nelle difficoltà di camminare nella tua giustizia: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 23,4).

Preghiamo.
Signore, Padre buono,
infondi in noi il tuo Santo Spirito
e donaci la tua fortezza,
perché solo così avremo il coraggio
di testimoniare la tua verità,
che è via di giustizia e riconciliazione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

II stazione

Gesù è caricato della croce

Gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo (Lc 22,63-65).

In classe, leggevamo a turno il libro La gabbianella e il gatto. Quando fu il turno di Martina, lei iniziò a confondere le lettere una con l’altra e così le frasi persero di significato. Parola dopo parola iniziai a ridere e con me tutti gli altri. Ricordo ancora Martina tutta rossa in volto, la voce rotta e gli occhi pieni di lacrime.

Forse non era nostra intenzione deriderla, eppure quanto dolore le abbiamo provocato con quelle nostre risate!

La persecuzione non è un lontano ricordo di duemila anni fa: a volte certe nostre azioni possono giudicare, ferire e calpestare un fratello o una sorella.

A volte far soffrire qualcuno ci può aver causato un po’ di piacere, perché dietro quelle sofferenze abbiamo mascherato i nostri stessi disagi.

Gesù ci ha insegnato ad amare e nel suo amore si trova la risposta a tutte le sofferenze. Dobbiamo essere disposti a tutto per non fare male agli altri, anzi, per fare loro del bene.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, niente ci separerà dal tuo amore. Rendici capaci di amare i nostri fratelli e le nostre sorelle meno fortunati.

Preghiamo.
Signore, Padre buono, che hai mandato a noi Gesù,
obbediente fino alla morte,
donaci la forza del tuo amore
per prendere coraggiosamente la nostra croce.
Donaci la tua speranza e sapremo riconoscerti
anche nei momenti più bui della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

III stazione

Gesù cade la prima volta

Egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità
(Is 53,4-5).

In Quinta Elementare ero il più bravo in matematica, finivo le verifiche in pochi minuti e conoscevo soltanto un risultato: “ottimo”.

Quando, per la prima volta, ho letto “insufficiente”, ho pensato di essere una nullità, ho sentito il peso di un fallimento inaspettato, ero solo e nessuno mi ha confortato.

Ma quel momento mi ha fatto crescere: a casa i miei genitori mi hanno confortato e fatto sentire il loro amore; mi sono rialzato e ho continuato a impegnarmi nello studio.

Oggi so che ogni giorno vacilliamo e possiamo cadere, ma Gesù è sempre lì a tenderci la mano, a farsi carico del peso delle nostre croci e a riaccendere in noi la speranza.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, sei caduto sotto la grande croce che portavi. Anch’io cado spesso e mi faccio male. Custodiscimi nel mio cammino e donami la forza di portare i miei pesi insieme a Te.

Preghiamo.
Signore, ti sei fatto carico delle nostre sofferenze
e le hai condivise fino al patibolo che schiaccia e umilia.
Non ci abbandonare sotto il peso delle nostre croci,
che a volte ci sembrano troppo pesanti.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

IV stazione

Gesù incontra sua Madre

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,3-5).

Quando penso a mia mamma, vedo il suo volto gentile, sento il calore dei suoi abbracci e mi rendo conto di tutto il suo amore per me.

Lei mi accompagna dappertutto, agli allenamenti di calcio, al corso di inglese e al catechismo la domenica mattina.

La sera, anche se è stanca, mi aiuta mentre faccio i compiti; e quando di notte ho degli incubi, si mette accanto a me, mi tranquillizza e aspetta che mi addormenti di nuovo.

Se ho un problema, un dubbio, o semplicemente dei brutti pensieri, lei è sempre disponibile ad ascoltarmi con il suo sorriso.

E nei momenti più brutti, non ho bisogno di dire parole, basta uno sguardo, lei capisce subito e mi aiuta a superare ogni sofferenza.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, rendici capaci di farci abbracciare da Maria nostra madre del Cielo.

Preghiamo.
Signore, Padre buono,
concedici di incontrare lo sguardo amorevole di Maria,
così che ciascuno di noi,
libero dalla propria solitudine interiore,
possa riposare nell’abbraccio materno di Colei
che in Gesù ha abbracciato e amato ogni uomo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

V stazione

Il cireneo aiuta Gesù a portare la croce

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù (Lc 23,26).

Durante l’estate giocavo con gli amici del quartiere nel parco davanti casa. Da qualche mese avevamo dei nuovi vicini con un figlio della mia stessa età. Lui però non giocava con noi, non capiva neanche bene la nostra lingua. Un giorno avevo notato che ci stava guardando da lontano, voleva giocare con noi, ma non aveva il coraggio di chiederlo. Mi sono avvicinato, ci siamo presentati e l’ho invitato a fare una partita di calcio insieme a noi. Walid da quel giorno è uno dei miei migliori amici, oltre che portiere della nostra squadra.

Guardando da lontano una persona, per prima cosa notiamo la sagoma, poi capiamo se è uomo o donna e lentamente prendono forma i dettagli del suo volto, ma solo quando lo riconosciamo come fratello stiamo aprendo il nostro cuore a Gesù.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, fammi accogliere con amore tutti i fratelli soli ed emarginati che incontrerò nel mio cammino

Preghiamo.
Signore, rendici capaci di riconoscerti negli ultimi
che incontriamo lungo la nostra strada;
dacci il coraggio e la beatitudine
di dare da mangiare a chi ha fame,
da bere a chi ha sete, di accogliere chi è straniero,
vestire chi è nudo e curare chi è malato,
per incontrarti e accoglierti in ogni fratello e in ogni sorella.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VI stazione

Una donna asciuga il volto di Gesù

I giusti risponderanno [al re]: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato, straniero o nudo, malato o in carcere?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Cf. Mt 25,37-40).

Quel giorno dovevo giocare la partita più importante del campionato, era l’occasione per dimostrare tutte le mie capacità. Negli spogliatoi ero agitato e spaventato, ma entrando in campo vidi tra gli spettatori Marco, il mio migliore amico che, nonostante non amasse il calcio, era venuto lì per sostenermi. Era la prima volta che veniva a vedermi giocare, e purtroppo abbiamo perso.

Mentre facevo la doccia ero triste e scoraggiato, ma, uscito dagli spogliatoi, ho trovato il mio amico: mi aveva aspettato con un’aranciata in mano. Abbiamo passato un po’ di tempo insieme, e così quell’ora e quell’aranciata hanno reso tutto più sopportabile, la sconfitta subita è diventata un ricordo meno amaro.

Un incontro, uno sguardo, un gesto possono cambiare la nostra giornata e riempire il nostro cuore. Nel volto sofferente di un amico, o anche di un estraneo, c’è il volto di Gesù che passa sulla mia stessa strada… Avrò il coraggio di avvicinarmi?

Preghiera dei ragazzi
Gesù, fammi incrociare il tuo sguardo nei momenti di difficoltà, così che possa trovare conforto nel tuo amore.

Preghiamo.
Signore, fa’ che la luce del tuo Volto,
pieno di misericordia,
lenisca le ferite dell’abbandono e del peccato che ci affliggono.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VII stazione

Gesù cade per la seconda volta

Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca […]. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia (1 Pt 2,22.24).

In Quarta Elementare volevo a tutti i costi essere il protagonista della recita scolastica di fine anno. Mi ero impegnato al massimo per ottenere la parte, avevo ripetuto le battute più volte di fronte allo specchio, ma la maestra decise di dare la parte a Giovanni. Lui era un bambino che se ne stava sempre sulle sue.

In quel momento mi sono sentito umiliato e arrabbiato, con me stesso, con la maestra e con Giovanni. La recita fu un successo, da quel momento Giovanni si aprì di più con tutta la classe.

La mia delusione era servita ad aiutare un’altra persona, la scelta della maestra aveva dato un’occasione a chi aveva veramente bisogno.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, fammi strumento del tuo amore, fa’ che io ascolti il grido sofferente di chi vive in una situazione di difficoltà, per poterlo consolare.

Preghiamo.
Signore, Tu sei caduto a terra come un uomo qualsiasi.
Donaci la forza di rialzarci
quando non abbiamo più nemmeno il desiderio di farlo.
Accresci in noi la certezza
che, nella stanchezza e nello sconforto,
possiamo sempre ricominciare a camminare con Te al nostro fianco.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VIII stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli» (Lc 23,27-28).

Io e mio fratello avevamo giocato tutto il pomeriggio con i videogiochi. Arrivata la sera, la mamma ci ha chiesto se avevamo fatto i compiti. Tutt’e due abbiamo risposto: “Certo mamma”. Io sono andato subito in camera e ho iniziato a farli, mentre mio fratello guardava la tv sul divano.

Il giorno dopo lui non è andato a scuola, fingendo un tremendo mal di pancia.

Tornato a casa, sono andato in camera sua e abbiamo parlato dell’accaduto: avevamo sbagliato a mentire alla mamma e lui a fingere il mal di pancia.

Gli ho proposto di fare subito i compiti, così l’ho aiutato a recuperare quelli del giorno prima. Una volta finito, abbiamo passato il resto del pomeriggio a giocare.

Correggere un fratello è un gesto difficile ma necessario, richiede coraggio, semplicità e delicatezza.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, che hai riempito il nostro cuore di dolcezza e sensibilità, rendici capaci di custodire i nostri fratelli più piccoli.

Preghiamo.
Signore, Padre buono,
rendici testimoni credibili della tua misericordia;
fa’ che le nostre parole e i nostri atti
siano sempre un segno sincero e gratuito di carità
nei confronti di ogni fratello.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 IX stazione

Gesù cade per la terza volta

[Gesù disse:] In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna (Gv 12,24-25).

Nell’ultimo anno con la famiglia non abbiamo più fatto visita ai nonni; i miei genitori dicono che è pericoloso, potremmo farli ammalare di covid. Mi mancano!

Così come mi mancano le amiche della pallavolo e gli scout.

Spesso mi sento sola.

Anche la scuola è chiusa, prima a volte ci andavo mal volentieri, ma ora vorrei solo tornare in classe per rivedere i compagni e le maestre.

La tristezza della solitudine a volte diventa insopportabile, ci sentiamo “abbandonati” da tutti, incapaci di sorridere ancora. Come Gesù ci troviamo accasciati al suolo.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, luce eterna, risplendi, ti prego, quando mi perdo nei pensieri più oscuri allontanandomi da Te.

Preghiamo.
Signore, che sei salito al Calvario come agnello sacrificale,
illuminaci in questa notte buia,
perché non ci smarriamo in questo periodo difficile.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

X stazione

Gesù è spogliato delle vesti

[I soldati] lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Mc 15,24; Gv 19,24b).

Dalle mensole della mia camera si affacciavano tantissime bambole, ognuna diversa. Ad ogni ricorrenza ne ricevevo in regalo una nuova, ed ero molto affezionata a tutte le mie piccole amiche.

Domenica, durante gli annunci alla fine della Messa, il parroco ha parlato di una raccolta di giocattoli per i bambini rifugiati del Kosovo.

Tornata a casa, guardavo le miei bambole e pensavo: “Mi servono davvero?”.

Con tristezza ne ho scelte un po’, le più vecchie, quelle a cui ero meno affezionata. Preparai la scatola per portarla in chiesa la domenica seguente.

La sera, però, avevo la sensazione di non aver fatto abbastanza. Prima di andare a dormire la scatola era piena di bambole e le mensole vuote.

Disfarci del superfluo alleggerisce l’anima e ci libera dagli egoismi.

Donare rende più felici che ricevere.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, veglia sul mio cuore, rendilo libero dalla schiavitù dei beni materiali. Aiutami a donare non solo il superfluo, ma anche qualcosa di necessario.

Preghiamo.
Signore, Padre buono, colma le nostre distanze,
rendici generosi nel condividere con i fratelli
i doni della tua provvidenza.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

XI stazione

Gesù è inchiodato alla croce

Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso» (Lc 23,35-37).

Il giorno di Natale con gli scout siamo andati a Roma, dalle Suore Missionarie della Carità, per distribuire il pranzo ai bisognosi, rinunciando alla giornata di festa in famiglia.

All’andata in treno, pensavo a tutte le cose che mi sarei perso: i cappelletti fatti a mano di nonna Maria, la partita a tombola, il panettone, i regali scartati davanti al fuoco…

Tornando, pensavo ai volti delle persone che avevo servito, ai loro sorrisi e alle loro storie… Il pensiero di aver portato a quelle persone un momento di serenità aveva reso quel Natale indimenticabile.

Offrire sé stessi e il proprio servizio con amore è l’insegnamento che ci dà Gesù sulla croce.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, liberaci dal nostro orgoglio e dai nostri pregiudizi, fa’ che il nostro cuore sia aperto agli altri.

Preghiamo.
Signore, donaci la grazia
di non rimanere inchiodati nei nostri peccati,
ma aiutaci a vedere in ogni nostra debolezza
una possibilità nuova
per far trasparire la potenza della tua Croce,
che dà vita e speranza.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

XII stazione

Gesù muore in croce

Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò (Lc 23,44-46).

Poco tempo fa, dopo aver trattato l’argomento in classe, ho scritto un tema sui bambini vittime di mafia. Mi chiedo: come si possono compiere azioni così terribili? È giusto perdonare queste cose? E io, sarei in grado di farlo?

Gesù, morendo sulla croce, ha donato a tutti la salvezza. Non è venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori che hanno l’umiltà e il coraggio di convertirsi.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, dacci la forza di perdonare, Tu che hai detto: “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”.

Preghiamo.
Signore Gesù,
che sei morto in croce per noi,
accogli la nostra vita
che si stringe alla tua
come offerta perenne e definitiva.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

XIII stazione

Il corpo di Gesù è deposto dalla croce

Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato (Mt 27,57-58).

Dall’ambulanza sono scesi uomini che somigliavano ad astronauti, coperti da tute, guanti, mascherine e visiera, hanno portato via il nonno che da qualche giorno faticava a respirare.

È stata l’ultima volta che ho visto il nonno, è morto pochi giorni dopo in ospedale, immagino soffrendo anche per la solitudine.

Non ho potuto stargli vicino fisicamente, dirgli addio ed essergli di conforto.

Ho pregato per lui ogni giorno, così ho potuto accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio terreno.

Preghiera dei ragazzi
Ti ringraziamo, Gesù, per averci donato con la tua morte in croce la forza della speranza.

Preghiamo.
O Signore, Padre buono,
donaci di sentirti vicino
come presenza consolatrice e riconciliante,
fino al momento in cui, per un dono della tua provvidenza,
ci chiamerai ad essere una cosa sola con Te.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

XIV stazione

Il corpo di Gesù è posto nel sepolcro

Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò (Mt27,59-60).

Caro Gesù, mi chiamo Sara, ho dodici anni e ti voglio ringraziare perché oggi mi hai insegnato a fare il bene in nome del tuo amore. Mi hai insegnato a superare ogni sofferenza affidandomi a Te; ad amare l’altro come mio fratello; a cadere e a rialzarmi; a servire gli altri; a liberarmi dei pregiudizi; a riconoscere l’essenziale e soprattutto ad unire ogni giorno la mia vita alla tua. Oggi, grazie al tuo gesto di amore infinito, so che la morte non è la fine di tutto.

Preghiera dei ragazzi
Gesù, aiutaci a non interrompere le nostre preghiere quando sentiamo il cuore pesante davanti alla pietra del tuo sepolcro.

Preghiamo.
O Signore, Padre buono,
quando il percorso della vita ci mostra storie difficili,
donaci la speranza della Pasqua,
passaggio dalla morte alla risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera finale

Signore, Padre buono, anche quest’anno abbiamo fatto memoria della Via Crucis del Figlio tuo Gesù, e lo abbiamo fatto con le voci e le preghiere dei bambini, che Tu stesso hai indicato come esempio per entrare nel tuo Regno.

Aiutaci a diventare come loro, piccoli, bisognosi di tutto, aperti alla vita. Fa’ che riacquistiamo la purezza dello sguardo e del cuore.

Ti chiediamo di benedire e proteggere ogni bambino del mondo, affinché possa crescere in età, sapienza e grazia, per conoscere e seguire il progetto di bene che Tu hai pensato per ciascuno.

Benedici anche i genitori e quanti collaborano con loro nell’educazione di questi tuoi figli, perché si sentano sempre uniti a Te nel donare vita e amore.

Per Cristo nostro Signore. Amen.


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