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IL GRIDO D’ALLARME DEI PRESIDI CAMPANI

Mobilità, la lettera dei dirigenti

Si avvicina il momento nel quale gli Uffici Scolastici Regionali, come ogni anno, si occupano della mobilità dei dirigenti scolastici: «Ogni anno la storia si ripete e gli animi si riscaldano». Così, a gamba tesa, sul tema sono intervenuti una 20ina di presidi campani che hanno spiegato come il problema riguarda soprattutto quei dirigenti impegnati fuori regione, vincitori concorso 2011, che, per cinque anni, però, «nell’indifferenza dell’Usr Campania», hanno chiesto invano l’agognato trasferimento.

A complicare la situazione ci sono le rivendicazioni dei presidi che hanno vinto il concorso successivo, nel 2017, «considerati “profughi”». «Il gruppo dei Dirigenti scolastici fuori regione – hanno proseguito i presidi campani -, che al momento annoverano già sei o cinque anni di ruolo, diligentemente svolto oltre i confini campani, si compone di circa duecento “anime erranti”, disperate ma mai perse.

Queste persone, peraltro cittadini italiani, sono spettatori, in queste ultime ore, dell’ennesima dimostrazione del fatto che lo Stato di diritto, spesso non tutela i diritti che dovrebbe avere in cura, e che spesso questi diritti sono di chi se ne appropria, violando la legge o quanto meno la logica giuridica ed il principio di equità».

«Perché il problema è proprio questo – hanno rimarcato -: se esiste una anzianità di servizio la priorità dovrebbe essere data a coloro che da un maggiore numero di anni lavorano fuori sede. E perciò, chiunque è in grado di capire che, se fosse programmata una mobilità straordinaria, dovrebbe essere rivolta prima a coloro che da più tempo lavorano in sedi, spesso disagiate e molto distanti dalla propria casa e dalla propria famiglia. Si parla del vincolo quinquennale dei docenti che,però, hanno anche l’espediente dell’assegnazione provvisoria, non prevista per i dirigenti. Si parla di posti a disposizione per il prossimo anno scolastico, sottolineando che un dirigente su due sarà in servizio ancora fuori regione».

«Il rientro dei Dirigenti in Campania – hanno evidenziato – deve seguire un ordine,un criterio. Che fino ad oggi non risulta in nessun documento ufficiale, al quale proprio la sovraintendenza sarebbe tenuta. La discrezionalità dei Direttori Generali, in Campania come altrove, deve essere inscritta in margini riconoscibili entro cui disporre i trasferimenti richiestie la percentuale delle sedi vacanti a disposizione per i trasferimenti deve essere innalzata il più possibile, anche al 100% se occorre, fino ad esaurimento delle domande. Ed è qui appena il caso di ricordare che il principio di discrezionalità presuppone che siano indicate e rese esplicite le linee direttive entro le quali detta attività viene esplicata dagli organi competenti».

«Questo – hanno concluso -ad evitare che ogni provvedimento di sorta possa risultare poco trasparente o addirittura arbitrario. E in questo senso l’anzianità di servizio sembra essere il criterio, il più equo, fermo restando i diritti legati allo stato di salute dei singoli richiedenti ». I dirigenti scolastici firmatari della lettera di protesta “Prima ci siamo noi”, sono: Imma Picone, Maria Incoronato, Daniela Nappa, Giovanna Tufarelli, Laura Uliano, Angela Augusto, Raffaella Fedele, Silvana Di Caterino, Floriana Raia, Angela Maglio, Renata Ruggiero, Pasqualina Mirarchi, Donatella Dato, Maria Raspaolo, Giuseppina Izzo, Maria Ponticiello, Ersilia Buonocore, Carmela De Vita e Rosalia Marino.

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