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AMMIRAZIONE PER UN GIOVANE PRETE DEL MIO PAESE

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Un pomeriggio d’agosto dell’anno scorso, nella casa dei miei genitori a Fratta, a Rotonda, vidi avvicinarsi – stavo parlando con mio padre e con un altro signore nel piccolo giardinetto davanti casa – un uomo alto e ben piazzato. Lo guardai bene ma non mi parve di conoscerlo; lui invece, dopo aver salutato educatamente tutti, disse che ci eravamo conosciuti in una circostanza triste – e io al volo intuii il giorno triste e indimenticabile del nostro fortuito incontro. Lo feci accomodare e mi misi seduto vicino a lui, incuriosito dalla sua educata discrezione, e dalla sua visita. Era venuto a invitarmi alla cerimonia durante la quale il figlio sarebbe stato ordinato diacono. “E’ il 22 agosto”, mi disse, “e ci terrei molto che tu ci fossi”. Lo guardai con grande ammirazione: “Purtroppo non ci sarò, ma questa notizia che tu mi porti è bellissima, perché avere una così profonda vocazione cristiana è qualcosa di enorme, che non so perché mi dà molta speranza nel futuro”. A quel punto mi alzai, e gli dissi di aspettarmi – andai nella piccola libreria della stanza dove sono cresciuto. Presi due libri religiosi e glieli regalai: “Non potrò esserci, ma mi fa piacere donare a tuo figlio in segno di ammirazione due libri religiosi che ho trovato nella libreria”. Il figlio si chiama Vincenzo Di Tommaso, e qualche giorno fa è stato ordinato presbitero dal Vescovo di Tursi-Lagonegro Monsignor Vincenzo Orofino. È un ragazzo del 1995: un ragazzo di appena venticinque anni che ha deciso di dedicare la sua vita a qualcosa di grande, di totalizzante, di nobile. Io ho un’infinita ammirazione per tutti coloro che decidono di dedicare la propria vita a Dio, perché le loro sono vite interamente votate a una durissima disciplina d’amore. Auguri dunque a don Vincenzo, che saprà ogni santo giorno tenere vive le Sacre Scritture.

diconsoli@lecronache.info

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