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TEMPA ROSSA, LA REGIONE IN AZIONE SANZIONE DI 30MILA EURO PER TOTAL

Rilevate, per gli “eventi” accaduti dal 14 al 18, diverse infrazioni alle prescrizioni A.i.a. Rosa: «In corso istruttorie per quelli successivi

Con nota del 23 febbraio dell’Ufficio Compatibilità ambientale, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha notificato alla Total, gestore del Centro Olio Tempa Rossa, la determina del 18 febbraio 2021 con la quale sono state comminate alla società petrolifera sanzioni per 30 mila euro, riferite agli eventi anomali verificatisi dal 14 al 18 gennaio: eventi centrali, così come vi raccontammo nella nostra lunga inchiesta, negli ultimi due mesi circa, che ha coperto non solo il gran numero di fiammate verificatesi tra gennaio e febbraio nell’impianto, ma anche le questioni inerenti i processi di intervento disposti da Regione e Arpab, tra diffide, piani di azione e controlli serrati. Le contestazioni, ha fatto sapere la Regione Basilicata, riguardano «l’inosservanza di quattro prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)». Alla Total, in particolare, è stata contestata «la violazione dell’obbligo di una corretta comunicazione in quanto non è stato possibile valutare in maniera certa l’entità degli eventi e dei malfunzionamenti». Inoltre, ha fatto sapere la Regione, «si è sanzionata la circostanza che non è stato possibile verificare il rispetto dei valori limite e delle prescrizioni di carattere gestionale».

LE “ANOMALIE”

Analizzando i riferimenti elencati nella determinazione dirigenziale datata 18 febbraio 2021, con oggetto «ordinanza di ingiunzione di pagamento a carico della società Total per l’inosservanza delle prescrizioni contenute nell’A.i.a», si è assunto per dettaglio l’intervento sanzionatorio della Regione. Al centro dell’ordinanza, v’è naturalmente l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.i.a). La suddetta A.i.a, «dalla data di messa a regime dell’installazione, risulta strettamente vincolata all’obbligo del Gestore di rispettare tutte le prescrizioni», tra cui «qualora il Gestore accerti che a seguito di malfunzionamenti o avarie si ha il superamento di uno opiù valori limite di emissione deve informare la Regione Basilicata l’Arpab ed il Comune di Corleto Perticara, entro le otto ore successive, precisando le ragioni tecniche e/o gestionali che ne hanno determinato l’insorgere» oppure che, «in caso di eventi incidentali di particolare rilievo e impatto sull’ambiente, il Gestore ha l’obbligo di mettere in atto tutte le misure tecnicamente eseguibili per arrestare gli eventi di rilascio in atmosfera e per ripristinare il contenimento delle emissioni inquinanti», oltre che «accertare le cause dell’evento e mettere in atto tutte le misure tecnicamente possibili per misurare ovvero stimare la tipologia e la quantità degli inquinanti» (entrambe, nel caso specifico, al centro delle infrazioni contestate).

Ma, come specificato, vi sono quattro eventi al centro della sanzione: il primo, risalente allo scorso 14 gennaio, dove Total «comunicava che erano state registrate delleanomalie e malfunzionamenti relativi al punto emissivo E3c (Caldaia Ausiliaria) causate dalle prove di accensione della caldaia a vapore»; dello stesso tenore, la comunicazione risalente al giorno successivo, il 15 gennaio, quando l’azienda comunicò che «si era registrato il superamento dei valori limite di emissione presso il blocco unità 32 a causa delle alte vibrazioni agli aero refrigeranti» e, sempre nella stessa giornata, «si erano registrate altre anomalie riconducibili alle stesse cause già evidenziate nella precedente nota 64/21. Si precisava, tuttavia, che tutti i parametri analizzati erano rientrati nella norma». E ancora, si legge nella determinazione, nella giornata del 16 gennaio, «il Gestore comunicava che si era registrato al Camino E2 (inceneritore), il superamento del valore limite giornaliero del parametro Polveri a causa delle alte vibrazioni agli aero refrigeranti». Anche le giornate del 17 (in cui l’azienda comunicò «il superamento dei valori limite orario del parametro Polveri, dei parametri SO2, CO, NOx e del parametro Portata Fumi, a causa dell’arresto temporaneo del compressore VRU con effetti sull’intera sezione di trattamento gas dell’impianto») e del 18 gennaio scorsi (dove, in sostanza, si riportava una situazione più o meno simile al giorno precedente), sono risultate al centro dell’oggetto dell’ingiunzione.

LE MOTIVAZIONI DELLA SANZIONE

Naturalmente, le anomalie hanno indotto la Regione ad alcune, specifiche considerazioni . Tra queste, dopo che «l’Ufficio Compatibilità Ambientale, dopo aver preso visione delle comunicazioni, ha espletato le opportune verifiche istruttorie al fine individuare le più urgenti misure di tutela e prevenzione ambientale che le segnalate anomalie imponevano di adottare nell’immediato» e, al contempo, si legge nella determinazione dirigenziale, in considerazione del fatto che lo stesso Ufficio «ha riscontrato nella condotta tenuta dal Gestore, così come rappresentata nelle sopra citate comunicazioni, profili di responsabilità connesse all’inosservanza di alcune prescrizioni contenute».

In questo senso, l’Ufficio ha rilevato anomalie «aventi riflessi sanzionatori amministrativi». In modo particolare, si legge nella determinazione, «il riferimento a prove di accensione risalente al 14 gennaio, non è corrispondente alla condizione di regime e che tali prove non si configurano quali malfunzionamenti o avarie» e che «nelle successive comunicazioni del 15 e del 16, il Gestore, nel registrare il superamento dei valori limite attribuiti al blocco Unità 32 dovute ad alte vibrazioni aerorefrigeranti, ha segnalato dati orari invalidati senza fornire una motivazione tecnica». Anche nelle comunicazioni relative al 17 e al 18 gennaio, l’Ufficio ha rilevato delle incongruenze: «Il Gestore ha omesso di comunicare tutti i superamenti dei valori limite attribuiti al “malfunzionamento che ha portato all’arresto temporaneo del compressore Vru con effetti sull’intera sezione di trattamento gas dell’impianto” ed ha segnalato dati orari invalidati senza fornire una motivazione tecnica». Ad incidere, anche i rilievi dell’Arpab che, per quanto riguarda gli eventi relativi al 14 gennaio, pur non essendoci stati «superamenti dei limiti», ha segnalato «repentini innalzamenti del livello acustico» sia di giorno che di notte e che, per quanto concerne il «servizio aria controlli e verifiche emissioni», l’Azienda regionale ha evinto «l’inottemperanza a due specifiche prescrizioni e l’impossibilità di valutarne l’osservanza di un’altra per mancanza descrizione dettagliata degli eventi». Le valutazioni succitate hanno quindi fornito il sostrato alla base della diffida che, lo scorso 21 gennaio, l’Ufficio Compatibilità Ambientale ha comunicato a Total, dal «porre in essere atti e comportamenti che potessero comportare la reiterazione della violazione del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale», al contempo invitando l’azienda «nel termine perentorio di 10 giorni a trasmettere una dettagliata relazione tecnica» relativa, tra gli altri, «alle cause che hanno determinato le violazioni segnalate dall’Arpab» e «le procedure tecniche adottate per ripristinare le normali condizioni operative».

«LE REGOLE VANNO RISPETTATE»

Quanto sin qui riportato, nel relativo campo di incidenza normativo e/o tecnico, ha fatto scattare l’infrazione sanzionatoria in relazione, come sottolineato dalla Regione Basilicata, di quattro specifiche prescrizioni contenute nell’A.i.a. La Regione ha quantificato quindi l’ammontare della sanzione a 30mila euro. In modo particolare, la Regione ha ha ritenuto di applicare sanzioni che, orientativamente, sono state comminate in misura di 4 o 5 volte superiore al «valore minimo previsto» dalle norme specifiche.Sull’entità della sanzione, sono sorte alcune polemiche però, senza “sostrato”: infatti, non è una competenza regionale stabilire i quantitativi massimi e minimi applicabili. Infatti, secondo il Testo unico ambientale 152/2006 , il minimo previsto è di 1500 euro e il massimo è di 15mila euro «nei confronti di colui che pur essendo in possesso dell’autorizzazione integrata ambientale, non ne osserva le prescrizioni».

Quindi, in quest’ottica, 30mila euro è la multa massima che si poteva comminare, grazie al rilevamento di più infrazioni e, di conseguenza, di più contestazioni. In aggiunta, è stato fissato il termine di «30 giorni dalla notifica su esteso provvedimento per il pagamento o la rateizzazione della stessa». «Le regole vanno rispettate e su questo ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – non transigiamo. Per gli ulteriori incidenti occorsi dopo il 18 gennaio sono anche per loro in corso le istruttorie previste dalla legge. Qualsiasi violazione delle norme ambientali e delle prescrizioni devono essere sanzionate. Lo abbiamo fatto adesso e lo faremo in futuro, senza sconti a nessuno» ha detto Rosa

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