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PARCO EOLCO VIETRI-SAVOIA: ARRIVA IL DINIEGO

La Società potrebbe comunque ricorrere al TAR per la realizzazione del mega impianto con opere connesse in Tito e Picerno

«Dopo diversi anni di timori e paure per quello che sarebbe potuto accadere – ha dichiarato il sindaco di Vietri, Christian Giordano – il mio grazie va a tutti i liberi cittadini che, autonomamente o organizzati in comitati, negli anni, si sono battuti con tenacia per difendere il nostro territorio. Resto fermamente convinto che fino a quando le istituzioni non si nascondono e un popolo si organizza, i nostri territori non potranno essere invasi».

Queste le parole del primo cittadino all’indomani della notizia del “diniego per il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica”. La partita però non può dirsi conclusa definitivamente e le carte potrebbero ancora cambiare il tavolo, poiché la Società proponente può decidere di ricorrere al Tar Basilicata, contro il provvedimento della Regione.

Ricapitolando la vicenda a grandi passi, il progetto, pendeva sul territorio di Vietri e si Savoia di Lucania, e prevedeva 15 pale da 2 megawatt con potenza complessiva di 30 MW ed altezza totale di 150 metri. Cittadini, amministrazioni e comitati si mobilitarono, ricordiamo la manifestazione con sit-in di protesta del giugno 2014.

Nel 2018 fu presentata la «variante sostanziale dell’impianto eolico -ricadente nei due comuni- e opere connesse ricadenti nei Comuni di Tito e Picerno»; Ancor prima, «il progetto è stato sottoposto a procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, conclusosi con esito favorevole, con prescrizioni, con la D.G.R. n. 304 del 11 marzo 2014 e successivamente rideterminata con D.G.R. n. 1161 del 11 settembre 2015, con la quale è stato rilasciato il Giudizio Favorevole di Compatibilità Ambientale» e la società Cogein, aveva chiesto la «proroga del giudizio favorevole di Compatibilità Ambientale».

Sulla proroga di 36 mesi per i termini di inizio e ultimazione dei lavori, la Cogein Lucania vinse il primo round al Tar- Tribunale amministrativo regionale di Basilicata. La società puntava però ad ottenere la proroga dei permessi e del relativo giudizio favorevole di compatibilità ambientale, fino all’11 marzo del 2022.

Nel 2019 l’istruttoria delle istanze di proroga era stata “congelata” fino all’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica, intanto però i termini di giudizio di compatibilità ambientale e l’autorizzazione unica erano scaduti, ed il Tar fissò, ordinando alla Giunta regionale di rispettarle, le nuove scadenze al 31 gennaio 2021.

Intanto le comunità interessate tirano un “sospiro di sollievo”.

 

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