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A VENOSA TROPPI POSITIVI. LA SINDACA CHIEDE SOSTEGNO ALLA REGIONE MA NESSUNO RISPONDE

Iovanni sbotta: «Due nuovi casi all’ospedale cittadino tra gli addetti alle pulizie, necessario screening di tutto il personale»

Un numero rilevante di positivi in una realtà non molto grande desta decismanete preoccupazione, soprattutto per chi deve gestire la amcchina amministrativa e far si che il contagio non si allarghi anche nei luoghi sensibili. Venosa è proprio uno di quei comuni lucani che al momneto desta maggiore preoccupazione, considerato l’elevato numero di positivi che si sono registrati negli ultimi giorni. Sono 135 i casi positivi attivi, attualmente presenti sull’applicativo Covid-19 istituito dalla Regione Basilicata, nonché la quantità considerevole dei casi, 28 quelli registrati nell’ultima settimana a Venosa, che hanno portato la sindaca, Marianna Iovanni a ritenere «necessario un attento monitoraggio e una capillare ricostruzione dei contatti delle diverse catene afferenti alla mappa epidemiologica tutt’ora in corso da parte delle autorità competenti».

A seguito delle valutazioni relative ai casi degli ultimi giorni, la sindaca ha richiesto alla Regione e alla Direzione sanitaria l’attivazione di una scrupolosa attività di prevenzione e trecciamento del contagio. Azioni necessarie soprattutto dopo la registrazione di casi positivi, a pochi giorni di distanza, di due addetti alle pulizie che prestano servizio all’ospedale di Venosa. Contagi da tenere sotto controllo come sosteine la sindaca che ha perciò proposto di sottoporre a tampone periodico il personale addetto alle pulizie del presidio ospedaliero di Venosa, così come avviene per tutto il personale del reparto Covid. «I casi positivi che interessano il presidio ospedaliero -spiega Iovanni-sono motivo di forte preoccupazione per i pazienti dializzati e le loro famiglie, perché alcuni infermieri effettuano servizio sia a Venosa che al Crob di Rionero. E, a tal proposito, l’assessore Leone, su proposta degli stessi pazienti, è stato invitato dalla sindaca a partecipare ad una videoconferenza, ma ancora non è giunto alcun riscontro».

«L’Amministrazione venosina -aggiungeconsidera inoltre doveroso effettuare monitoraggi periodici a personale e ospiti di strutture in cui vivono e vengono assistite persone fragili, le più a rischio, come anziani e cittadini con disabilità. È necessario altresì effettuare tamponi molecolari ai cittadini che rientrano per le festività natalizie. Si è chiesto infinespiega ancora la sindacache, per il comune di Venosa, l’ottima iniziativa “Scuole Sicure” della Regione Basilicata (che prevede uno screening rivolto a tutta la popolazione scolastica a partire dai Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti) venga messa in campo alla vigilia del rientro a scuola, dopo le festività natalizie.

Tali azioni forse non saranno sufficienti, ma di certo alquanto utili, al fine di monitorare lo stato attuale e prevenire al massimo il rischio di una sempre più preoccupante terza ondata». «Non solo resta in attesa di riscontro, ma si rende disponibile a collaborare in qualsiasi modo la Regione ritenga più opportuno» conclude la sindaca Iovanni.

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