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MEGA APPELLO CONTRO L’EOLICO:”URGE TUTELA TERRITORIALE”

Oltre 50 tra Associazioni e Sindaci: «Potentato del settore energetico delle rinnovabili, subito Aree non idonee»


«È sotto gli occhi di tutti lo sfregio eolico, e fotovoltaico, su vastissima scala perpetrato grazie a 15anni di disinteresse e complicità della politica» dichiarano in una missiva Sindaci e Associazioni del territorio, riunite per dire «basta alle ipocrisie sul PPR, urgono tutele territoriali per il bene della Basilicata».

«È bastato un atto di avanzamento nell’istruttoria del futuro Piano Paesaggistico lucano, con cui si validava l’istruttoria dell’area di interesse archeologico Ager Venusinus, estesa sulla Basilicata nord orientale, per scatenare senza pudore reazioni ostili, scomposte e prive di Contenuti.

Eppure, i valori identificati dagli esperti del Comitato Tecnico e alla base di questo comprensorio di 700 kmq sono inoppugnabili, a cavallo della via Appia e della maglia di tratturi, con oltre 3000  punti archeologici dalla preistoria al medioevo -sottolineano-  A dire il vero si tratta di reazioni circoscritte e ben riconducibili a una chiara sfera mediatica e imprenditoriale: quella del potentato del settore energetico delle rinnovabili, segnatamente eolico, che denigrano il territorio rurale lucano per declassarlo a mero contenitore su cui  rovesciare ancora  piantagioni di pale e pannelli».

Un documento importante, frutto di mesi di lavoro e di concertazione, di stesure di Osservazioni, contro i molti progetti di mega eolico che pendono sul territorio.

Tra i Sindaci firmatari quelli di Sant’Angelo Le Fratte, Muro Lucano, Vietri di Potenza, Acerenza, Venosa, Tito, Castelgrande, Ruoti, Pietragalla, Picerno, ed il gruppo consiliare Civico28 di Bella.

E così oltre all’adesione, di rilevo, dell’Unpli- Unione Pro Loco di Basilicata e ISDE Medici per l’Ambiente- Potenza, Italia Nostra Campobasso e
CNP sez. Molise troviamo:

  • LIPU Basilicata,
  • ITALIA NOSTRA Vulture Alto Bradano e di Senise,
  • ALTURA (Ass. per la Tutela degli Uccelli Rapaci e loro Ambienti) Basilicata,
  • WWF Potenza e Aree interne Venosa,
  • LEM – Parchi Etnolinguistici d’Italia,
  • LIBERA,
  • ANPI,
  • EHPA (Environment Healt Protection Association) di Basilicata,
  • Liberiamo la Basilicata,
  • Unione degli Studenti di Basilicata,
  • Rete degli Ecomusei dei Paesaggi arabi di Basilicata,
  • Laboratorio per Viggiano,
  • Osservatorio Popolare Val d’Agri,
  • Paesaggi Meridiani Basilicata.

Ma anche Associazioni e Comitati:

  • Un Muro d’Amare, Muro Lucano
  • Pro Loco Murese,
  • Galatea onlus, Muro L.
  • Tennis club, Muro L.
  • Mus.Amb.A., Muro L.
  • S. Gerardo Majella, Muro L.
  • Comitato Murese per la Promozione e l’Accoglienza Turistica, Muro L.
  • Croce Rossa, Muro L.
  • Gruppo Speleo Marmo Platano, Muro L.
  • Muro inVita, Muro L.
  • Fidas, Muro L.
  • Primula, Muro L.
  • Il Ponte, Muro L.
  • Centro Culturale Franco – Italiano, Muro L.
  • Avis; Muro L.

Ed ancora i tanti paesi limitrofi e del capoluogo:

  • Amici di Monte Li Foj e AGEPI Picerno,
  • Comitato Ruoti Terra Nostra,
  • Basilicata Sport & Adventure, Castelgrande
  • Ecomuseo del Paesaggio di Tito,
  • Comitato Balvano Libera,
  • Ass. Antigone, Oppido Lucano,
  • Gruppo Lupi S. Severino Lucano,
  • Pollino, “Ci Provo” Bella,
  • La Strada dei Fiori OdV San Fele,
  • Club de’ Lettori “Amici di Giustino Fortunato” di Rionero
  • Club alpino italiano di Melfi,

E poi:

  • Comitato Cittadino Piani del Mattino e aree limitrofe,
  • Ass. Aria Silvana,
  • Comitato per la Tutela e lo Sviluppo delle contrade Botte e Torretta,
  • CIF (Centro Italiano Femminile) prov.le Potenza,
  • Fuorisentiero APS Potenza,
  • Ass. Piani di Zucchero,
  • Comitato Poggio d’Oro Potenza,
  • Ass. Ambiente e Legalità, Matera,
  • Italia Nostra Tursi Rabatana
  • Az. Agricola Fontana del Barone e Az. Agricola S. Germano

«I veri “estremisti” sono quelli che hanno condizionato al ribasso le istituzioni e il famigerato PIEAR del 2010, che tengono in “ostaggio” il Piano Paesaggistico lucano per interessi particolari, elevando, ancora nel 2020, la Basilicata ad una imbarazzante vergogna nazionaleincalzano– Le rinnovabili sono uno degli strumenti per la decarbonizzazione (non l’unico e nemmeno il più efficace)».

«Tra queste l’eolico è un “sistema” speculativo, che fa man bassa di incentivi a scapito del fotovoltaico sulle superfici urbanizzate, auspicato invece da Associazioni e Comitati.  Non può continuare questo perverso sistema di arricchimento per pochi, senza compartecipazione dei cittadini, a scapito di enormi risorse pubbliche e beni collettivi. Ancor più in periodo di crisi.  Il territorio tumefatto da centinaia di pale e pannelli non “svilupperà” la Basilicata ma la condannerà all’oblio».

«Nel post Covid ci sarà un maledetto bisogno di economie sane che questi territori offrono. Non c’è più territorio da perdere: la Regione e il Comitato di tecnici continuino a perseguire il Piano Paesaggistico ma intanto il territorio continua a subire l’attacco indiscriminato di progetti eolici. Ogni giorno di ritardo può determinare un’ipoteca insanabile. Al di là delle responsabilità governative che pure vanno richiamate, una buona volta la politica regionale reagisca a tono. Ora, perché i ritardi hanno già condannato enormi territori».

«Istruttorie e contenuti ci sono, in brevissimo tempo la Giunta Regionale può e deve approvare, con DGR, ai sensi delle Linee Guida nazionali (DM 10.09.2010), le “Aree non idonee” più urgenti per arginare la nuova ondata eolica e non compromettere ulteriormente i valori del Piano Paesaggistico che verrà. E con esso il futuro, quello vero, della Basilicata e dei Lucani».

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