CON L’ENERGIA RINNOVABILE VOGLIO RENDERE LA BASILICATA PIÙ ATTRATTIVA E PERFORMANTE
L’Au della Sel Modrone illustra i progetti in campo: dal fotovoltaico per il Ponte attrezzato ai cogeneratori per gli ospedali, fino al gas delle estrazioni
Luigi Modrone è da pochi mesi alla guida della Società Energetica Lucana. Un Au realmente unico nel suo genere. La sua spontaneità e il suo garbo sono il marchio che lo contraddistinguono rispetto tutti i suoi predecessori.
Con il suo piglio spontaneo e la testardaggine che contraddistingue tutti i lucani ha chiara la sua mission: «Rendere la Basilicata una regione competitiva e all’avanguardia». Quando dice questo ne è veramente convinto, la passione che mette in questa nuova avventura la si percepisce dall’emozione con cui racconta idee e progetti.
Una passione che lo ha contraddistinto prima in politica, quando è stato tra i primi a credere che anche in Basilicata la Lega potesse avere successo, e ora lo rende tra i più competitivi amministratori di una partecipata della Regione Basilicata.
Neanche il Covid ha fermato la sua voglia di cambiamento, e in pochi mesi ha già attivato una serie di collaborazioni con diversi Enti lucani per renderli più green e più «performanti». Da poco tempo lei è amministratore unico della Sel, in pochi conoscono questo Ente della Regione Basilicata. Diche cosa si occupa?
«Sono amministratore unico da febbraio, e purtroppo a marzo con l’arrivo della pandemia tutto è stato reso più macchinoso. La Sel si occupa di energie e di efficientamento energetico. Forse in Basilicata in effetti Sel negli ultimi 6/7 anni è stata meno performante nella realtà lucana e quindi poco conosciuta dai cittadini nella sua realtà lavorativa. Io spero, nonostante i problemi iniziali, di entrare, come stiamo già facendo, nel tessuto connettivo cittadino, nel tessuto dei comuni e nel tessuto della regione con iniziative importanti». Il Covid ovviamente ha inciso su tutto il settore produttivo lucano e quindi anche nel vostro Ente. Come avete gestito la pandemia?
«Abbiamo avuto anche noi purtroppo un caso di covid, proprio nella nostra struttura. Fortunatamente si è trattato di una persona completamente asintomatico, co-me la gran parte dei malati in Italia. Sia-mo stati scrupolosi e abbiamo seguito il protocollo, perché la mia prima preoccupazione è la tutela della salute dei col-laboratori e la loro serenità. Abbiamo comunque dovuto chiudere per 12 giorni e mettere tutti in smart working completo. Anche a marzo con il lockdown era stato attivato lo smart working. Devo dire che Sel ha degli ottimi collaboratori, è la sorella partecipata più piccola rispetto a Sviluppo Basilicata e all’altra sorella Acquedotto Lucano, ma tutti i suoi lavoratori sono motivati e hanno lavorato con passione anche durante questi mesi non facili»
Quando c’è un cambiamento al vertice in un Ente, ovviamente c’è sempre la domanda di rito: come ha trovato i conti della Sel?
«Devo dire che è una eccellente eccezione, credo nel panorama italiano. Infatti ho trovato una bella eredità in questo Ente dal punto di vista finanziario. La Sel nasce nel 2010 ed è una partecipata relativamente giovane, nata per l’efficientamento energetico di tutto ciò che è ente pubblico regionale, in più nasce con lo scopo importante e prioritario della gestione del gas in compensazione ambientale che la Total, Eni, Shell, danno alla regione Basilicata. La Sel è il braccio che deve gestire il gas. Sel quindi ha realizzato efficientamento energetico, parchi fotovoltaici, stazioni appaltanti per i Comuni, centrali idroelettriche. Fino al 2013 ha fatto e ha prodotto delle realtà importantissime come il fotovoltaico all’Ospedale San Carlo, al Comune di Tito dove la Sel percepisce circa 270/300mila euro annui e ne dà al Comune circa 70/80 mila euro l’anno, quindi cifre importanti. Probabilmente poi dal 2013 è stato forse meno performante della fase iniziale. Però possiamo dire che i conti di Sel sono buoni. Si tratta di una società privata che ha però un socio unico pubblico, e come tale secondo me i soldi servono per essere investiti. La partecipata in house al 100% pubblica i soldi li deve investire per il progresso e creare per la società, in questo caso per la regione, economia e sviluppo»
Mi aggancio al tema dello sviluppo. Nonostante la pandemia e i successivi mesi estivi lei si è subito messo a lavoro, infatti ha già attivato una serie di progetti sul terrtiorio.
«Sì, l’ultimo mi rende molto felice. Abbiamo concluso un accordo, avviato già mesi fa, con il Comune di Potenza, la delibera è stata già protocollata. Si tratta di un eccezionale intervento del primo reale efficientamento del Comune di Potenza: installeremo il fotovoltaico sulle scale mobili di Santa Lucia che sono le seconde più lunghe del mondo, le prime sono a Tokyo. Sarà un efficientamento energetico necessario visto che purtroppo abbiamo anche alcune situazioni quasi fatiscenti nella struttura, praticamente cannibalizzata. Una struttura che ha una storia lunga è che sarà interessata da questo efficientamento all’avanguardia e unico nel suo genere che riuscirà a dare energia anche a via Mazzini e parte della Fondovalle. Un intervento dunque importante per Sel e per una società come la nostra. Si tratta di un 1.200.000 euro circa che porterà un risparmio alle casse comunali della città di Potenza di circa 100-120.000 euro l’anno. Sono queste le cose che deve fare una partecipata in house pubblica. Cercare di portare risparmio energetico. Poi oltre all’energia che riusciremo a dare, poiché ce ne sarà in esubero, si creeranno delle colonnine dove poter caricare gli autobus acquistati da poco dal Comune di Potenza e che funzionano ad energia elettrica. È un progetto che in esclusiva avevo voglia di raccontare a Cronache perchè ne vado molto orgoglioso». L’abbiamo vista anche impegnato con le Asp, con progetti in alcuni ospedal isul territorio. «Questa è un’altra cosa di cui sono onorato ed orgoglioso. Qui però devo aprire una piccola parentesi sulle partecipate in Italia: io da tempo sono impegnato in politica, mi onoro di aver fondato la Lega qui in Basilicata, ma non ho mai lavorato grazie alla politica bensì sempre e solo grazie alla mia impresa. Sapevo di andare in una società partecipata e ovviamente pensavo di trovare della burocrazia, ma non immaginavo così tanta. Serve sburocratizzare un po’ le partecipate, rendiamo i procedimenti più snelli, più veloci, perché altrimenti sono meno performanti. È questo l’appello che vorrei arrivasse a chi ci governa. Tornando alla domanda, avevo trovato questi progetti di cogeneratori da creare nell’ospedale fermi. E sapete tutti bene che le aziende ospedaliere sono quelle che lavorano 24 ore su 24, pertanto coni nostri cogeneratori che realizzeremo completamente con le casse della Sel, e quindi non costeranno niente all’ospedale, riusciremo a dare un bel risparmio energetico a queste strutture primarie e fondamentali. Ovviamente la stessa Sel recupererà comunque il costo».
Oltre a tutti questi nuovi progetti, ultimamente l’abbiamo vista spesso incontrare l’assessorato regionale all’ambiente con Gianni Rosa che si occupa anche di energie. Quindi un comparto che si aggancia con il suo lavoro di amministratore unico della Sel. Ci può accennare di cosa vi state occupando in questo periodo?
«Mi viene da sorridere proprio perchè con Gianni Rosa effettivamente ci vediamo spesso e in molti hanno fatto battute sulla politica e la nostra appartenenza a partiti differenti. Non è la prima ad averlo notato. Fortunatamente c’è grande collaborazione, ma devo dire anche con tutti gli altri componenti della Giunta regionale e spero sarà sempre meglio. L’assessore Rosa comunque è colui che rappresenta oltre all’ambiente anche l’energia, ed essendo noi settore energetico, è normale che ci interfacciamo spesso su iniziative che ora potrebbero essere realmente impattanti e credo vitali per la sopravvivenza della regione Basilicata. Finalmente si cominciano a vedere le cifre del recovery fund, quei soldi che dovrebbero arrivare dall’Europa, e per la Green economy per intenderci. E solo in Basilicata arriveranno circa 2 miliardi di euro. Noi siamo pronti con i nostri progetti e con i nostri collaboratori a presentare iniziative interessantissime ed impattanti per l’intero territorio lucano. È questo il motivo per cui con l’assessore Rosa lavoriamo più frequentemente insieme: coordinarci per ricercare le giuste scelte per la nostra amata Basilicata e non perdere questa importante opportunità»
Nel 2021 la Basilicata si giocherà una partita importante, quella del gas collegato alle estrazioni petrolifere. Secondo lei la regione è arrivata pronta a questo appuntamento?
«Credo proprio di sì, anzi sono convinto: noi siamo pronti. La legge regionale prevede che sia proprio Sel a gestire il gas per la compensazione ambientale che le compagnie daranno alla Regione Basilicata. Dovremmo gestire la partita di circa 10-12 milioni di euro, ma tra un paio d’anni potrebbero arrivare anche a 40-50 milioni con tutto ciò che dovrebbe derivare dal futuro delle estrazioni. Proprio per questo importante futuro che ci attende è necessario che la Regione Basilicata sia pronta a sfruttare tutte le risorse e l’intelletto di cui dispone: siamo gente di lavoro, gente per bene che è abituata a svegliarsi presto per far crescere le potenzialità del territorio. Adesso o si sfrutta bene tutto ciò che abbiamo oppure temo veramente che tra qualche anno qualcuno a Roma si alzi e dica “probabilmente la Basilicata è davvero così piccola, sciogliamola”. Il mio timore è che ci dividano tra Puglia e Calabria, con tutte le difficoltà del caso. Prima si parlava dell’emigrazione con la valigia di cartone, poi c’è stata la generazione dei laureati rimasti fuori regione, ora temo un nuovo peggioramento, che è quello della “cancellazione”. Per cui cerchiamo di essere maggiormente uniti, maggioranza e opposizione diano il buon esempio in Regione. Siano capaci di sfruttare tutto ciò che la Basilicata possiede, con grande capacità organizzativa e con l’amore perla propria terra oppure rischieremo che i nostri figli non abiteranno più in Basilicata».
Come amministratore unico della Sel che mission si è dato?
«Io ci sto mettendo veramente il cuore, la testa e tutta l’onestà che mi caratterizza in questa esperienza. Lo faccio perché voglio essere ricordato come colui che ha fatto qualcosa di buono per la propria regione. Sono generoso ma lo faccio anche per egoismo. Io voglio cercare di fare del bene in Basilicata, e noi tutti se ci mettiamo insieme lo possiamo fare perché viviamo in una piccola realtà fatta di gente lavoratrice e onesta. I lucani sono intelligenti e per bene. Quindi la mia mission come amministratore della Sel riguarda l’efficientamento energetico, l’innovazione, ma anche lo sviluppo di una politica interessata a far crescere la Basilicata, a far aumentare il suo Pil. Noi abbiamo tante capacità ma ci dobbiamo credere. La pandemia sotto questo punto di vista sta distruggendo il tessuto economico italiano però il post pandemia, spero arrivi il prima possibile, dobbiamo vederlo come il post guerra, come una grande rincorsa verso il successo e la rivincita della Basilicata».