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PARIDE LEPORACE in ricordo di JOLE SANTELLI

Volevi riunire la Calabria mandando in archivio le Calabrie. Volevi far risorgere la Locride e la Sila

JOLE SANTELLI LA LEONESSA DI CALABRIA
IN MEMORIA DI UNA GRANDE DONNA

Cara Jole, dopo tante parole analizzate e studiate assieme per meglio comunicare la tua idea politica di Calabria mi trovo improvvisamente nell’ora più buia a doverne usare per tracciare il tuo ricordo perché il destino ti ha tolto troppo presto al nostro affetto e al tuo rivoluzionario impegno politico.

Jole Santelli si è battuta come una leonessa fino all’ultimo respiro della sua luminosa esistenza

Noncurante del suo male aveva accettato la candidatura a presidente della Regione Calabria non ascoltando i consigli degli amici che le consigliavano di pensare alla sua salute e nell’esercizio della sua funzione non ha lesinato impegno e dedizione.

Dieci, dodici ore al giorno a seguire riunioni, analizzare documenti, non mollare mai la presa su un’emergenza.

Attenta ad ascoltare le istanze (da quanto tempo non vedevo un politico ascoltare gli altri), a riparare torti, a infondere allegria ai collaboratori.

Conoscevo Jole da giovane liceale.

Ne ho seguito il percorso da amico e giornalista. Lo schieramento politico non era mai stato un problema tra di noi.

Scrissi il suo ritratto quando fu candidata la prima volta. Sapeva sempre stupirmi.

Nel pieno dell’operazione No Global che aveva messo in carcere degli antagonisti mi chiamò per pubblicare un editoriale a sua firma in cui esprimeva forte dissenso in punta di Diritto sull’azione della magistratura cosentina che aveva goduto del plauso di una parte della Destra locale.

Quando ci capitava, purtroppo poco, parlavamo molto di lotta alla mafia.

Il primo presidente donna in una Regione del Mezzogiorno aveva acceso le speranze.

Quando mi hai chiamato alla Cittadella pensavo mi affidassi la Film Commission. Invece mi hai detto “Spero tu non mi dica di no. Mi devi aiutare a narrare la Calabria ribaltando lo stereotipo che chi hanno assegnato”

Senza esitare un attimo di ho detto sì

E tu: “Finalmente lavoriamo assieme”

Solo un’eretica fuori dalle convenzioni come Jole poteva chiamarmi a tale responsabilità.

Pensavo fosse iniziato un mio nuovo pezzo di vita dal di dentro del cuore della massima istituzione pubblica per partecipare a modificare lo stato delle cose.

Non dimenticherò mai il tuo entusiasmo nel vedere risolto dopo anni il problema del fiume Allaro crollato da anni.

Il Piano economico di aiuto alle imprese varato in pochi mesi per fronteggiare l’emergenza Covid, il raddoppio dei vaccini antinfluenzali.

Ho apprezzato il tuo zelo nel capire dove si annidano le innumerevoli malefatte della Pubblica amministrazione.

La tua ostinata determinazione a sostenere la buona magistratura contro la ‘ndrangheta e il malaffare non è stata ben capita.

Siccome il cinico si adatta al mio mestiere ti avevo suggerito di andare in ospedale a trovare dei marò feriti in operazioni di soccorso dei migranti e tu lapidaria mi ha risposto: “No, mi sembra una speculazione”

Avevi un’idea precisa di come cambiare la Calabria.

Lottare con ogni forza per modificare la narrazione stereotipata della nostra identità.

Far emergere il positivo che mai viene raccontato e creare una politica di riforme per finalmente tutto cambi.

La tua leggerezza dell’essere ci ha ispirato per concepire una Calabria pop opposta al grigio istituzionale.

Pensavi a deI trasporti moderni ed ecocompatibili connessi al Ponte sullo Stretto e al Porto di Goia Tauro.

Organizzare un nuovo turismo e una nuova agricoltura, far ritornare le migliori menti giovani.
Guardavi alle competenze e non alle appartenenze.

“Ma è la moglie di un politico di sinistra”. “E che c’importa. È brava e la prendiamo”

Volevi riunire la Calabria mandando in archivio le Calabrie. Volevi far risorgere la Locride e la Sila.

L’arte, i beni culturali, la cultura come bussola. “Proponimi idee. Possiamo realizzarle”

C’è stato il Tempo solo di pensarle. Mi fa rabbia chi ti è stato pregiudizialmente contro. Sicuramente perché eri libera.

Jole veniva da una cultura riformista. Giovanissima si era formata nei circoli di Claudio Martelli nati nelle ceneri della Prima repubblica.

Naturale l’approdo alla nascente Forza Italia che ne aveva premiato la determinazione.
Sottosegretaria alla Giustizia e parlamentare di lungo corso molto apprezzata da Berlusconi e Pera.

A Montecitorio ha presentato 151 progetti di legge e 578 atti d’indirizzo e controllo.
Mi sento di dire con certezza che non ha mai rubato un euro.

Ti ricordo felice che abbracci i tuoi nipoti circondata dai pupazzi Disney che ancora ornano la tua stanza.
Sapevi sognare nel sapere essere realista.

Sapevi dire: “Mi avete rotto i coglioni”

Amavi ballare per esorcizzare il male. Ci lasci in una tempesta imprevista. A noi il difficile compito di onorare la tua bella memoria e il tuo progetto politico. Jole, sei stata una magnifica donna calabrese.

Domani, venerdì 16 ottobre, alle ore 10.30 

il feretro del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, sarà trasferito nella Chiesa di San Nicola a Cosenza, dove, alle ore 16.30, sarà celebrata la cerimonia funebre in forma strettamente privata, nel rispetto delle norme anti-Covid.

Sabato 17 ottobre, dalle ore 9 alle ore 15

sarà allestita una camera ardente in Cittadella regionale a Catanzaro, per consentire a quanti vorranno di renderle omaggio.

Alle 15, al termine della camera ardente, il presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, benedirà la salma del presidente della Regione

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