AttualitàBasilicata

A MELFI LA VERGOGNA DELLA IES CARD

“Cialtroni della politica”, “degrado senza precedenti“ i commenti di politici e cittadini

 


Oggi raccontiamo una storia che risale ai primi anni ‘40. Lo scenario è quello del comune di Gallicano, in Garfagnana. Qui, in pieno conflitto bellico, una bambina chiede ai genitori perché per comprare il pane bisognava sempre andare dalla signora Annona. Il papà, sorridendo, risponde che Annona non è una donna ma è l’ufficio comunale che consegna delle tessere per comprare il pane, il latte o la carne. Era quella la famosa “Carta Annonaria” dalla dea italica Annona che nella mitologia latina aveva il compito di proteggere i magazzini e le riserve alimentari. Alcuni delinquenti in quella situazione diventarono ricchi grazie alla borsa nera che era già presente in Garfagnana tra il ‘41 ed il ‘42 nonostante ci fossero severissime sanzioni per chi praticava tali malefatte. Distribuivano quella carte, vitali per la sopravvivenza di migliaia di famiglie, gli uffici municipali. In Garfagnana negli anni ‘40! A Melfi no, a Melfi non va così perché a distribuire la IES Card, vanto della giunta di centro sinistra, non sono gli uffici comunali ma direttamente gli assessori e taluni consiglieri di maggioranza che così possono guardare direttamente in faccia i destinatari del sussidio sociale post Covid. Gli elenchi nominativi sono dunque nelle mani di questi amministratori che il sindaco ringrazia sui social perché sono volontari in attività per snellire il lavoro degli uffici comunali. Loro, i volontari… Avete capito bene, assessori e taluni consiglieri comunali dovrebbero essere ringraziati perché nelle loro stanze fanno entrare i cittadini destinatari della IES card e spiegano che il sussidio sta per arrivare. Spiegano… Non è uno scherzo, a Melfi funziona davvero tutto così! Ovviamente c’è anche chi nella maggioranza ha scelto di non partecipare a questo “progetto” e si è defilato senza commentare ciò che sta succedendo. A tanti piacerebbe tanto sapere cosa dice un amministratore ad un cittadino in difficoltà quando quest’ultimo, da solo, entra nella sua stanza. Da solo, a quattrocchi! A molti piacerebbe sapere, ma tanti già hanno saputo. Ovviamente si è scatenata la protesta politica ma anche quella di tanta gente comune. Non serve scomodare il garante della privacy ma vi leggiamo solo alcuni passaggi dei comunicati che circolano in città diramati dai partiti e da semplici cittadini. “L’amministrazione – comunicano i consiglieri del gruppo Noi per Melfi – ha dato sfogo al più becero dei meccanismi per umiliare e soggiogare soggetti che versano in stato di bisogno. Hanno ritenuto di poter convocare i cittadini per pronunciare parole del tipo hai visto cosa ti ho dato? mi raccomando non dimenticarlo. Cittadini a cui è stata inflitta l’ulteriore umiliazione di far circolare l’elenco completo dei nomi a mo’ di catena whatsapp. Questi cialtroni della politica dovrebbero essere rimossi. Melfi non può continuare ad essere infangata da un’amministrazione composta ormai da quattro amici di merende”. Fin qui i consiglieri comunali di opposizione. Un gruppo di cittadini, ricordando Achille Lauro che nella Napoli degli anni ‘50 faceva politica distribuendo alla gente pasta banconote tagliate a metà e scarpe spaiate, scrivono in un manifesto comune: “Siamo difronte ad un degrado senza precedenti della politica di cui questa città non aveva francamente memoria. Se le tessere non sono state distribuite dagli uffici preposti con le dovute garanzie di anonimato si tratterebbe di utilizzo delle condizioni di difficoltà delle persone per mettere in campo una bieca esibizione di potere. Un gesto miserabile degno di politicanti di paese”. Questo documento, oltre che da cittadini comuni, è stato firmato anche da amministratori che hanno fatto parte di questa amministrazione ma che da tempo hanno deciso di lasciarla per motivi che qui risparmiamo di raccontare. Infine Italia Viva. “Il sindaco ha confermato che assessori e consiglieri di maggioranza sono entrati in possesso degli elenchi nominativi dei destinatari del sussidio sociale. La conferma che questi esponenti politici si sono spartiti le tessere per consegnarle personalmente. Certo qualcuno tace e forse si è dissociato ma maggioranza e qualche segretario hanno inteso solidarizzare pubblicamente con il messaggio del sindaco. Ci troviamo di fronte ad un arroccamento nel fortino da parte di un piccolo nucleo di amministratori responsabili di partito non si capisce più quanto effettivamente rappresentativi delle forze politiche sociali che li hanno eletti in un tempo lontano, o di ciò che ne è rimasto”. Giova ricordare che a Melfi siamo prossimi alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Il sindaco chiede di ringraziare gli assessori volontari! Il sindaco…

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