AttualitàBasilicata

IL “RAGAZZO DELLA PENSILINA” È SALVO

Il 23enne senegalese è stato soccorso da volontari e frati di Santa Maria del Sepolcro

Si è conclusa per il meglio, grazie all’impegno dei volontari e dei frati della Chiesa di Santa Maria del Sepolcro, edificio sacro eretto probabilmente dai templari tra il XII e il XIII seconolo e che si erge nel Rione Santa Maria di Potenza, la storia del senza fissa dimora senegalese di 23 anni, di cui vi avevamo parlato alcuni giorni fa (in foto) salito agli onori della cronaca perché, nel gelido e terribile inverno di Potenza, lui aveva trovato riparo dietro una pensilina per autobus sita in via Angilla Vecchia, a Potenza.
La notizia è che il ragazzo è finalmente al sicuro, sottratto alle intemperie e che è stato accolto dai frati della succitata Chiesa. Una storia che non poteva esser ignorata perché un problema non di pochi, ma dell’intera città.
I suoi averi, una coperta malridotta, un cuscino improvvisato e alcune buste con all’interno oggetti dei più vari, erano tutto ciò che il ragazzo usava per proteggersi dal freddo. Nei giorni scorsi, i volonari della «Fondazione Madre Teresa di Calcutta», che avevano portato all’attenzione della cittadinanza la situazione tramite la propria pagina Facebook, hanno tentato di approcciare il giovane, offrendogli più volte un riparo e aiuto, che il 23enne ha sempre categoricamente rifiutato.
Ma, trattandosi di un migrante con regolare permesso di soggiorno, le Forze dell’Ordine non hanno potuto molto nei suoi confronti. Dato il suo reiterato rifiuto e la sua insistenza nell’affrontare, da giorni, il terribile inverno potentino al gelo completo in strada, alcuni hanno riferito di un tentativo di Tso, trattamento sanitario obbligatorio, valutando se il suo continuo diniego ad ottener aiuto fosse una mera questione correlata ad un qualche problema psico-fisico.
Ma, a quanto pare, il 23enne è stato sottoposto ad un’accurata visita dei sanitari del 118, i quali hanno appurato non ci siano gli estremi per ricorrere al trattamento forzato. E, come detto, infine il giusto epilogo: il ragazzo è ora al sicuro. Una storia cominciata nel peggiore dei modi e che riguardava l’intera città di Potenza, da sempre accogliente, si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi.

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