ESCLUSIVA, MORTE DI MARIA UNGUREANU, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: LE CONCLUSIONI DELLE NUOVE PERIZIE DISPOSTE DALLA PROCURA NON AGGIUNGONO NIENTE DI NUOVO A QUESTO CASO DI MORTE ACCIDENTALE IN UNA BAMBINA ABUSATA, LA SOLUZIONE È AGLI ATTI DAL LUGLIO 2016
ESCLUSIVA, MORTE DI MARIA UNGUREANU, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: LE CONCLUSIONI DELLE NUOVE PERIZIE DISPOSTE DALLA PROCURA NON AGGIUNGONO NIENTE DI NUOVO A QUESTO CASO DI MORTE ACCIDENTALE IN UNA BAMBINA ABUSATA, LA SOLUZIONE È AGLI ATTI DAL LUGLIO 2016
Maria Ungureanu, 9 anni, è annegata il 19 giugno 2016 nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino. Nel luglio 2016, a un mese dalla morte di Maria Ungureanu, i RIS di Roma hanno isolato lo sperma di Marius Ungureanu su una maglietta in uso esclusivo a Maria e sulla coperta del suo lettino e proprio in merito alla posizione dei genitori di Maria Ungureanu, sulla base di questa risultanza e di intercettazioni incriminanti i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli e quelli della Cassazione si erano così espressi:
“Sospetti molto inquietanti gravano proprio sui genitori della bambina, almeno per ciò che concerne gli abusi sessuali”
Mentre, nel dicembre 2017, i giudici della Corte Suprema di Cassazione avevano così concluso: “(…) omissione da parte del PM della valutazione probatoria in relazione all’accertata presenza di liquido seminale del padre della vittima sulla maglietta/reperto 27 (…) il pregiudizio aveva ispirato l’indagine e che un “colpevole” era stato suggerito fin dall’inizio dalla madre della bambina che aveva espresso labili sospetti sul Ciocan; che anzi sospetti molto inquietanti gravano proprio sui genitori della bambina, almeno per quanto concerne gli abusi sessuali (…) come fossero state trascurate importanti ipotesi investigative e come ci si fosse fidati senza alcun controllo delle dichiarazioni rese da Marius Ungureanu, pur a fronte di elementi preoccupanti quali le tracce di sperma appartenenti al predetto rinvenute su una maglietta e su una copertina sequestrate e il tenore di alcune conversazioni registrate (…)”
Nel gennaio 2019, l’ex giudice del Tribunale del Riesame di Napoli, Nicola Quatrano, che si è occupato del caso, in merito alla causa di morte di Maria, ha dichiarato:
“Non è successo quello che la Procura di Benevento riteneva fosse successo”
e riguardo alle violenze sessuali che la bambina subiva:
“Era un aspetto della questione che non è stato approfondito in quest’ansia di trovare degli elementi di prova contro le persone che si era deciso fossero colpevoli”
Vi avevamo informati che il 7 gennaio 2020, nel laboratorio di Genetica forense del Dipartimento di Biomedica e Prevenzione dell’Università Tor Vergata di Roma il perito Ciro Di Nunzio aveva iniziato le operazioni peritali su frammenti di tessuti isolati da indumenti sequestrati nel procedimento relativo alla morte della piccola Maria Ungureanu alla presenza dell’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Marius Ungureanu, e della sua consulente, la famosa biologa Marina Baldi.
Alle operazioni per la difesa di Daniel Ciocan aveva assistito anche la criminologa Ursula Franco che collabora con l’avvocato Salvatore Verrillo, e proprio lei ci aveva dichiarato:
“Non mi aspetto colpi di scena. Mi aspetto che questi nuovi esami forniscano ulteriori elementi di supporto al quadro accusatorio già emerso con forza dalle indagini svolte fino ad oggi, anche se le risultanze degli esami fatti dai RIS di Roma e le intercettazioni disposte dalla procura di Benevento bastano e avanzano per individuare le responsabilità dei soggetti implicati in questo caso giudiziario, un caso di morte accidentale in una bambina abusata. Daniel e Cristina non si trovavano a San Salvatore Telesino mentre Maria moriva e non è certo di Daniel lo sperma isolato sulla maglietta e sulla copertina della bambina”
Dottoressa, alla luce delle risultanze delle nuove perizie, che può dirci e cosa si aspetta?
Le conclusioni delle nuove perizie disposte dalla procura non aggiungono niente di nuovo a questo caso di morte accidentale in una bambina abusata. Le ripeto, la soluzione di questo caso è agli atti dal luglio 2016.
Mi aspetto che la procura di Benevento segua le indicazioni fornite dai giudici del Riesame di Napoli e da quelli della Cassazione.
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