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Maestro Camilleri, un suo ammiratore sono!

Maestro #Camilleri, grazie a lei la palora babbiare trasì pari pari nel dizionario della lingua italiana, quindi veda di finirla con ‘sto babbio e torni presto tra noi, che tanto prescia di aprire la sua cassaforte per accanoscere che fine fa #Montalbano non ne ha nessuno.

AUTORE : GASPARE SCIMÒ – Palermo

Maestro Camilleri, un suo ammiratore sono!

Ci vorrei scrivere una littra, come se fossi davanti a vossia pirsonalmente di pirsona. Mi scussasse che parlo con palore semplici, ma io saccio scrivere così come Catarella è buono a fare il lavoro dello sbirro.
Parola d’onore, maestro, mi creda, io mi sono fatto persuaso di una cosa, e cioè che vossia abbia troppa prescia di andarsi a stabilire a #Vigàta. Qua siamo tutti completamente e sinceramente strammati. Scantati morti! E macari il commissario strammò quando seppe dall’ispettore Fazio, che gli cuntò per filo e per segno la quistione che la riguarda.

Il commissario si susì e disse che questa faccenda che vossia si è messo in testa non ha né capo e né coda. Ha detto pure che se si mette a fare scherzi, in prìmisi ordina la chiusura di tutti i tabacchi di Montelusa, e poi, in secùndis, dice che per ora non c’ha gana di andarsene in pensione, macàri perché sarebbe costretto ad andare a vivere con Livia. E considerando che a fare a Livia ci hanno messo alla Bergamaschi, lui piuttosto si marita con Adelina, che almeno, quando mangia, la cristiana lo fa arricriari.

Maestro, macari i Sinagra e i Cuffaro hanno smesso di combattere per il controllo della provincia come hanno saputo delle sue condizioni, e hanno promesso che se vossia si riprende loro si appresentano subito subito al commissariato per farsi ammanittare e spedire in càrzaro.

Il più incazzato di tutti è il dottor Pasquano, omo difficile di carattere, lo sa bene. Il dottor Pasquano dice che vossia, così, non gli sta dando nemmeno il tempo di riposarsi tanticchia, e che a quando a quando non c’ha più Montalbano a rompergli i cabbasisi, ci si mette vossia.

Il giovane Montalbano, non glielo dico nemmeno maestro, è nivuru. Avvampò di raggia. Sostiene che l’altro Montalbano sia il più famoso tra i due. Dice che se non si mette a scrivere ancora qualcosa per lui, per metterlo a paro, qua finisce a schifio.

E macàri Mimì Augello ha una richiesta, si accontenterebbe di una scopatina, anche a mordi e fuggi, con quel pezzo di fimmina di Ingrid, visto che il commissario si è sempre catafottuto tutte le occasioni che vossia gli ha concesso.

Enzo della trattoria, poi, non si arrinisci a capacitarsi all’idea di una tale disgrazia, proprio ora che l’attività gli andava bene vossia lo vuole rovinare.

Maestro, resti ancora con noi, e le giuriamo che la finiamo una volta e per sempre di amminchiarci con la disputa sul termine arancina-arancino: li chiameremo arancini in suo onore, e non se ne parla più.

Maestro #Camilleri, grazie a lei la palora babbiare trasì pari pari nel dizionario della lingua italiana, quindi veda di finirla con ‘sto babbio e torni presto tra noi, che tanto prescia di aprire la sua cassaforte per accanoscere che fine fa #Montalbano non ne ha nessuno.

AUTORE : GASPARE SCIMÒ – Palermo

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