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OMICIDIO DI PAMELA MASTROPIETRO, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: BASTA CON LE STRUMENTALIZZAZIONI

Basta con le strumentalizzazioni, non ci si inventano i casi giudiziari, è agli atti che bisogna attenersi.

URSULA FRANCO

OMICIDIO DI PAMELA MASTROPIETRO, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: BASTA CON LE STRUMENTALIZZAZIONI 

Pamela Mastropietro.

Domani a Macerata si terrà la seconda udienza del processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, unico imputato Innocent Oseghale. Ne abbiamo parlato con la criminologa Ursula Franco.

  • Dottoressa Franco, Pamela Mastropietro è vittima della mafia nigeriana?

No, le risultanze investigative parlano chiaro: Pamela è stata uccisa e smembrata dal solo Oseghale, un ragazzo nato per caso in Nigeria e con una psicopatologia da serial killer.

  • Dottoressa Franco, il caso Mastropietro è un caso unico, senza precedenti?

Neanche per sogno. La cronaca è ricca di casi di omicidio e smembramento.

  • Ci ricorda qualche caso simile?

La notizia è di pochi giorni fa, a Madrid, Alberto Gómez, 26 anni, ha ucciso la propria madre, María Soledad e l’ha poi fatta a pezzi, che in parte ha mangiato con l’aiuto del proprio cane.

In Germania, Nhat T., un vietnamita di 24 anni, il 24 agosto 2018, ha ucciso a martellate il cinese Chenxi L., 27 anni, lo ha ridotto in pezzi che ha messo in sacchetti che ha poi gettato.

Nell’ottobre 2017, nella città di Alcala de Eneres, in Spagna, Manuel Moreno, un cameriere di 42 anni, ha ucciso e smembrato la sua fidanzata, Daria O. L., di 22 anni, dopo 15 mesi, i pezzi del cadavere di Daria sono stati ritrovati dalle forze dell’ordine in un frigorifero nella casa in cui la coppia viveva.

L’inventore danese Peter Madsen, all’interno del suo sottomarino, l’UC3 Nautilus, il 10 agosto 2017, ha ucciso la giornalista svedese Kim Wall, ne ha poi smembrato il corpo e gettato in mare i pezzi dopo averli infilati in sacchetti di plastica insieme ad alcuni oggetti metallici. Il 25 aprile 2018 una Corte di Copenaghen ha riconosciuto Madsen colpevole di omicidio premeditato e lo ha condannato all’ergastolo.

  • E allora perché si continuano a leggere tante menzogne su questo caso?

In un paese come il nostro dove ormai la disinformazione e l’istigazione al giustizialismo sono il pane quotidiano, la verità non attrae quasi più nessuno perché non fa spettacolo ma soprattutto non fa comodo a chi fomenta l’odio cercando di far passar il messaggio che le colpe di un singolo assassino vadano spalmate su una comunità intera.

  • Dottoressa cosa vuole aggiungere?

Basta con le strumentalizzazioni, non ci si inventano i casi giudiziari, è agli atti che bisogna attenersi.

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