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SI ACCENDONO I RIFLETTORI SU CHICO FORTI, NE ABBIAMO PARLATO CON LA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

Prima di tutto non è stata la polizia di Miami Beach ad occuparsi dell’omicidio di Dale Pike ma quella di Miami e poi, riguardo al suicidio dello spree killer Andrew Philip Cunanan, all’epoca uno degli uomini più ricercati d’America, è difficile credere alle dietrologie sulla sua morte, il suicidio, messo in atto dopo aver portato a termine una serie di omicidi programmati, è un classico tra gli spree killer e la pistola con cui Cunanan si suicidò e che la polizia gli trovò in mano è la stessa Taurus cal. 40 che aveva colpito a morte Gianni Versace.

 

CHICO FORTI

Chico Forti è un ex campione di windsurf che si trova in prigione in Florida da 20 anni in seguito ad una condanna al carcere a vita per omicidio. Ieri, a 85 anni di età, è morto Anthony Pike, chiacchierato proprietario del Pike Hotel di Ibiza e padre di Dale Pike, l’uomo ucciso da Chico Forti.

– In primavera la CBS manderà in onda una puntuta del programma “48 Hours Mystery” proprio sul caso Forti, che ne pensa dottoressa?

Chico Forti ha ucciso Dale Pike, nessuna trasmissione potrà riscrivere i fatti del 15 febbraio 1998. “48 Hours Mystery” è uno show che peraltro non brilla per obiettività, vi invito a guardare la puntata dell’ottobre 2011 sull’omicidio di Meredith Kercher, “Amanda Knox: The untold story”, una mistificazione dei fatti disarmante.

– Dottoressa Franco, chi è Chico Forti?

Chico Forti è un truffatore e un assassino che, finché non è stato inchiodato alle sue responsabilità, ha creduto di essere parecchio furbo, un passato di “successi” nel campo della manipolazione del suo prossimo lo ha portato a credere di potersela cavare dopo aver ucciso Dale Pike ed invece si è dovuto confrontare con gente più furba di lui: i detectives e il prosecutor che hanno indagato sull’omicidio. L’ultima truffa di Forti: dare a bere agli italiani di non aver ucciso Pike.

– Quando Forti è stato sentito dagli investigatori come persona informata sui fatti come si è comportato?

Ha mentito perché aveva ucciso lui Dale Pike.

– Forti sostiene di aver mentito inizialmente agli investigatori per paura, non è vero?

Questa sua giustificazione non regge, egli infatti, in una telefonata delle 19:16 della sera dell’omicidio, telefonata che agganciò una cella vicina a Sewer Beach, luogo in cui fu ritrovato il cadavere di Dale Pike, riferì alla moglie di non aver incontrato la vittima in aeroporto e in seguito, prima di raccontare questa stessa menzogna agli inquirenti, la raccontò sia al suo avvocato, che al padre di Dale, che a Thomas Knott. La circostanza che, già alle 19:16 del 15 febbraio 1998, Chico Forti negasse con la moglie di aver incontrato Dale Pike in Aeroporto ci permette di inferire senza ombra di dubbio che già a quell’ora Chico lo aveva ucciso e che proprio per questo motivo negò a tutti i suoi interlocutori di averlo incontrato.

– Lei si è sempre detta convinta che ad uccidere Pike sia stato materialmente Chico Forti, perché?

Se Forti avesse avuto dei complici non sarebbe arrivato in ritardo all’aeroporto di Fort Lauderdale dove aveva appuntamento con il suocero, né avrebbe consentito ai sicari di usare un’arma dello stesso calibro della sua. Tra l’altro Forti non fece i nomi di eventuali complici in cambio di una condanna più benevola proprio perché complici non ve ne erano.

– Perché Chico uccise Dale Pike?

Perché stava cercando di appropriarsi del Pike Hotel di Ibiza di proprietà del padre di Dale attraverso una truffa e il giovane Pike voleva vederci chiaro.

– Chi difende Forti dice che non c’è un movente in quanto Chico è stato assolto dall’accusa di truffa nei confronti di Anthony Pike.

Non è vero che Chico Forti è stato assolto dall’accusa di truffa nei confronti di Anthony Pike, nel caso Forti è stata semplicemente applicata la Felony Murder Rule che prevede la sospensione di un capo di imputazione, in questo caso la truffa, perché movente dell’omicidio. Vi invito a leggere in merito “La vera storia di Enrico Chico Forti” di Claudio Giusti.

– Secondo Chico Forti, Anthony Pike e Thomas Knott stavano cercando di truffarlo rifilandogli un hotel senza valore.

Se fosse vero che Pike e Knott stavano cercando di appropriarsi del denaro di Forti, nessuno dei due avrebbe avuto ragione di uccidere Dale per far attribuirne a Chico Forti l’omicidio ed incastrarlo.

– Coloro che difendono Chico Forti, in specie l’amico Roberto Fodde, un avvocato che vive a Miami, sostengono che la polizia di Miami lo abbia “incastrato” per il servizio da lui realizzato sulla morte di Andrew Philip Cunanan, una specie di documentario durante il quale Forti mette in dubbio la versione della polizia di Miami Beach riguardo al suicidio di Cunanan, che può dirci in merito?

Prima di tutto non è stata la polizia di Miami Beach ad occuparsi dell’omicidio di Dale Pike ma quella di Miami e poi, riguardo al suicidio dello spree killer Andrew Philip Cunanan, all’epoca uno degli uomini più ricercati d’America, è difficile credere alle dietrologie sulla sua morte, il suicidio, messo in atto dopo aver portato a termine una serie di omicidi programmati, è un classico tra gli spree killer e la pistola con cui Cunanan si suicidò e che la polizia gli trovò in mano è la stessa Taurus cal. 40 che aveva colpito a morte Gianni Versace.

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