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SE QUESTO È L’ANTISISTEMA ~ IL SISTEMA È SALVO

Le istituzioni europee, e i loro rappresentanti senza legittimità (parole vostre), vi hanno messo nel sacco con due letterine e una cena. E sinceramente, non crediamo abbiano finito con voi. Se questo era il vostro potenziale sovversivo, l’establishment può davvero dormire sonni tranquilli. Noi, se permettete, un po’ meno.

“Uno scherzo da 15 miliardi di euro: ecco quanto ci sono costati sei mesi di guerra (persa) all’Europa

Non ci attacchiamo ai decimali, dicono Di Maio e Salvini.

Eppure sono loro ad aver irrigidito il dibattito per sei mesi, convinti di vincere contro leader bolliti come Juncker e Moscovici. Risultato? Due letterine, una cena e sono stati messi nel sacco. Se questo è l’antisistema, il sistema è salvo

Quindi, fateci capire, era tutto uno scherzo?

Il balcone, i proclami, le risposte a muso duro, le minacce di crisi di governo: e adesso il totem del 2,4% del rapporto deficit/Pil, quello che non si doveva toccare «perché siamo uno Stato sovrano», quello che nessuno si azzardi a cambiarlo «o salta il governo» è improvvisamente scomparso?

Adesso, cari Salvini e Di Maio, dopo due mesi di tira e molla infinito con Tria, con Mattarella, con Moscovici, con Juncker, viene fuori che «diminuire il deficit non è importante», che «non ci si attacca ai decimali»?

Applausi, vicepremier. Perché siete voi che vi siete attaccati ai decimali per mesi, siete voi quelli che hanno minacciato di defenestrare Tria, che da tempo aveva fissato l’asticella attorno al 2% di deficit, non uno zero virgola in più, siete voi che avete inscenato tutta questa manfrina per mere esigenze di campagna elettorale, siete voi che avete fatto della guerra all’Europa dei tecnocrati un vessillo identitario, come se il resto del mondo fosse una banda di servi e non, invece, gente dotata di quel minimo di ragionevolezza e responsabilità necessario a governare.

Eccovi il prezzo di quello che voi chiamate cambiamento, sovranità: una manovra che costerà 16 miliardi in più in dichiarazioni irresponsabili e strategie suicide. E che nei libri di Storia, ci dispiace, sarà ricordata soltanto come una parentesi di incompetenza e irresponsabilità, figlia di chissà quale impazzimento collettivo, prodromo di chissà quale ulteriore disastro

Parliamo di cose che non hanno prezzo, Di Maio e Salvini.

Ma se volete, ve lo diciamo, il prezzo.

Anzi, ve lo facciamo dire dalla Banca d’Italia: sono 1,5 miliardi di interessi in più nel 2018 e, stimati, 5 miliardi nel 2019, 9 miliardi nel 2020.

Messi assieme, più o meno, sono il costo di un anno di Quota 100 e del reddito di cittadinanza. A cui, se volete saperla proprio tutta, si aggiunge una riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie di circa 3,5 punti percentuali, da quando siete al governo.

A conti fatti, sono più di 100 miliardi.

Tutti soldi nostri, che avete bruciato in sei mesi con le vostre sparate irresponsabili, dall’impeachment a Mattarella per il veto a Savona al me ne frego dell’Europa. Per cosa? Per un bluff mal riuscito contro Bruxelles?

Eccovi il prezzo di quello che voi chiamate cambiamento, sovranità: una manovra che costerà 16 miliardi in più in dichiarazioni irresponsabili e strategie suicide.

E che nei libri di Storia, ci dispiace, sarà ricordata soltanto come una parentesi di incompetenza e irresponsabilità, figlia di chissà quale impazzimento collettivo, prodromo di chissà quale ulteriore disastro.

Anche se cambierete idea. Anche se, vivaddio, forse l’avete capita, che i soldi di Quota 100 e del reddito di cittadinanza sarebbero molto più utili se investiti in investimenti, manutenzione del Paese, infrastrutture.

Anche se il vostro ministro dell’economia Giovanni Tria ve l’aveva detto: «È inutile cercare due o tre miliardi in più sul deficit se ne perdiamo tre o quattro dal lato dei tassi di interesse». Ecco.
Ah, quasi ce ne dimenticavamo.

La vostra sfida all’Europa è finita male. Avete perso.

Le istituzioni europee, e i loro rappresentanti senza legittimità (parole vostre), vi hanno messo nel sacco con due letterine e una cena. E sinceramente, non crediamo abbiano finito con voi.

Se questo era il vostro potenziale sovversivo, l’establishment può davvero dormire sonni tranquilli. Noi, se permettete, un po’ meno”

di Francesco Cancellato su LINKIESTA
Nato a Lodi nel 1980, laureato in economia, dirige Linkiesta da dicembre 2014, dopo aver lavorato per dieci anni presso il Consorzio Aaster diretto da Aldo Bonomi. Ama la Cina e il Milan, David Foster Wallace e David Lynch. Ha due figlie e un figlio.

 

 

 

 

 

Domenico Leccese 

 

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