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I ROM DI CARPIGNANO CONQUISTANO IL DAVID DI DONATELLO

di Leonardo Pisani Nell’aprile scorso, avevo giocato con la metafora delle calabro- lucane, le ferrovie ancora mitiche nell’immaginario lucano, Un

di Leonardo Pisani
Nell’aprile scorso, avevo giocato con la metafora delle calabro- lucane, le ferrovie ancora mitiche nell’immaginario lucano, Un tempo esistevano le calabro-lucane, le ferrovie dell’immaginario lucano; lente lente da essere definite a mo’ di scherzo “le calabrolumache”; ma erano treni di montagna, lenti e tenaci. Non li fermava nessuno, neanche le nevi degli appennini calabro-lucani. Arrivavano a destinazione sempre; bufere o ghiaccio non le fermavano. Ci avevo giocato per dire che la prossima fermata delle Calabro-Lucana sarebbe stata Cannes, con quel gioiellino “ A’Ciambra” di Jonas Carpignano, film finanziato dal Bando Lu.Ca,. accordo tra le regioni Basilicata e Calabria, che con le rispettive film commission sta sperimentando un nuovo modello di sviluppo teso a creare un distretto del cinema e dell’audiovisivo competitivo sui mercati internazionali attraverso concertate economie di scala e politiche di coesione finanziato dalle due “cugine cinematografiche”.

Questo un anno fa, ma ora il treno calabro lucano, sfreccia invece a velocità supersonica ed è sempre tenace nel suo cammino. Arrivare ai David 2018 e ottenere due premi, uno per la regia e uno per il miglio montaggio, è una doppietta straordinaria, aI film nato e concepito in Calabria, dove si sono svolte la maggior parte delle riprese nel territorio di Gioia Tauro, poi nello sviluppo della storia ha allargato il suo orizzonte produttivo In Basilicata dove il suggestivo prologo mostra attorno all’invaso della diga di Monte Cotugno a Senise le scene dell’esodo dalla Slovenia di una comunità rom oggi residenti nella frazione che dà il titolo all’opera. Come attori sono stati impiegati le stesse persone zingare che vivono in forma stanziale oggi a Gioia Tauro e alcuni anziani che hanno realmente compiuto da ragazzini il viaggio che apre la vicenda che racconta l’amicizia tra un uomo di colore e un bambino rom. Insomma il modello “cinema a chilometro zero” ha ottenuto consensi e risultati . Ripetiamo: migliore regia e migliore montaggio (andato ad Alfonso Goncalves) per il lungometraggio del regista italo americano Jonas Carpignano. Il viaggio di Jonas nel mondo rom di Gioia Tauro si aggiudica, dunque, ben due statuette. Dopo la candidatura italiana all’Oscar, il riconoscimento ottenuto a Cannes (Europa Cinemas Label alla QuinzainedesRéalisateurs), ora il film sostenuto dal progetto Lu.Ca (intesa tra Fondazione Calabria Film Commission e Lucana Film Commission) e coprodotto da Martin Scorsese stupisce ai David. Carpignano, il trentenne regista americano, nato a New York di padre italiano e madre afroamericana, ha ricevuto il premio da Pierfrancesco Favino e l’ha dedicato a Gioia Tauro, città dove ha girato il film presso la locale comunità rom.
«A’ Ciambra continua a darci enormi soddisfazioni. Un film d’esordio di un talentoso giovane regista, capolavoro del cinema della modernità – dichiarano il presidente della Calabria Film Commission Giuseppe Citrigno e il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace – Dopo la candidatura italiana all’Oscar e il successo a Cannes arrivano i David per un film su cui abbiamo creduto fin dalle prime battute. L’intesa Lu.Ca è una carta vincente, non vi sono dubbi. Uno strumento di sostegno e promozione per la Calabria e per la Basilicata con economia di scopo. Finalmente il Sud arriva prepotentemente alla ribalta del cinema nazionale con le sue storie, i suoi splendidi territori e l’energia propulsiva dei suoi giovani autori».
Confermata, dunque, l’efficacia dello strumento Lu.Ca (protocollo d’intesa tra Lucana Film Commission e Calabria Film Commission). E mentre A’Ciambra fa incetta di premi internazionali, il 28 marzo (su Sky Atlantic) andrà in onda la prima puntata della serie Sky “Trust” diretta dal premio Oscar Danny Boyle ispirata al rapimento di Paul Getty Jr, sostenuta dall’accordo tra le due Fondazioni e girata tra Calabria e Basilicata con l’impiego di numerose maestranze delle due regioni che ora hanno nei loro curriculum una collaborazione di prestigio internazionale. E a riprova che il progetto Lu.Ca sperimenta e offre possibilità ai diversi linguaggi del cinema e dell’audiovisivo la settimana prossima iniziano le riprese del lungometraggio prodotto dalla Open Fields Productions “Arberia”, con la regia di Francesca Olivieri, che permetterà ad una delle minoranze linguistiche più floride della cultura nazionale, di esprimere la narrazione delle proprie radici nelle due regioni, attraverso lo sguardo di un giovane talento che firma la sua opera prima.

Chi è Jonas Carpignano, il talento dei due Mondi

Jonas Carpignano ha solo 34 anni, nipote diretto del celebre regista italiano Luciano Emmer, di madre afroamericana e padre italiano ha studiato in Italia e negli Stati Uniti. Attualmente vive e lavora come scrittore, regista e produttore a Gioia Tauro in Calabria dove fino ad ora ha diretto e prodotto due cortometraggi e due lungometraggi che hanno attratto le attenzioni anche del Sundance festival di Robert Redford. Il primo cortometraggio A Chjana (2011) ha vinto il premio Controcampo alla 68esima Mostra Cinematografica Internazionale di Venezia, ed è stato selezionato per il New Directors/New Films di New York. Il secondo, A Ciambra (2014), ha vinto fra gli altri il Discovery Prize al Festival di Cannes (Semaine de la Critique, 2014) e una menzione speciale ai Nastri d’Argento. La sceneggiatura del lungometraggio è stata sviluppata con l’aiuto della Cinefondation Residence du Festival du Cannes, del Torino Film Lab (che gli ha assegnato il premio Artè) e del Next Step Program della Semaine de la Critique. Il film oltre che il finanziamento del progetto Lu.Ca.ha ricevuto anche sostegno dal Mibact (riconoscimento d’ interesse culturale per giovani autori) e di Rai Cinema. Stayblack productions che produce il film ha stabilito inoltre due accordi per la distribuzione internazionale, uno in Germania con la DCM Film Distribution (La Grande Bellezza, Carol), e l’altro in Francia con Haut et Court (Suburra, Citizen four).

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