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MAGLIA NERA A SPERANZA E BUBBICO, I PIU’ VIRTUOSI ANTEZZA E BAROZZINO

Di Angelomauro Calza A 60 giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento è quantomai interessante rendersi conto delle attività di aula svolte

Di Angelomauro Calza

A 60 giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento è quantomai interessante rendersi conto delle attività di aula svolte dai 7 senatori e dai 6 deputati lucani. Dai dati Openpolis è possibile verificare tutti i fattori comportamentali che possono concorrere a formarsi un giudizio di senso compiuto del lavoro
svolto. L’analisi è complessa, presenta molte sfaccettature e una miriade di dati, per cui si rende opportuno procedere con ordine, iniziando con i dati riguardanti la presenza in aula ai fini delle votazioni dei nostri rappresentanti. È bene innanzitutto specificare che per assenza si intendono i
casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente  (e non in missione), sia quello in cui è presente, ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale della votazione. Purtroppo attualmente i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere un caso dall’altro, in quanto i regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al voto del parlamentare. Al Senato della Repubblica il più presente alle votazioni in questa legislatura è stato il senatore Giovanni Barozzino, del Gruppo Misto, che ha partecipato a 18.274
votazioni su un totale di 19.100, pari al 95,68%, si è assentato in 824 casi, pari al 4,31%, e solo 2 volte ha giustificato con una missione la sua assenza.

Giovanni Barozzino

Detiene anche un piccolo record: non ha mai espresso alcun voto ribelle, non ha cioè mai votato contro le indicazioni del suo gruppo. Al secondo posto come presenza, ma con 97 voti ribelli espressi, Emma Fattorini del Pd, che ha anche l’85,09% di presenze e 1.659 assenze per missioni. Salvatore Margiotta, Pd, ha votato 14.987 volte, pari al 78,47% e non si è mai assentato a titolo di missione.

L’ex sottosegretario Guido Viceconte (Ap-Cpe-Ncd-Nci) ha espresso 195 voti ribelli, ha fatto registrare
il 76,60% di presenze, e ha comunicato 863 volte di essere assente perché in missione. Quinto posto per il Cinquestelle Vito Petrocelli, che per 57 volte ha votato contro le indicazioni di partito, ha conseguito il 76,13% di presenze e ha consegnato 1.153 giustifiche di assenza a titolo di missione. Il senatore Tito Salvatore Di Maggio ha votato ben 2.482 volte contro le indicazioni del Gruppo cui al momento apparteneva, è stato presente 11.986 volte sulle 19.100 votazioni, e 991 volte è risultato essere in missione. Si arriva così all’ultimo della classifica, il senatore Filippo Bubbico, che ha collezionato solo il 29,03 per cento di presenza, ha espresso 11 voti ribelli e ha collezionato 11.985 assenze per missione, ma si riferiscono al periodo in cui ricopriva la carica di Viceministro degli Interni, per cui era impegnato giocoforza in altre attività istituzionali proprie del ruolo che non gli consentivano la presenza in aula.

Maria Antezza

Alla Camera dei Deputati al 31 dicembre 2017 erano state effettuate 24.827 votazioni. Maria Antezza, del
Pd, ha votato 23.224 volte, pari al 93,54%, esprimendo 83 voti ribelli, e non si è mai assentata a titolo di missione. Con 19.969 votazioni, pari all’80,43%, Mirella Liuzzi del M5s si piazza al secondo posto: risulta assente per sole 6 volte a titolo di missione e 27 volte ha votato contro le indicazioni di Grillo. Terzo posto per l’ex forzista, ora Gruppo misto, Cosimo Latronico, con il 79,33% di presenze, 498 voti ribelli e 111 assenze per missione. Nessuna missione invece per Vincenzo Folino (Mdp), che ha votato 19.281 volte (77,66%) e ha espresso 88 voti ribelli. Antonio Placido (Si-Sel-Pos) ha collezionato
18,699 presenze, il 75,32%, nessuna assenzaa titolo di missione e 31 voti ribelli.
Chiude la classifica Roberto Speranza, con il 36,26% di presenza alle votazioni, 30 voti ribelli e 10.982 assenze giustificate a titolo di missione, pari al 44,23%: solo che lui, a differenza del suo compagno di partito Bubbico, non è mai stato sottosegretario

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