Attualità

“Purtroppo non sei la sola ad aver avuto questo terribile destino. Tante, troppo donne sono morte o sono rimaste profondamente segnate da violenze, discriminazioni, molestie, stupri”.

“È un problema che parte da noi uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio. Scusateci tutti.”. #violenzasulledonne Pietro Grasso

“È un problema che parte da noi uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio. Scusateci tutti.”.

#violenzasulledonne Pietro Grasso chiede scusa:
Il presidente del Senato fa mea culpa: “Siamo noi uomini a dover evitare queste tragedie”
“È un problema che parte da noi uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio. Scusateci tutti.”.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, parlando della violenza sulle donne ai microfoni del TG1.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso parla dopo la morte di #Nicolina, la 15enne uccisa in provincia di Foggia:
“A 15 anni si ha diritto di andare a scuola con la testa piena di sogni. Avevi tutta una vita davanti ma un uomo ha scelto di spezzarla con una violenza inaudita. Un enorme dolore per la tua famiglia, per i tuoi amici, per tutti noi”.
Rivolgendosi direttamente a Nicolina, aggiunge ancora Pietro Grasso
“Purtroppo non sei la sola ad aver avuto questo terribile destino. Tante, troppo donne sono morte o sono rimaste profondamente segnate da violenze, discriminazioni, molestie, stupri”.
La conclusione del pensiero di Pietro Grasso:
“Tutto ciò limita una donna nella sua identità e libertà. È una violenza di genere alla quale non esistono attenuanti, giustificazioni e soprattutto non esistono eccezioni. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne, non c’è speranza. Non abbiamo ancora imparato che siamo noi uomini a dover evitare queste tragedie. A dover sradicare quel diffuso sentire che vi costringe a stare attente a come vi vestite o a non poter tornare a casa da sole di sera”.


#NICOLINA

È morta la ragazza di 15 anni che mercoledì è stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della mamma, Antonio Di Paola, di 37 anni, che, dopo una fuga nelle campagne circostanti Ischitella (Foggia), si è ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22. La ragazza è morta poco prima delle 7 di questa mattina per un ennesimo arresto cardiaco. La quindicenne, Nicolina Pacini, intorno alle 7.30 di mercoledì, stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a scuola, a Vico del Gargano, quando è stata avvicinata da Antonio Di Paola, che – probabilmente – le ha chiesto notizie della mamma, Donatella Rago, di 37 anni, fino ad un mese fa la sua compagna. Al rifiuto della ragazzina, l’uomo avrebbe sparato colpendola al viso.
È morta la ragazza di 15 anni che mercoledì è stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della mamma, Antonio Di Paola, di 37 anni, che, dopo una fuga nelle campagne circostanti Ischitella (Foggia), si è ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22. La ragazza è morta poco prima delle 7 di questa mattina per un ennesimo arresto cardiaco. La quindicenne, Nicolina Pacini, intorno alle 7.30 di mercoledì, stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a scuola, a Vico del Gargano, quando è stata avvicinata da Antonio Di Paola, che – probabilmente – le ha chiesto notizie della mamma, Donatella Rago, di 37 anni, fino ad un mese fa la sua compagna. Al rifiuto della ragazzina, l’uomo avrebbe sparato colpendola al viso.

Nicolina Pacini in una foto tratta dal suo profilo facebook. La ragazza di 15 anni e’ morta in ospedale, ieri era stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato da Antonio Di Paola, di 37 anni, ex compagno della madre

Un dramma che poteva essere evitato

Donatella Rago è stata raggiunta dalla notizia mentre si trovava in una località della Toscana dove lavora e dove, pare, avesse cominciato una nuova relazione.

Antonio Di Paola non si dava pace e voleva in tutti i modi ritornare insieme alla donna che di recente lo aveva denunciato due volte per minacce, l’ultima un paio di settimane fa. Nicolina Pacini, a causa delle condizioni di disagio famigliare, viveva a casa dei nonni ai quali era stata affidata dai servizi sociali insieme al fratello.
La mamma della ragazzina attacca nonni e assistente sociale
L’uomo si è ucciso con la stessa arma, una calibro 22, con cui aveva sparato alla ragazzina. “Spero che ti ammazzi bastardo lurido”, aveva scritto la mamma della ragazzina su Facebook, e così quel 37enne, con piccoli precedenti penali, ha fatto. Ora non resta altro che dolore. La piccola, seguita dai servizi sociali e affidata ai nonni, viene descritta da tutti come una persona buona, bella e solare. “Il nonno – raccontano in paese – ha sempre lavorato nelle sue terre, ha coltivato le olive, i nonni si sono presi cura dei ragazzi con amore”. E la madre ora si scaglia però anche contro i propri famigliari, che nulla potevano in realtà fare contro un gesto folle come questo. “Io non c’ero – commenta sui social – ma i miei che li avevano in affido dov’erano? Non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola”. E poi accusa l’assistente sociale, a cui aveva chiesto di portare i suoi figli in un altro posto. “Non mi ha ascoltato – dice la donna – mi ha detto ‘Stanno bene dove stanno’”.

Domenique #braccialettigialli 

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