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TRASPORTO PUBBLICO, VICINO AL BARATRO?

Senza contratto con Cotrab, le Province non pagano: lavoratori a gratis e manutenzione a rischio

La questione del consistente fondo finanziario per supportare il servizio di Trasporto pubblico locale era e continua ad essere, nonostante il cambio di governance in Regione, il masso che trasforma la gestione da parte dell’Ente dei rapporti con Cotrab in una vera e propria fatica, inutile, di Sisifo. Costantemente, con l’aggravante della distanza ravvicinata nel tempo, tra i due potragonisti, la Regione da un lato e il Consorzio dall’altro, lo scontro sale ai massimi livelli. Così come in occasione dei giorni dell’ultima proroga, era marzo, fino al novembre del 2021, data entro la quale l’Ente prevede di affidare il nuovo maxi appalto in 5 ambitilotti di gara, il conflitto sta facendo, adesso, nuovamente registrare il grado massimo di allerta. Per ora, perchè sulla questione non si quando verrà trovata una soluzione, le Province di Potenza e Matera hanno inviato al Consorzio Cotrab che tutte le fatture del trimestre luglio-settembre 2020, «non sono più esigibili». Dal 1° luglio scorso non esiste un contratto con Cotrab sulla base del quale pagare il Consorzio e le Province non pagano. La proroga al 2021, la Regione lo sapeva perchè non poteva essere altrimenti, è stata stralciata dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata perchè norme e matematica non lasciavano spazio ad alternative. L’originario contratto d’appalto, aggiudicato a seguito di procedura ristretta, prevedeva la fornitura del servizio dal dicembre del 2008 al dicembre del 2017. Considerati i primi sei mesi di proroga, fino al giugno del 2018, applicando le direttive europee, senza il consenso di Cotrab alla dilazione agli stessi patti e condizioni, la Regione non poteva andare oltre ai 2 anni dalla scadenza contrattuale. Pur sapendo che Cotrab avrebbe vinto il ricorso, la Regione è sempre a zero non avendo approfittato di questi mesi di tempo, da aprile a giugno, per farsi trovare preparata all’appuntamento del nuovo contratto da stilare. Ma non è tutto. Perchè non risulta dalla sentenza del Tar ad oggi neanche un incontro tra l’Ente e Cotrab per avviare la lunga e difficile trattativa su tratte e costi da corrispondere per chilometro. Dall’assessore regionale al ramo, Donatella Merra, il placet per le Province di procedere, nei confronti di Cotrab, alla «imposizione dell’obbligo » di fornire il servizio di trasporto pubblico. Il servizio non è stato interrotto e con ogni probabilità non subirà stop. I soldi non ci sono in Regione, ma neanche Cotrab, che già vanta per il passato un credito milionario ancora non riscosso, pare averceli. Il trasporto pubblico è come lasciato alla deriva e nelle mani di autisti che sanno di rischiare concretamente di non percepire lo stipendio per chissà quanti mesi, dato che la difficile trattativa per il nuovo contratto, già naturalmente lunga, non è neanche iniziata, e Cotrab che non navigando in buone acque economiche chissà dove taglierà per reperire liquidità quantomeno per pagare la benzina degli autobus. Oltre ai lavoratori, l’altra vittima, che anche se non fisica potrebbe rivelarsi estremamente nociva, chissà non srà la manutenzione dei mezzi di trasporto quotidianamente utilizzati dai cittadini lucani. A rendere più disastrosa la gestione del Tpl da parte della Regione è che sulla base della cronologia dei fatti da anni sino ad oggi è lampante come l’Ente non possa neanche appellarsi a paventate «situazioni di emergenza», in quanto le stesse sono subordinate «all’accadimento di un fatto straordinario e non preventivabile ». Il caso lucano è semplicemente, ma drammaticamente, in linea con certe modalità amministrative di gestione della cosa pubblica. Tra i cittadini lucani che utilizzano i mezzi pubblici, l’inizio dell’anno scolastico è dietro l’angolo, anche gli studenti. In questo contesto l’ulteriore mazzata sarà targata Covid con contestuali misure di prevenzione in riferimento alle distanze di sicurezza. A breve l’assessore regionale Merra e il governatore Bardi si troveranno dinanzi al seguente dilemma. O, come alcune Regioni, tra cui Puglia e Campania, hanno fatto per i rispettivi trasporti pubblici, stabiliranno che è possibile procedere, anche per il trasporto scolastico, a un riempimento fino a capienza e quindi al 100% delle capacità, o dovranno stabilire per gli autobus degli studenti una capacità di poco superiore al 50% per l’obbligo del distanziamento del metro. Quest’ultima alternativa significa il raddoppio degli autobus e più costi per la Regione, o meglio per Cotrab fino a sottoscrizione del nuovo contratto. Oggi pomeriggio, l’incontro in Prefettura a Potenza previsto per affrontare la questione della non percepita 14esima da parte dei lavoratori Cotrab. Dopo la nota delle Province, quella di Potenza ha comunicato a Cotrab di «annullare nel sistema di fatturazione elettronica» quelle del trimestre luglio-settembre, analogalmente ha fatto quella di Matera, che oltre a rispedire al mittente, «non può essere accettata», già due fatture, del 1° e del 6 luglio, ha anche precisato che «sino alla definizione dei nuovi provvedimenti di adeguamento alle richiamate sentenze» non sborserà 1 euro, l’incontro di oggi in Prefettura si contraddistingue per ben più allarmanti profili di criticità rispetto alla sola 14esima non percepita. La politica lucana è così indietro sul Trasporto pubblico locale, che il primo «dibattito » sull’argomento, dopo la sentenza del Tar, si terrà martedì prossimo in Consiglio regionale. Alla fine, lasciare allo sbando il trasporto pubblico locale sembra quasi una strategia politica. Con Cotrab finanziariamente a terra, in Regione c’è chi ritiene che il Consorzio al posto della maggiorazione dei prezzi, come minimo accetterà gli stessi che ha incassato fino a giugno. Sullo sfondo, il dato non secondario che la Regione « non ha ancora attivato il procedimento di indizione delle nuove gare».

 

 

Ferdinando Moliterni

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