BasilicataCronaca

PRIMO CASO DI “REVENGE PORN” IN BASILICATA

Un 37enne è stato denunciato dall’ex per aver divulgato materiale “intimo” per vendetta

Primo caso accertato di “revenge porn” in Basilicata, ovvero il reato che prevede la divulgazione, solitamente attraverso canali social, di materiale audio/video “intimo” per vendicarsi di qualcuno, spesso alla fine di una relazione. In questo caso, la vicenda lucana vede protagonista un 37enne residente a Palazzo San Gervasio ma domiciliato nella Città dei Sassi, poiché responsabile di atti persecutori e violenza privata nei confronti di una donna residente in provincia di Matera. Le indagini degli inquirenti hanno evidenziato che l’uomo, con precedenti in Polizia, non aveva accettato l’interruzione della relazione con la succitata donna, dando sfogo a ripetute molestie e minacce che avevano procurato alla donna uno stato d’ansia ed un timore per la propria incolumità, costretta ad uscire poco e mai da sola, a guardarsi sempre le spalle, a parcheggiare l’automobile in zone lontane dalla propria abitazione, sino a farla ritornare nel paese d’origine. Nondimeno, l’uomo, sospettando una nuova relazione sentimentale intrapresa dalla donna, ha cominciato a pubblicare su “facebook” i video nei quali veniva ripresa in atteggiamenti intimi, inviandoli anche tramite “messenger” al padre ed al fratello minore della donna, nonché tramite “whatsApp” anche ad altri conoscenti. Inoltre, l’uomo ha anche postato in un’altra conversazione intrattenuta su “whatsApp”, una foto che ritraeva una pistola a tamburo e su di un tavolo delle munizioni. Di qui l’immediata perquisizione compiuta dalla Squadra Mobile che ha portato poi all’arresto in flagranza del protagonista di questa assurda vicenda per la detenzione illegale della predetta arma. L’attività investigativa intrapresa, inoltre, ha consentito di rinvenire su un’altra “chat” l’elenco di donne (diciassette), pubblicato dall’uomo che avrebbero avuto con lui dei rapporti sessuali. In tale messaggio, l’uomo indicava le donne, tutte di un comune del materano, con le iniziali e con l’età, invitando i mariti a contattarlo per avere adeguata documentazione dei rapporti avuti con le consorti. A tal proposito, si è proceduto al sequestro di due telefoni cellulari, tre computer e di una chiavetta “usb” riconducibili all’uomo e contenenti verosimilmente materiale di interesse investigativo. Il provvedimento è stato notificato in carcere, presso la Casa Circondariale di Matera, dove l’uomo si trovava ristretto a seguito dell’arresto in flagranza di reato di cui si è detto.

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