STEFANO BINDA ASSOLTO ANCHE IN CASSAZIONE: LE PAROLE DELLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO
Riguardo alla lettera poesia “IN MORTE DI UN’AMICA”, l’autore anonimo non solo non ha fornito informazioni che non fossero note a tutti, ma ha mostrato di non conoscere né la dinamica omicidiaria né il movente. Chi scrisse la lettera infatti, relativamente al movente, riportò l’ipotesi della prima ora diffusa dai familiari di Lidia e dai giornali, un’ipotesi errata. L’omicidio di Lidia non è stato un omicidio sessuale
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