CSOA ANZACRESA: TUTTI ASSOLTI «IL FATTO NON SUSSISTE»Finisce un incubo per i 6 giovani accusati di aver ostacolato una manifestazione di Forza Nuova nel 2018

CSOA ANZACRESA: TUTTI ASSOLTI «IL FATTO NON SUSSISTE»

Si è concluso con un’assoluzione piena il procedimento penale che vedeva coinvolti sei giovani appartenenti al centro sociale CSOA Anzacresa di Potenza, accusati di aver disturbato e ostacolato una manifestazione di Forza Nuova tenutasi nel capoluogo lucano nel 2018.

I fatti risalgono a un sabato di protesta in Piazza Don Bosco, quando i militanti del movimento di estrema destra avevano indetto un corteo contro la legge finanziaria.

Una manifestazione che, secondo gli attivisti antifascisti, avrebbe avuto ben altri toni: cori razzisti e omofobi, simboli e riferimenti al fascismo, e lo slogan “Duce! Duce!” avrebbero trasformato il raduno in una provocazione intollerabile.

I sei ragazzi, Marco Russo, Lorenzo Russo, Gabriele Guarino, Francesco Logiodice, Daniele D’Acclesia e Teresa Franzese, avevano organizzato una contromanifestazione pacifica, al grido di “Via i fascisti da Potenza”.

Un’iniziativa che non aveva superato i confini della legalità e che, come stabilito dalla Giudice Giovanna Battista, non costituisce reato. Nella sentenza di giovedì, il Giudice ha assolto tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste” rispetto alle accuse di minacce (art. 612 c.p.), danneggiamento (art. 635 c.p.) e tentata violenza privata (art. 56 e 610 c.p.).

Per alcuni di loro – tra cui Russo Lorenzo, Logiodice, D’Acclesia e Franzese – l’assoluzione è arrivata anche con la formula “per non aver commesso il fatto” relativamente alla tentata violenza privata.

Il procedimento penale era nato a seguito della denuncia di Giuseppe Fortunato, all’epoca responsabile locale di Forza Nuova, che aveva lamentato danni a uno striscione e presunte minacce da parte dei manifestanti antifascisti.

Tuttavia, l’analisi delle immagini di videosorveglianza acquisite dalle forze dell’ordine non ha evidenziato comportamenti penalmente rilevanti, né atti di violenza o intimidazione attribuibili con certezza agli imputati.

A sostenere la difesa degli imputati, l’avvocato Luca Lorenzo per Fransese, Logiodice e Russo Marco, avv. Napolitano e avv. Naborre per gli altri coinvolti.

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