CONSUMI: FAMIGLIE LUCANE CAUTEBudget ancora stabili ma segnali di preoccupazione per i piccoli centri e per la spesa in abbigliamento e istruzione: l’analisi sui dati Istat 2024

Nel 2024 la spesa mensile delle famiglie lucane è rimasta sostanzialmente stabile, attestandosi a 2.324,17 euro.

A rilevarlo è l’Istat, ma a commentare con preoccupazione i dati è Confcommercio Potenza, che mette in evidenza come le voci principali restino alimentari (569,53 euro) e abitazione-bollette (719,26 euro), mentre si registra un netto calo negli acquisti di abbigliamento e calzature (124,14 euro) e, soprattutto, nell’istruzione, che si ferma a soli 10,83 euro mensili.

Secondo l’associazione, la tendenza riflette un progressivo ridimensionamento dei consumi, soprattutto nei piccoli centri.

Le famiglie residenti nei Comuni delle aree metropolitane restano quelle con la spesa più alta, pari a 2.999 euro al mese, seguite da quelle dei Comuni periferici e delle città con almeno 50mila abitanti (2.822 euro).

Nei Comuni più piccoli la media scende invece a 2.638 euro, circa il 12 per cento in meno rispetto alle aree metropolitane.

Una famiglia su tre, in Basilicata, continua a limitare la spesa alimentare (31,1 per cento, contro il 31,5 del- l’anno precedente) e per le bevande (35,3 per cento).

La voce che più risente delle restrizioni resta però quella dell’abbigliamento e delle calzature: escludendo chi dichiara di non sostenere questa spesa, il 47,5 per cento delle famiglie lucane ha provato a ridurla, percentuale che sale al 57,6 per cento nel Mezzogiorno.

Sostanzialmente invariati, invece, i comportamenti di spesa per sanità (78,6 per cento) e cura personale (63,3 per cento). Parallelamente, l’indicatore del disagio sociale (Mic) elaborato dal Centro studi Confcommercio a settembre è salito a 10,3 punti, con un lieve aumento di 0,3 rispetto ad agosto.

A determinare il valore sono due fattori contrapposti: l’inflazione sui beni di consumo frequente, in crescita del 2,7 per cento, e la lieve riduzione della disoccupazione estesa, oggi al 6,5 per cento.Confcommercio prevede per i prossimi mesi un possibile rallentamento dell’inflazione e un mercato del lavoro stabile, ma mette in guardia sul rischio che il disagio sociale resti elevato.

«Solo un recupero della fiducia e della domanda delle famiglie – sottolinea il presidente di Confcommercio Potenza, Angelo Lovallo – potrà migliorare le prospettive economiche e favorire la riduzione dell’area del disagio sociale.

In mancanza di tale impulso, non si può escludere un peggioramento dell’indice. Sono soprattutto le vendite dei negozi di vicinato, in particolare nei comparti alimentare e abbigliamento-calzature, che necessitano di azioni di resilienza da parte dei nostri operatori»

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti