CICALA IL VIGILANTE
Che Carmine Cicala, assessore per soli 123 voti in più di FdI, non fosse all’altezza di gestire la crisi idrica l’aveva capito bene l’opposizione che subito gli ha chiesto conto dei suoi ghirigori istituzionali, già incalzandolo alla prova dei fatti e, con capacità d’anticipazione, di dichiarare sin da maggio lo stato d’emergenza idrica.
Ora lasciamo stare il povero governatore Bardi che s’è inutilmente fidato del cicaleccio rassicurante “del tutto a posto madama marchesa” ed è stato costretto, per amor di Patria e carità di Basilicata, a deliberare in fretta e furia lo stato d’emergenza idrica mettendoci così una pezza per quanto ingloriosa, ma davvero non si capisce perché Cicala sia ancora lì a beccarsi lo stipendio dei lucani, visto che l’unica cosa che ha fatto non ha riguardato gli sventurati agricoltori, ma più comodamente piazzare nella sua segreteria e a suon d’euro il fratellino di partito Antonio Vigilante, peraltro dopo i disastri combinati a Potenza e la frotta inopportuna di consulenze, magari proprio per affidamento diretto, sparse in tanti Comuni.
Canta il grande Bruce Springsteen:“Tell me why does a vigilante man…” che tradotto per i patrioti poco anglofoni sta per “dimmi perché un vigilante…”
