PALAZZINE SERPENTONE: «URGONO INTERVENTI O RISCHIAMO UN DISASTRO»Continuano a cadere calcinacci e in attesa dell’incontro con l’Au i residenti: «Dove sono le Istituzioni? Situazione insostenibile»

 

PALAZZINE SERPENTONE: «URGONO INTERVENTI O RISCHIAMO UN DISASTRO»

Torniamo a parlare delle Palazzine Ater di rione Cocuzzo a Potenza. La settimana scorsa abbiamo scritto che i residenti attendevano l’appuntamento con l’Amministratore Unico dell’Ater per discutere della disastrosa situazione in cui versano alcuni edifici e della possibilità di effettuare dei lavori di manutenzione e sicurezza. Ebbene la data dell’incontro non c’è ancora o quanto meno non è stata annunciata. È stata segnalato, in- vece, l’ennesimo pericolo in una delle palazzine. Un pezzo di intonaco staccato e caduto fortunatamente senza fare danni. Le dimore un tempo segno di sicurezza stanno cedendo, metaforicamente e spesso letteralmente, sotto il peso dell’abbandono. E i residenti, stanchi delle promesse, lanciano un grido di allarme che non può più restare inascoltato e tra questi una signora che chiede: «L’Ater e la Regione, in tutto questo disastro strutturale dove so- no? Nel caso ci fosse sta- to un bambino a giocare a pallone o nascondino, e si fosse procurato nella caduta un trauma cranico, di chi sarebbe stata la colpa?? Si deve sempre aspettare che accada il peggio. Urge un intervento altrimenti prima o poi qui scappa il disastro». Questa non è semplice polemica; è il grido di chi vi- ve ogni giorno tra crepe, calcinacci, infiltrazioni, ringhiere instabili, prospetti pericolanti. È la testimonianza di chi teme che, prima o poi, il «disastro annunciato» possa consumarsi. I residenti segnalano: fessurazioni sempre più ampie sui muri portanti; intonaci staccati e calcinacci che cadono a terra; balconi con parapetti fragili e infiltrazioni d’acqua che deteriorano pilastri e solai. «E tutto questo accade sotto gli occhi di chi ha il dovere e la responsabilità di intervenire e non lo fa. Evidentemente non c’è interesse per la situazione in cui viviamo» affermano altri residenti. Da rione Serpentone si alza forte un grido di aiuto, un appello alla responsabilità, perché gli occhi di chi vive lì vegliano ogni giorno sul rischio e sul- l’inerzia. Non si può più aspettare, non si tratta più di un “problema di un quartiere difficile”, si tratta di sicurezza e di dignità. Qualcuno potrebbe dire: “Va tutto bene finché non succede il peggio.” Ma il peggio, quando si tratta di edifici fatiscenti, spesso bussa senza avviso. E non è più accettabile restare senza risposte.

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